Venezia, Lunedi 17/12/2000 – Serie B, 16: giornata
Venezia-Sampdoria 2-2
39’ Maniero, 46’ Esposito (assist Sakic), 50’ Di Napoli, 75’ Vergassola (assist Vasari)
Venezia (4-4-2): Brivio, Foglio, Conteh, Luppi, Bettarini (25′ st Bianchi), Sotgia, Maini, Marasco, Rukavina, Maniero, di Napoli (36′ st Bazzani). (85 Bandieri, 17 Miceli, 21 Berg, 25 de Franceschi, 26 Pedone).
Sampdoria (4-3-3): Sereni, Sakic, Grandoni, Conte (41′ st Stendardo), Manighetti, Vergassola, Sanna (1′ St Bonomi), Marcolin, Vasari, Dionigi (46′ st Zivkovic), Esposito. (22 Casazza, 6 Cucciari, 9 Jovicic, 27 Ficini).
- Arbitro: Castellani di Verona
- Angoli: 7-5 per la Sampdoria
- Recupero: 1′ e 3′
- Ammoniti: Grandoni, Foglio, Bettarini e Conteh tutti per gioco falloso
- Spettatori: 7.000
Gran bella partita tra Venezia e Sampdoria che si candidano entrambe al salto di categoria sia per qualità tecniche che per coraggio e voglia di vincere.In avvio fase di studio con un’occasione per Sanna e una per Di Napoli. Poi sale vertiginosamente il ritmo e il Venezia preme un pò di più, ma la Samp non sta a guardare. In alcuni casi le difese soffrono e al 40′ Marcolin perde banalmente palla a centrocampo favorendo una incursione di Marasco che serve Maniero a tu per tu con Sereni che viene battuto.
Immediata e rabbiosa reazione dei doriani che pareggiano al 2′ del 2°tempo con uno stupendo colpo di testa di Carmine Esposito. Poi nuovo svarione e Di Napoli insacca per il 2-1 con un bel piattone di sinistro. La Samp si butta ancora in avanti ed il Venezia è quasi schiacciato. Le occasioni fioccano con Dionigi che ne sbaglia diverse ed Esposito sfiora il pari con stupenda rovesciata. Infine sull’ennesima incursione di Vasari, tiro cross e deviazione millimetrica di Vergassola che sigla il meritato 2-2.
Partita chiusa? Non proprio. Tocca al Venezia farsi sotto. Sereni replica la prodezza su Di Napoli, poi Stendardo salva su Foglio. Poi Maniero tenta il pallonetto. E la partita finisce veramente.
Sereni 6,5
Sakic 7
Conte 7
Grandoni 6,5
Manighetti 6
Vergassola 6,5
Sanna 6
Marcolin 6
Vasari 6,5
Dionigi 5,5
Esposito 7
Subentrati: Bonomi 6 Stendardo 6,5 Zivkovic sv
Gli elogi, in sala stampa, si sprecano su entrambi i fronti. Elogi alle squadre e alla partita in sé (bella e spettacolare); e riconoscimenti al valore dell’ avversario. Sentiamo per esempio il tecnico lagunare Prandelli: «Una gara che volevamo assolutamente vincere, che siamo anche riusciti a giocare bene ed è stata probabilmente la migliore da noi disputata qui allo stadio Penzo. Così alla fine ho visto i miei giocatori un po’ delusi, ma sostanzialmente consapevoli delle loro possibilità e del raggiungimento del traguardo al quale puntiamo». Come ha visto la Samp? «Non mi ha sorpreso, è una squadra che ha confermato anche contro di noi tutta la sua forza, noi però, anche se sono da rivedere alcuni errori che ci sono costati due gol, non abbiamo nulla da rimpiangere. Forse dovremmo un po’ ripensare l’ eccessiva rapidità con cui ci esprimiamo, finendo per sprecare eccessive energie. Comunque, lo ripeto, nel complesso va bene così». Entusiasta, dal canto suo, si dimostra il tecnico ospite Cagni. «Finalmente la squadra si è espressa come voglio io; credo che sia stata questa la nostra migliore prestazione della stagione. Avevamo iniziato troppo tesi e io avevo messo un centrocampista in più ma non per cautela, soltanto per controllare meglio il gioco. La squadra però si è sbloccata dalla tensione soltanto dopo il gol di Maniero che mi è parso in sospetto fuorigioco, anche se mi dicono che non è stato così. Nella ripresa siamo tornati al 4-4-2, il Venezia è anche un po’ calato e credo che il pareggio sia stato pienamente meritato. Abbiamo anche visto che, quando si fanno i cross, qualcosa di buono nasce sempre: spero che finalmente tutti lo abbiano capito. Abbiamo sicuramente giocato contro la squadra più forte del campionato. Anche il Chievo mi aveva colpito positivamente, ma il Venezia, secondo me, è ancora più forte perché è più maturo. Di questo risultato non possiamo che essere pienamente soddisfatti». Fabio Marangoni Maniero contro Sereni Storia di un duello infinito.
Come il gennaio del ‘ 99: stesso clima, categoria diversa. Allora il Venezia era in serie A, ma respirava già la brutta aria della B. Scricchiolava la panchina di Novellino. Venezia contro Empoli, Pippo Maniero davanti a Matteo Sereni, veneziano d’ adozione, la famiglia abita a due passi da San Marco. Un gol che da queste parti tutti ricordano, e come si potrebbe dimenticare? Un colpo di tacco spalle alla porta: qualcosa del genere aveva fatto Mancini una settimana prima a Parma. Il Venezia si sveglia, rimonta due gol, vince, comincia la rincorsa verso la salvezza. Avrà pensato a questo, Maniero, ritrovandosi di fronte a quel portiere nato a Parma ma cresciuto a pochi chilometri da casa sua. Stesso clima, categoria diversa, due squadre che lottano per andare in A. Che dovrebbero andarci senza problemi. La Samp non ha più la difesa più forte del campionato, ma la colpa non è certo di Sereni. Che si supera proprio su Maniero (ricordando il colpo di tacco?), poi su Di Napoli. La sfida d’ alta quota non sconvolge le gerarchie della classifica, ma conferma il valore di due sicuri protagonisti. E’ vero, se manca il suo centravanti, Prandelli ha sempre una valida alternativa. Ma è un rischio che nessuno allenatore vorrebbe correre. E se Cagni non avesse Sereni? Meglio non chiederglielo, meglio non ipotizzare dove e con chi sarebbe la Samp. Decisivo quasi sempre. Una vera sicurezza, uno come lui, se non garantisce automaticamente il primo posto (i problemi sono altrove), un biglietto in zona promozione può procurarlo a qualsiasi squadra. La bella partita del Penzo ci regala questo e altro. Per esempio, il duello a distanza sulle fasce (Vasari-Sotgia: un tempo ciascuno). Venezia primo, dunque, grazie a un pareggio che vale oro, a un attaccante che vale di più. E i dieci gol di Di Napoli quanto valgono? Prandelli l’ aveva chiesto a gran voce, in estate. Scelta giusta. Su Maniero era pronto a scommettere a occhi chiusi. Sampdoria nel gruppo delle quinte, ma a un passo dal vertice. Il sesto posticipo ha portato bene: non è stata vittoria come col Cosenza, ma nessuno può lamentarsi visto come stava mettendosi la partita. Sereni tra i migliori, un’ altra volta. Bello (e imprendibile) il gol di Maniero. Mai come quel colpo di tacco, quasi due anni fa in serie A: qualcosa di inimmaginabile.
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