Serie B 1999/00: Sampdoria-Cosenza 2-0

Genova, 26 Febbraio 2000 – Serie B, giornata

Sampdoria-Cosenza 2-0

28′ Palmieri(r), 72′ Dionigi [assist Vasari]

Sampdoria (3-5-2): Sereni, Sakic, Ficini, Castellini (45′ St Hugo), Vasari (47′ St Zivkovic), Vergassola, Sanna (43′ St Tosto), Sgro’, Casale, Dionigi, Palmieri. (22 Bigliazzi, 2 Macaluso, 20 Jovicic, 27 Stendardo).

Cosenza (5-3-2): Pantanelli, Silvestri, Malusci, Guzzo, De Angelis, D’aversa (10′ St Biagioni), Altomare, Valoti, Riccio, Jabov (1′ St De Francesco), Tatti (22′ St Pisano). (1 Ripa, 2 Colle, 7 Imbriani, 8 Sesia).

  • Arbitro: Branzoni di Pavia.
  • Angoli: 4-3
  • Ammoniti: Valoti, Malusci, Sanna e Castelini per gioco scorreto; Vasari per proteste.
  • Spettatori: 16.000 circa

Palmieri e Dionigi scatenati: il Cosenza si deve arrendere. Convincente prestazione dei padroni di casa che oltre ai gol, il primo su rigore, colpiscono una traversa e obbligano Pantanelli a grandi interventi. Calabresi poco incisivi.
La Samp vince, vola, sia pure con una partita in più, in testa alla classifica. Domina e trova pure, contro il Cosenza, quel risultato rotondo (due reti di vantaggio) che le mancava da tanto. Ha vinto nettamente grazie ai gol di Palmieri e Dionigi. Dimostrando una sicurezza che è conseguenza, ma pure causa, della sua felicissima posizione nel campionato «che non può sbagliare». Mancavano Apa e Di Sole, al Cosenza. E pure i blucerchiati dovevano concedere a squalifiche e infortuni nomi importanti come quelli di Doriva, Flachi, Esposito, Pesaresi.
Entrambi gli allenatori, però, avevano comunque possibilità di scelta per schierare formazioni molto vicine al vero. E certo vera era la Samp, che con il suo ormai collaudatissimo e redditizio schieramento cercava non solo di vincere, ma anche di vincere bene. Senza soffrire. Piano piano, gli uomini di Ventura, stanno seguendo il programma a lunga scadenza del loro tecnico. E forte forte hanno cominciato ieri sera, mettendoci meno di mezz’ ora per cogliere, su rigore, il frutto della loro evidente superiorità di manovra: cross di Casale, spallata di Malusci a Palmieri (più irruenta e vistosa che cattiva) e centro dal dischetto dello stesso Palmieri. 
Ma ben prima di quel fatale ventinovesimo minuto, la Samp aveva legittimato il suo diritto al vantaggio. Attaccando in pratica con tre punte, perché Vasari quasi mai arretrava fino al centrocampo, contro una difesa nominalmente a quattro, ma spesso a cinque, perché dall’ altra parte il pendolo di D’ Aversa funzionava soprattutto all’ indietro. Dominavano in mezzo, gli uomini di Ventura, grazie agli slanci di Casale, alla precisione di Vergassola, al compito diligente di Sgrò e Sanna.
Già al primo minuto, Palmieri aveva impegnato severamente di testa Pantanelli. E al 21′ , Dionigi, deviando d’ istinto e forse inutilmente (ma da posizione di fuori gioco) un tiro di Casale, aveva tolto validità a quello che sarebbe stato un probabile gol del compagno. E, dopo, Pantanelli è stato bravissimo, al 38′ , su un colpo di testa molto violento di Dionigi.
Una bella Samp, insomma, alla quale nel primo tempo il Cosenza ha opposto una manovra di rimessa disinvolta, quasi altrettanto bella, ma decisamente poco efficace. Due o tre tiri dimostrativi da lontano sono l’ attivo degli uomini di Mutti, con una sola occasione discreta per Riccio, che allo scadere ha deviato alto, al volo, un cross di Tatti. Nella ripresa, Mutti si è giocato De Francesco al posto dello spento Jabov (e poi anche Biagioni e Pisano), ma ritmi e temi della partita non sono cambiati.
Ordini di scuderia, evidentemente, ai quali ha risposto ancora Dionigi, colpendo di testa la traversa al 4′ , mentre Palmieri, all’ 8′ , ha sfiorato a sua volta il raddoppio intervenendo su una corta respinta di Pantanelli. Ci è poi andato vicino Sgrò, al 27′ , pochi secondi prima che lo trovasse, il tanto sospirato colpo del k.o. Dionigi, con un preciso colpo di testa su assist di Vasari. E lì, ammesso che ne avesse ancora, sono finite le preoccupazioni della Samp, minacciata solo alla mezz’ ora da una punizione di Biagioni (parata a pugni di Sereni). La squadra blucerchiata ha controllato la partita, il Cosenza non è stato in grado di riaccenderla. Il 2-0 è lo specchio fedele di ciò che è stato.
SAMPDORIA (3-5-2): Sereni 6,5; Sakic 6, Ficini 6, Castellini 7 (dal 46′ s.t. Hugo, s.v.); Vasari 6 (dal 47′ s.t. Zivkovic, s.v.), Vergassola 7, Sanna 6 (dal 43′ s.t. Tosto, s.v.), Sgrò 6, Casale 7; Dionigi 6,5, Palmieri 6,5.. COSENZA (4-4-2): Pantanelli 6; Silvestri 6, Malusci 6, Guzzo 5,5, De Angelis 6; D’ Aversa 5 (dal 10′ s.t. Biagioni, 6), Altomare 6, Valoti 6, Riccio 5,5; Jabov 5 (dal 1′ s.t. De Francesco, 6), Tatti 5,5 (dal 22′ s.t. Pisano, 5,5).Gian Piero Ventura non cambia mai. La Samp continua l’ ascesa, ma l’ allenatore continua a volare basso: «Abbiamo giocato una buona partita, perché abbiamo battuto una squadra che vanta la seconda difesa della B e ha perso poche partite, anche in trasferta. Guardo i numeri, dicono che abbiamo fatto due gol, una traversa e un gol che ci è stato annullato, abbiamo creato almeno 7-8 altre situazioni favorevoli, mancando il passaggio decisivo. È un ulteriore passo avanti, sicuramente. Però io insisto nel dire che dobbiamo ancora lavorare, perché la strada da fare è veramente lunga».
Il tecnico continua a non guardare la classifica, non si sofferma nemmeno un attimo sul primato “virtuale”: «Non dobbiamo sederci, perché se ci sediamo è l’ inizio della fine». Il discorso resta sempre e soltanto sulla squadra: «Grande Vergassola? Ognuno ha il suo miglior uomo in campo, io guardo alla globalità della prestazione. Stasera la Samp è stata brava nell’ approccio alla partita, con grande volontà di sbloccare subito il risultato. Forse se fosse capitato al primo minuto, con quel colpo di Dionigi, probabilmente la serata sarebbe stata ancora più bella. Abbiamo anche rischiato qualche cosa, ma non abbiamo corso pericoli perché è aumentata la personalità dei miei. Una serata positiva sotto tutti gli aspetti. Credo che il pubblico abbia apprezzato».
È la partita della svolta, che libera la Samp da qualche affanno nel conquistare il risultato? Il tecnico blucerchiato fa un passo indietro, anzi due: «Lo è stata di più la gara con l’ Empoli, nella quale avevamo fatto 80′ alla grande, concedendo agli avversari soltanto un tiro in porta. Ma era finita 1-1 e i giudizi erano stati diversi. Per me però la partita della svolta è stata quella, stasera abbiamo dato continuità alla prestazione con l’ Empoli e ai primi 35′ di Ravenna».
Bortolo Mutti accetta il verdetto del campo senza recriminazioni: «Perdere non piace mai a nessuno, ma bisogna dire che questa partita ha premiato la squadra più forte, che di più ha fatto nei 90′ per meritare i tre punti. Dobbiamo accettare serenamente la sconfitta, anche se devo dire che l’ episodio del rigore ha messo la Samp nelle condizioni ideali per arrivare al risultato. A me sembrava un impatto veniale, normale, su una palla innocua, in trasferta abbiamo perso tre partite con 4 rigori contro. E a noi certi rigori di sicuro a favore non li danno».
L’ allenatore del Cosenza tuttavia non fa polemiche: «Abbiamo cercato di rimediare lo svantaggio, in certi momenti siamo anche riusciti gestire il gioco, ma la difesa blucerchiata è davvero tosta e ci ha concesso poco. Comunque non siamo mai usciti dalla gara, l’ ha chiusa soltanto il secondo gol, incassato per ingenuità, rilassatezza, un po’ di stanchezza. Dobbiamo metterci questa partita alle spalle, facendo tesoro degli errori che abbiamo fatto e pensare alla prossima, molto importante, contro il Savoia». Tomati Franco, Valente Enrico, Basso Damiano
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