Analisi sul Torino (prossima avversaria)

Breve cenno storico al Torino Football Club

La società nasce da una fusione nel 1906 e rifondata nel 2005 dopo enormi problemi societari. Nella sua lunga storia annovera una delle squadre più forti del calcio mondiale: “il Grande Torino” degli anni ’40, che dominò il campionato italiano per anni, fino al tragico schianto dell’aereo che riportava a casa giocatori e persone al seguito, da una trasferta.

Da lì in poi per la società con il colore granata, non ci sono state poi tantissime gioie. Lo scudetto 1976 ed una serie di buoni piazzamenti e coppe Italia, non compensano del tutto le tante annate buie, comprese 12 partecipazioni alla serie cadetta. Complessivamente comunque il palmares conta 7 scudetti, 5 coppe Italia ed una mitropa cup.

Negli ultimi anni la società ha cercato di tornare almeno a lottare per una qualificazione in Europa League. Cosa riuscita, anche se alla fine il piazzamento non è mai stato raggiunto. i granata hanno comunque potuto partecipare ai preliminari di coppa grazie alle esclusioni di Parma e Milan nel 2014/15 e 2019/20. Nelle ultime 6 stagioni sono riusciti a stare 5 volte nelle prime 10 posizioni.


Il Torino 2019/2020

La società in Estate ha confermato quasi in blocco la rosa che nella scorsa stagione ha battagliato fino alla fine per il sesto posto, compreso l’allenatore Mazzarri. Unici arrivi di rilievo: l’esterno Laxalt dal Milan ed il fantasista Verdi dal Napoli. Unica uscita invece il difensore Moretti, ritirato.

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Nella sessione di mercato invernale invece a fronte di nessun arrivo si sono registrate le partenze di Bonifazi, Laxalt, Parigini e Iago Falque.

La rosa per la stagione 2019/2020

Portieri e Difesa: tra i pali è inamovibile Sirigu, una garanzia per una squadra di questo livello. Dietro di lui il Ujkani e Rosati mai utilizzati da Mazzarri neppure per partite di coppa.

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Nella linea difensiva da destra verso sinistra, i titolari sono stati Izzo ed il camerunense N’Kolou, mentre per il terzo posto hanno ruotato regolarmente l’ivoriano Djidji ed i brasiliani Bremer e Lyanco.

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Centrocampo: il giocatore più utilizzato in questo reparto è stato il venezuelano Rincon. Insieme a lui nella mediana base trovano in genere posto il nigeriano Ola Aina e Baselli, al momento infortunato. Alternative il francese Meitè ed il serbo Lukic. Sulle corsie laterali invece sono stabilmente utilizzati gli esperti De Silvestri e l’argentino Ansaldi, 4 gol e 2 assist in questa serie A, a sinistra.

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Attacco: davanti fin qui tutto il peso realizzativo della squadra è stato legato a Belotti, 9 gol e 2 assist, a cui in genere è stato affiancato Verdi, 0 gol e 3 assist. Le alternative sono lo spagnolo Berenguer e Zaza, autori rispettivamente di 5 e 3 reti in campionato. Pochissimo spazio concesso fin qui al giovane Milico ed Edera. Appare evidente come la fase offensiva sia il grosso limite di questa squadra, che nella scorsa stagione nonostante tutto aveva sopperito grazie ad un rendimento superiore da parte di tutti e gol distribuiti tra tanti giocatori.

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La squadra dopo l’eliminazione estiva dall’Europa League e due vittorie in campionato, ha smarrito la retta via incassando ultimamente una serie di rovesci incredibili: 0-7 in casa con l’Atalanta e 4-0 a Lecce. Due batoste che hanno indotto la dirigenza ad esonerare il già traballante Mazzarri e chiamare al suo posto Longo, ex mister del Frosinone. Da verificare se l’impatto del nuovo tecnico avrà subito effetti sullo spirito dei giocatori, parso svanito nelle ultime uscite. Si tratta comunque di una squadra “malata” che, come la Samp dopo la gestione Di Francesco, potrebbe avere bisogno di tempo per riprendere un rendimento spedito e magari reinserirsi nella lotta per il sesto posto.

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