Serie A 1986/87: Sampdoria-Inter 3-1

Genova, 8 marzo 1987 – Serie A, 21° giornata
Sampdoria-Inter 3-1
10′ Briegel (assist Mancin), 57′ Garlini, 76′ Mancini (r), 90′ Lorenzo (assist Vialli)

SAMPDORIA: Bistazzoni, Briegel, Mannini M., Fusi (86′ Paganin), Vierchowod, Pellegrini L., Pari, Cerezo, Salsano, Mancini (88′ Lorenzo), Vialli. (In panchina: 12 Bocchino, 14 Zanutta, 16 Ganz) All. Boskov

INTER: Zenga, Bergomi, Mandorlini, Baresi I, Ferri II, Passarella, Piraccini A., Tardelli (Garlini), Altobelli, Matteoli, Fanna.

  • Arbitro: Mattei.
  • Ammoniti: Zenga, Mandorlini, Pari e Garlini.
  • Espulso al 90′ Bergomi.
  • Spettatori: 34.000 circa.

Dopo ventisei anni l’Inter è caduta a Marassi ed ora accusa un pesantissimo ritardo di sette punti dal Napoli. E’ caduta anche in un mare di guai (espulsione di Bergomi al 93′ per aver applaudito ironicamente Mattel dopo il terzo gol di Lorenzo), feroci polemiche sul penalty decisivo concesso per un fallo inutile di Fanna su Mancini e trasformato dallo stesso Mancini, e gli insulti rivolti all’arbitro a fine gara da Passarella, per un presunto fallo da rigore subito in zona-recupero, in uno scontro aereo sotto porta con Vierchowod, che ha preceduto il 3-1 di Lorenzo su contropiede di Vialli.

In preda al furore agonistico, il gladiatore argentino, peraltro autore di una buona prestazione, poco prima aveva rifilato una tacchettata ad un raccattapalle che tardava a consegnargli il pallone dopo aver già ricevuto una botta da Pellegrini che, infortunato, non voleva uscire dal campo per le cure. E ora il sudamericano rischia una pesante squalifica qualora l’arbitro abbia ravvisato l’episodio.

Il rovescio con la Sampdoria la condanna troppo severamente e si aggiunge a quelli di Roma e del derby che la tagliano definitivamente fuori da ogni illusione di primato: domenica prossima riceverà, la Juventus; poi, dopo il, durissimo e non privo di rischi mercoledì di Coppa Uefa con il Goteborg, affronterà, il Napoli, sempre a San Siro. Roba da far rizzare i capelli anche ad un tecnico ricco d’esperienza come Trapattonl che solo una volta, nel decennio trascorso sulla panchina della Juventus, aveva infilato tre sconfitte consecutive, nella stagione ’79-80. A Perugia, in casa con l’Ascoli ed a Firenze, la sequenza-nera.

Nella prima mezz’ora pareva di’ rivedere l’Inter di Goteborg, schiacciata dalla Sampdoria di «Maciste» Briegel, che aveva sbloccato la partita dopo appena 11′, alzando con la nuca un corner di Mancini. Un vantaggio meritato per i blucerchiati, trascinati da Mancini cui le tre domeniche di forzato riposo in tribuna per la squalifica avevano dato una carica speciale.

Subito Trapattoni era corso ai ripari cambiando un paio di marcature: Tardelli veniva dirottato su Pari e Mandorlini passava a guardia del «panzer» tedesco, riuscendo a frenarlo. Cerezo cuciva il gioco con umiltà, fronteggiato da Baresi mentre Fusi prendeva le misure a Matteoli, un ex dal dente avvelenato ma anche con i muscoli pieni di tossine  accumulate nella trasferta in Svezia.

Dopo un rigore invocato da Mancini, dimentico del fioretto di non protestare più non arbitro e guardalinee, per un intervento di Baresi, era Zenga a correre un altro pericolo: Vialli «bucava» il cross di Pari e l’occasione sfumava. Zenga, non si sa perché, protestava e veniva ammonito (26′). Ancora una palla-gol per Vialli, servito involontariamente da Ferri e quindi non in offside (Mattei lasciava correre sconfessando il suo guardallnee con bandierina alzata) ma il tiro era fuori.

Sullo scampato pericolo, l’Inter rinveniva e la Sampdoria appariva preoccupata, rinculando più del lecito. Trapattoni coglieva questa paura e, in apertura di ripresa, inseriva Garlini al posto di Tardelli. Con questa mossa, l’Inter assumeva l’iniziativa. Pari doveva vedersela con Fanna e Mannini con Garlini. Nonostante la prova incolore di Altobelli, annullato con le buone o con le cattive da Vierchowod con la collaborazione di Pellegrini, la Sampdoria, in chiaro affanno a causa di un centrocampo che non riusciva più a fare filtro, subiva il pareggio al 57.

Fanna crossava dalla sinistra sotto porta dove Bergomi girava sui pugni di Bistazzoni: Garlini dava il colpo di grazia al pallone. L’Inter andava nuovamente a bersaglio con Piraccinl (65′). Il gol era giustamente annullato da Mattel, sino a quel momento impeccabile, per un fallo di sfondamento L’Inter, insomma, appariva viva e teneva in allarme la Sampdoria. L’episodio chiave avveniva al 76′. Sul tredicesimo corner in favore del blucerchiati. Mancini sottraeva palla a Fanna che, da tergo, gli toccava il piede atterrandolo mezzo metro dentro l’area. Un fallo mutile, magari involontario ma fallo.

E Mattei prendeva tempo, prima di decidere: mentre Cerezo sparava fuori, contemporaneamente si udiva il fischio dell’arbitro che indicava il dischetto fra la disperazione di Fanna e le proteste, vane, degli interisti. Toccava a Mancini, il migliore in campo anche se era in calando per il grande dispendio di energie e l’attento marcamento del bravo Riccardo Ferri, l’incarico di battere la massima punizione. E Mancini mandava in delirio la curva Sud, con un tiro radente fil di palo, imparabile per Zenga, come lo era stata l’incornata di Briegel.

L’Inter avrebbe voluto che Mattei fosse altrettanto fiscale nella collisione tra Vierchowod e Passerella, ma il direttore di gara non ne voleva sapere di assegnare un altro rigore e la Sampdoria, sugli sviluppi dell’azione, consentiva a Lorenzo, subentrato all’applauditissimo Mancini per perdere tempo all’89’, di coprirsi nuovamente di gloria, dopo la prodezza di Napoli.

Le pagelle: Bistazzonl 6 Briegel 7 Mannlnl 6   Fusi 6 (88′ Paganin SV) Vierchowod 6,5 Pellegrini 6,5 Pari 6  Cerezo . 6,5   Salsano 6   Mancini 7  (89′ Lorenzo 6,5)  Vialli 6,5 All. Boskov 7

GIORGIO BIDONE [LA STAMPA]


Post partita

Ferito escoriata olla faccia anteriore della gamba destra, dice il prof. Andrea Chiapuzzo, medico sociale della Sampdoria. Ferita lacero-contusa con abrasione alla regione mediale della gamba destra, 10 giorni di prognosi, medicato e dimesso, è scritto nel referto del posto di polizia del pronto soccorso dell’ospedale di San Martino. Roba di poco conto, insomma, sul piano delle conseguenze per la «vittima, dell’incidente, Maurizio Piana, 16 anni, raccattapalle della Sampdoria dislocato dietro la porta dell’Inter che al 90′, mentre stava per dare a Zenga la palla uscita oltre la linea di fondo, si è visto appioppare un calciane da Daniel Passatella.

«Già, quando ero nel Verona — dice Briegel — e PassareIla era nella Fiorentina, Daniel fu. protagonista di un episodio analogo: allora ci andò di mezzo un massaggiatore, che ne ebbe per un bel po’ di tempo». Sarebbe interessante chiedere a Passarella spiegazioni sul fatto, ma l’argentino, come quasi tutti i suoi compagni, esce dallo spogliatoio e prende il lungo corridoio che lo porterà al pullman senza dire una parola.

Si sa, però, che prima di rivestirsi Passarella è andato a scusarsi con il ragazzo, con suo padre e con il presidente della Sampdoria, Mantovani. (L’arbitro invece alla fine dell’incontro non ha voluto vedere il raccattapalle ferito). Si attendono i giocatori dell’Inter, ma esce il dirigente accompagnatore, Camillo Cedrati, che, scusandosi con i giornalisti, annuncia il silenzio stampa: «Questa volta è cosi, non parla nessuno, nemmeno il mister».

Pero, prima, in sala stampa era già comparso Tardelli, per avviarsi al microfono di Sandro Ciotti, e Tardelli, forse non sapendo della decisione, qualcosa aveva detto: partita andato male, bene l’Inter che nella ripresa aveva recuperato, poi il rigore. No, per carità, nel finale nessuno ha perso la testa. Certo, ci sono stati degli episodi da rivedere in serata alla moviola.

Poi esce Garlini: «Non c’è niente da dire», esclama, e fila via. Poi è la volta di Fanna: «E’ andata male, nel caldo a volte accadono cose incredibili, è stata una partita particolare, e gestita male dall’arbitro». Poi spiega il rigore. «Prima — dice —. c’è stato un fallo di Mancini su Ferri, ma la palla è arrivata a me, io sono venuto in avanti e sono uscito dall’area. Mancini mi è venuto addosso ed è caduto. I sampdoriani hanno alzato le braccia, e a questo punto l’arbitro ha fischiato il rigore.

Ecco Altobelli.’Gli si chiede dell’espulsione di Bergomi, e risponde che non era II vicino (Bergomi, poi, dirà di aver applaudito due volte sotto la faccia dell’arbitro), gli si chiede del rigore, e dice che non era II vicino. Poi aggiunge: «Sono cose che nel calcio capitano. Di queste tre sconfitte, l’unica meritata è quella di Roma, dove abbiamo ‘giocato male. Ma nel derby e oggi meritavamo di più. Abbiamo dovuto rincorrere, ma nel secondo tempo abbiamo messo anche un po’ sotto la Sampdoria, abbiamo pareggiato e abbiamo avuto occasioni per andare in vantaggio. Peccato quel rigore.

La frase non ha seguito, perché in questo momento arriva Trapattoni. «Ma Sandro —fa il mister — di la ho detto di non parlare, e tu di qua parli». «Non ho sentito», si scusa Altobelli. «Non è il momento di parlare — taglia corto il Trap — diversamente peggioriamo la situazione». 

Vialli: “Briegel ha sbloccato Il punteggio: sembrava che potesse cominciare una’goleada, invece solo in un concitato finale la Samp ha avuto ragione dell’Inter. Come mai?  Abbiamo tirato i remi in barca e loro hanno segnato il pareggio sull’unico tiro in porta compiuto fino a quel momento. Il rigore su Mancini c’era, eccome. Mi spiace per tutti i punti persi per strada. La lotta per l’Uefa è dura, sarà difficile recuperare”.

Gian Luca Vialli non è d’accordo con chi l’ha visto sotto tono: «Se segno io e non faccio segnare i miei compagni vuol dire che non sono stato utile sulle fasce. O no? Diciamo che ho avuto un’occasione buona su tre, ma il guardalinee ha alzato una bandierina e mi sono scomposto attendendo il fischio dell’arbitro. Abbiamo patito a centrocampo ma mi sembra che l’Inter sia stata in difficoltà in difesa. Adesso mi auguro che non si ripetano, fin da Empoli, certe trasferte deficitarie tipo Avellino

 A un minuto dal termine Vujadin Boskov ha richiamato Mancini In panchina. Se l’è coccolato a lungo mentre lo stadio, in piedi, applaudiva il «bimbo d’oro», tornato a giocare (e che partita) dopo le tre giornate di squalifica per le frasi ormai storiche di Bergamo. «Altro che Maradona — urlavano in tribuna — non abbiamo bisogno di stranieri noi con uno come Roberto in squadra.

E allora, Mancini, lei è favorevole o contrario al terzo straniero? “Dico solo che i giovani bravi non devono temere concorrenza’. Chiaro, no. Ma di Passerella, che ha scalciato un raccattapalle e protesta per uh presunto rigore sul 2-1 che cosa pensa? -Nessuno ci sta a perdere, l’Inter veniva da due sconfitte e dalla fatica di Goteborg e ha lottato fino in fondo. Ma Passarella non doveva fare cosi con un ragazzino’.

Parliamo del penalty concesso. «Stavo uscendo dall’area portando via la palla quando Fanna ha allungato il piede. Forse neppure lui ha visto che andava a incocciare le mie gambe: La lunga attesa prima di calciare l’ha snervato? “Zenga sa come tiro, in nazionale lo alleno spesso ai rigori, ho deciso però di calciare alla stessa maniera, ha intuito, è andata bene. Ho avuto paura di non segnare, sarebbe stato grave.

Boskov, che ha cambiato sede del ritiro e panchina («altrimenti avevo sempre il guardalinee davanti, almeno in casa vorrei vedere la partita’) destinando al Trap’ quella finora appannaggio della Samp, non riesce a gioire appieno per la vittoria, la prima sull’Inter a Marassi dopo 26 anni: «C’è Pellegrini con la mandibola lussata e Pari sarà squalificato. E dopo i primi 30′ abbiamo patito l’Inter per quasi cinquanta minuti perché sull’1-0 abbiamo ricominciato a fare i Babbo Natale è per la prima volta in casa quest’anno abbiamo perduto la battaglia a centrocampo.

Comunque avete battuto” un’altra grande… ‘Certo, se, ci fossero i play-off potremmo diventare campioni. Invece dobbiamo risucchiare punti al Verona e sperare domenica in un altro capitombolo dell’Inter con la Juve per crearci un posticino Uefa. Sperando di vincere a Empoli.

GIORGIO BIDONE e FRANCO BADOLATO [LA STAMPA]

Classifica serie A – 21° giornata

Partita successiva:

Empoli-Sampdoria 0-0

Partita Precedente:

Napoli-Sampdoria 1-1

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