Serie A 2007/08: Empoli-Sampdoria 0-2

Serie A, 31° giornata – Empoli, 30 Marzo 2008, ore 15:00
Empoli-Sampdoria 0-2
6’ Sammarco, 16′ Marzoratti (a.)

EMPOLI: Bassi; Raggi, Marzoratti (28’pt Volpato), Piccolo, Antonini (41’st Moro); Buscè, Marchisio, Budel (22’st Musacci); Abate, Giovinco, Vannucchi. In panchina: Balli, Vanigli, Tosto, Caturano.
Allenatore: Malesani.

SAMPDORIA: Castellazzi; Lucchini, Gastaldello, Accardi; Maggio, Sammarco, Palombo (43’st Ziegler), D.Franceschini (30’st Volpi), Zenoni; Delvecchio, Bonazzoli (25’st Kalu). In panchina: Mirante, Sala, Miglionico, Ferrari. Allenatore: Mazzarri.

  • ARBITRO: Trefoloni di Siena. 
  • Spettatori: 11.000 circa.
  • Ammoniti: Franceschini, Bonazzoli, Marchisio, Gastaldello, Zenoni.
  • Angoli: 4-5. Recuperi: 1’pt e 4’st. Pomeriggio di sole, terreno in buone condizioni.

Cronaca della partita da repubblica.it:

Sesta vittoria esterna per la Sampdoria che regola con un chiaro 2-0 la pratica Empoli e chiude con un incredibile “score” di 13 punti il periodo di 5 partite senza Cassano. Allo stadio “Castellani” deludente la prova dei toscani, poco reattivi, se non con il “gioiello” Giovinco. Malesani a caccia di pesanti punti salvezza, propone il modulo 4-3-3: davanti al portiere Bassi; difesa con Raggi, Marzoratti, Piccolo e Antonini; a centrocampo Buscè, Marchisio e Budel; in avanti Abate e Vannucchi alle spalle di Giovinco.

Mazzarri, senza Cassano e l’infortunato Bellucci, risponde con il 3-5-2: Castellazzi in porta; Lucchini, Gastaldello e Accardi nel reparto difensivo; robusto centrocampo con Maggio, Sammarco, Palombo, Franceschini e Zenoni; in avanti Delvecchio dietro la punta avanzata, Bonazzoli. Al 2′ calcio di punizione di Giovinco con palla a spiovere ma nessun compagno di squadra interviene. Al 7′ avanza Sammarco in posizione centrale, davanti a lui, un difensore dell’Empoli (Piccolo) va a terra; il centrocampista blucerchiato approfitta del varco e lascia partire un gran diagonale rasoterra che si pianta nell’angolo più lontano di Bassi: Samp avanti.

All’11’ contatto in area tra Palombo e Giovinco ma l’arbitro lascia correre. Al 16′ c’è già il raddoppio. Bella l’azione ma si può parlare di “autogollonzo”. C’è un’ottima ripartenza veloce di Sammarco che apre lungo sulla sinistra. Bonazzoli, al volo, rimette sull’altro palo dove Franceschini, di testa tocca verso il centro della porta. Qui non ci sono sampdoriani e Marzoratti cerca di allontanare in semirovesciata, ma la palla gli picchia in faccia e rimbalza in rete.

Sfortuna dell’Empoli ma la Samp merita per l’autorevolezza con cui sta in campo. L’Empoli prova a non mollare: al 20′ Vannucchi tenta il pallonetto da fuori area senza fortuna. Ancora Vannucchi (27′) firma uno splendido assist per Budel che calcia forte ma non inquadra lo specchio della porta. Malesani prova a far qualcosa subito e toglie dal campo Marzoratti per inserire Volpato. Al 30′ Giovinco si gira al limite dell’area blucerchiata e calcia sul palo lontano con palla di poco fuori.

Prima del riposo, inutili i tentativi (peraltro solo con il guizzante Giovinco) di accorciare le distanze. La Samp ha ottenuto ciò che voleva: andare negli spogliatoi in vantaggio. Al rientro si capisce subito che la partita è ancora nelle sue mani. Già al 3′, Sammarco va vicino al tris: ottima girata verso la porta di Bassi, ma il portiere empolese riesce a deviare in angolo. Al 5′ tiro debole di Vannucchi, con Castellazzi che segue la palla finire a lato. La Sampdoria è molto attenta in difesa anche se i toscani non incidono più tanto nella manovra offensiva.

Al 23′ il neo entrato Musacci su punizione manca di poco la porta della Sampdoria. Al 25′ Kalu (subentrato un minuto prima a Bonazzoli) prova la conclusione dal limite dopo una bella veronica con palla fuori di un metro. Al 37′ opportunità per la Sampdoria, ma Delvecchio con un bel tiro in corsa manca la porta di Bassi e chiede scusa al pubblico. Vittoria meritata per la Samp che raggiunge il Milan e si trova a lottare per la Champions con Fiorentina, Udinese e gli stessi rossoneri. Empoli sempre più giù e questa volta anche il gioco è stato carente.

Si vince così. Sembra di essere a San Siro, non ci sono le luci (notturne) e il clima è un’altra cosa: sole e caldo («atroce» dice Palombo). Proprio come lassù contro il Milan, qui a Empoli, dopo una manciata di minuti, sedici e non 25, la Sampdoria è due a zero (Sammarco e autorete di Marzoratti). Poi, siccome l’Empoli non è il Milan, i blucerchiati non fanno nemmeno fatica a tenere il risultato e la partita finisce così. Mazzarri fa uno ”sgarbo” alla città che lo aveva accolto calciatore, che gli ha fatto conoscere la moglie, dove ha scelto di vivere.

Al Castellani, la Sampdoria aveva vinto una sola volta, il 13 febbraio 1999. La storia che stanno vivendo i blucerchiati è una storia speciale. Nessuno se l’aspettava così bella: «Siamo al di sopra – ha detto a fine gara l’amministratore delegato Beppe Marotta – delle nostre aspettative. Il merito va dato all’allenatore». Che ha dato una svolta impressionante proprio nel momento che pareva più complicato: già infortunato Bellucci, ecco che arriva la squalifica di Cassano.

La Sampdoria, senza i suoi due uomini migliori (Bellucci riesce a dare un contributo importantissimo solo contro il Catania), e senza Campagnaro in difesa, vince quattro partite e pareggia la quinta: tredici punti su quindici, il percorso sulla strada 2007/2008 diventa un volo che adesso fa sognare. Segreti? Tanti. La costante delle quattro vittorie è la presenza in campo di Gennaro Delvecchio, ”sangue e vita”, ”l’atleta di Dio”, quello che ”serve più ignoranza”, decidete un po’ quale delle sue frasi è la migliore.

In queste ultime cinque partite c’è stato tutte le volte che si è vinto, è mancato soltanto contro il Cagliari a Marassi, unico pareggio. Anche ieri, buona partita del centrocampista prestato all’attacco (ha sempre giocato da trequartista dietro all’unica punta Bonazzoli), tanto movimento, tanta copertura, un gol mangiato sul due a zero (quindi ininfluente), ma grande scena dello stesso che si rivolge alla gradinata chiedendo scusa. Applausi a scena aperta per l’uomo di Barletta.

Delvecchio non basta a spiegare il volo cerchiato nel blu. Maggio, si è detto più volte. E Maggio, infatti, ha segnato tanto e ha creato tanto. Ma, nelle ultime due gare, è stato bene imbrigliato dagli allenatori avversari che ne hanno studiato le mosse e hanno adottato contromosse: ieri Antonini (ex sampdoriano) lo ha braccato bene per tutta la partita, impedendogli di partire e mettendolo in difficoltà nella fase difensiva.

Allora vogliamo parlare di Palombo in mezzo al campo, perno del gioco sampdoriano. Anche ieri Angelo, dopo un avvio un po’ con il piede pesante, nel senso che i primi lanci andavano un po’ lunghi, ha impostato con giudizio e ottime idee. Ma con Volpi al suo posto (Milano) e lui spostato sul centro-sinistra, la Sampdoria ha vinto la sua partita più importante della cinquina.

Si potrebbe andare avanti ancora, magari citando Lucchini, mancato pure lui soltanto contro il Cagliari. Ma la cosa giusta, probabilmente, l’ha detta Beppe Marotta dopo la vittoria casalinga della Sampdoria sul Catania: «Il merito è dell’allenatore – disse l’amministratore delegato doriano – che ha dato alla squadra un impianto di gioco ben preciso nel quale i giocatori riescono a inserirsi in maniera anche abbastanza facile».

E’ un impianto di gioco con postulati ma anche con variabili che permettono adattamenti rapidi alla bisogna del momento. Esempio di ieri: Maggio viene bloccato costantemente nelle sue proposizioni offensive? Si taglia con i centrocampisti, soprattutto Sammarco e Franceschini: il primo va in gol al settimo minuto, il secondo colpisce di testa provocando l’autorete di Marzoratti che vale il due a zero.

Ancora: il primo potrebbe fare il tre a zero al sesto minuto della ripresa, ma Bassi gli devia il tiro con gran parata; il secondo potrebbe segnare otto minuti dopo perché si trova davanti al portiere ma, durante lo stop, la palla gli rimbalza sul braccio e l’arbitro fischia il fallo.Sono solo alcuni esempi, ve ne sarebbero altri. Ciò che rimane costante è l’attenzione di Mazzarri, e di conseguenza della Sampdoria, alla fase difensiva.

In questo, la presenza di Delvecchio ha sicuramente aiutato. Essendo centrocampista, Gennaro è più portato ad aiutare i compagni quando la palla la prendono gli altri. E’ uno dei motivi del maggiore equilibrio della squadra anche se, a scorrere i dati, si vede che soltanto a Empoli la Sampdoria non ha preso gol, mentre nelle precedenti quattro gare del filotto (con tre vittorie consecutive esterne, non accadeva da due anni e mezzo) ha subito un gol a partita. E’ di nuovo questione di ”quadra”, come la chiama Palombo: basta fare un gol più dell’avversario.

Da domenica torna Antonio Cassano e potrebbe farlo anche Claudio Bellucci, e già Mazzarri pensa alla formazione: la sensazione è che l’allenatore non voglia cambiare l’impianto che tante gioie gli ha dato. Proviamo: gioca Cassano (che ieri ha chiamato i compagni per fare i complimenti; altra telefonata entusiasta è arrivata dal presidente Garrone, ndr) al posto di Bonazzoli, al suo fianco ancora il jolly nonché Atleta di Dio Gennaro Delvecchio.

«Vorrei avere tutte le volte problemi come quello di far giocare Cassano» ha detto Mazzarri. Molti altri non ce ne sono: detto di Bellucci, Campagnaro resterà ancora fuori, Montella pure, gli altri sono abili e arruolati, compreso Pieri che rientra dopo il turno di stop per squalifica.

Paolo Giampieri Il Secolo XIX

Commenti post partita sul forum.

Le pagelle:

Castellazzi 6: Quasi del tutto inoperoso ma più coraggioso e reattivo del solito nelle uscite.
Lucchini 6.5: Con le buone o con le cattive dalle sue parti non si passa.
Gastaldello 6: Ben protetto dai compagni di reparto, non deve sforzarsi troppo per smorzare le iniziative empolesi.
Accardi 7: Il migliore della difesa per tempismo, concentrazione e rapidità.
Maggio 6.5: Spadroneggia sulla fascia destra proponendosi con continuità.
Sammarco 7: Si inventa il gol che apre la contesa e crea parecchi grattacapi agli avversari inserendosi negli spazi.
Palombo 7: Motore lucido e costante. Bravo sia nelle geometrie che in fase di rottura. (Ziegler s.v.: Gioca solo spiccioli di partita)
Franceschini 7: Forse il migliore dei suoi. Unisce grinta e corsa a tutto campo macinando chilometri senza apparire mai in affanno. Giocatore totalmente rigenerato dalla cura Mazzarri. (Volpi s.v.: Entra a gara chiusa per far rifiatare il maratoneta Franceschini)
Zenoni 6: Funge da tampone difensivo sulla sinistra. Non avanza mai e sbaglia alcuni appoggi, ma tatticamente fa pienamente il suo dovere.
Delvecchio 6.5: Galleggia tra le linee per non dare punti di riferimento ai difensori toscani. Perde alcuni palloni e fallisce un gol nel finale ma la sua presenza è assai preziosa a livello tattico.
Bonazzoli 6: Un po’ imballato e legnoso nei movimenti però si batte con grinta e ha il merito di scodellare al centro il pallone del ko. (Kalu 6.5: Entra subito in partita andando vicino al gol con un’iniziativa pregevole. La sua vivacità sta diventando un’arma in più per i minuti finali)

Classifica serie A – 31° giornata

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Partita successiva:

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Partita precedente:

Sampdoria-Cagliari 1-1

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