Genova, 25 Febbraio 1996 – 23° Giornata
Sampdoria-Piacenza 3-0
27′ Mihajlovic, 49′ Chiesa (assist Balleri), 65′ Mancini
SAMPDORIA (1-3-4-2): Pagotto, Mihajlovic, Balleri, Mannini, Evani, Seedorf, Karembeu, Salsano, Invernizzi (Franceschetti dal 4′ 2°T), Mancini, Chiesa (Bertarelli dal 33′ 2°T). (In panchina: Zenga, Sacchetti, Maniero). All.: Eriksson.
PIACENZA (1-3-3-3): Taibi, Lucci, Polonia, Maccoppi (Lorenzini dal 1′ 2°T, Conte dal 25′ 2°T), Rossini, Di Francesco, Corini, Carbone A., Turrini, Caccia, Piovani. (In panchina: Simoni, Moretti, Trapella). All.: Cagni.
- Arbitro: Bolognino di Milano.
- Spettatori paganti 2.139 (incasso lire 65.610.000), abbonati 20.330 (quota di lire 445.204.558).
- Ammoniti: Turrini per scorrettezze.
- Calci d’angolo: 9 a 3 per la Samp. Tiri in porta: 11 a 1 per la Samp. Tiri fuori: 9 a 2 per la Samp. Falli commessi: 18 della Samp contro 14. Fuorigioco: 5 subiti dalla Samp a 1.
E’ la solita Sampdoria degli ultimi tempi, quella che vince in casa (terzo successo consecutivo) e perde in trasferta (cinque sconfitte consecutive, non succedeva da vent’anni). Questa volta, in realtà, i blucerchiati non hanno dovuto faticare per avere ragione di un dimesso Piacenza. Niente a che vedere, insomma, con le vittorie sofferte contro Cremonese e Torino. Luccicava ieri la Samp.
Tanto da fare sbilanciare perfino il freddo Eriksson: «E’ stata la classica partita dove fa piacere sedere su questa panchina. Tutto andava bene per noi, tutto andava storto per loro. Nessuna discussione con gli arbitri, siamo stati padroni del campo». Una bella vittoria per il tecnico svedese: per la classifica e anche per l’orgoglio.
Qualche metro più in là, infatti, sull’altra panchina, quella sulla quale era meno piacevole sedere, si trovava Cagni che tanti a Genova indicano come il prossimo allenatore della Sampdoria. Anche se l’interessato nicchia: «Si dice, si dice… Chi mi conosce bene sa quanto apprezzi concretezza e realtà. A me, quindi, piace dire “si fa” e fino ad oggi non si è fatto niente. Nel senso che non ho firmato contratti. Sono legato al Piacenza fino a giugno».
Chissà, comunque, se lo spietato realismo di Cagni contempli i detti popolari. Come, ad esempio, quel «si fa, ma non si dice». La Sampdoria ha vinto alla grande. Si tratta di capire, però, quanto abbiano contato, ai fini del 3-0 finale, i meriti dei blucerchiati e quanto i demeriti degli emiliani. Indisponibile Cappellini, Cagni non ha rinunciato alla spregiudicatezza e quindi al tridente. Ma per Turrini, Caccia e Piovani non era giornata.
Basta poi un dato statistico per intuire molto: nell’arco dei 90′, il Piacenza ha impegnato una volta sola Pagotto, con Turrini al 18′ del primo tempo. Eriksson invece ha presentato una Samp rinnovata. Fuori un difensore, Sacchetti, spazio ad un centrocampista, Salsano. Confermato Seedorf, nonostante l’opaca prestazione di Cagliari ed il tulipano questa domenica non ha tradito le attese, disputando forse la sua miglior partita in campionato con la maglia blucerchiata.
Ma tutto, ieri, ha funzionato alla perfezione: Balleri, che sulla fascia destra ha fatto ammattire Piovani e Rossini. Evani, che a sinistra ha contenuto Turrini trovando anche tempo e modo di proporsi nella metà campo avversaria. I «veterani» Invernizzi e Salsano che, insieme all’inesauribile Karembeu, hanno letteralmente affossato la fragile linea di centrocampo emiliana; Chiesa e Mancini, infine, la cui intesa migliora partita dopo partita.
Il primo gol è arrivato al 27′, sei minuti dopo che il palo aveva respinto un tiro della domenica di Invernizzi. Punizione di Mihajlovic respinta da Taibi. La palla è ritornata al serbo che ha esploso un altro sinistro, talmente potente che si è insaccato sotto la traversa dopo aver piegato le mani del portiere del Piacenza. Nell’intervallo Cagni ha sostituito l’acciaccato Maccoppi con Lorenzini, spostando in marcatura Rossini.
E proprio un’indecisione del nuovo entrato (poi sostituito da Conte), ha consentito al 4′ a Balleri di crossare e a Chiesa («Un po’ di testa, un po’ di spalla» dirà negli spogliatoi l’attaccante blucerchiato), di realizzare il 2-0. Il terzo gol, al 20′, è un altro regalo della difesa emiliana: retropassaggio di Lucci per Rossini, fermo immobile in attesa dell’uscita di Taibi. Solo che Taibi non è uscito e Mancini che era lì non ha aspettato.
Nel clima festaiolo degli ultimi 25′, ha trovato posto anche Bertarelli, subentrato a Chiesa al 33′: per lui è stato il ritorno a Marassi, un anno e mezzo dopo la drammatica serata di coppa del Bodoe. [Damiano Basso – LA STAMPA]
Le pagelle: PAGOTTO s.v. BALLERI 6.5 MANNINI 6.5 MIHAJLOVIC 6.5 EVANI 6 SEEDORF 7 KAREMBEU 7 SALSANO 6.5 INVERNIZZI 6 (FRANCESCHETTI SV) CHIESA 6 (BERTARELLI 6) MANCINI 6.5
Classifica seria A – 23° giornata
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Partita successiva:
Fiorentina-Sampdoria 2-2
Partita precedente:
Serie A 1995/96: Cagliari-Sampdoria 3-0
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