Alessandria, 4 aprile 1948 – Serie A, 20°Giornata (recupero)
Alessandria-Sampdoria 1-1
21′ Stradella, 74′ Carissimi
ALESSANDRIA: Diamante, Tortarolo, Di Gennaro, Gallea, Rosetta, Coscia, Stradella, Pietruzzi, Traini, Lustha, Frugali.
SAMPDORIA: Lusetti, Vicich, Zorzi, Ballico, Bertani, Gramaglia, D’Alconzo, Carissimi, Baldini, Bassetto, Rebuzzi II
- Arbitro: Camiolo di Milano.
E’ destino che non si possa mai vedere Traini giocare una partita Intera. In occasione del debutto, proprio contro la Sampdoria, la gara, come è noto, venne interrotta dopo un quarto d’ora a causa del fango. Traini si allineò poi contro il Milan, ma un incidente lo costrinse ad uscire ben presto dal rettangolo verde. Ieri, infine, scomparve nel secondo tempo. Non se ne andò dal campo, ma la stanchezza lo tolse di mezzo proprio come se non fosse più presente.
L’Alessandria restò cosi senza centravanti. 0 meglio riebbe il suo naturale attaccante di punta, Stradella, che venne finalmente chiamato al centro, ma rimase praticamente priva di un uomo, perchè Traini anche all’ala rese poco. E dato che Pietruzzi appariva pure lui duramente provato, Lustha rallentava l’azione, pur disputando dei divertenti duelli con Ballico (scuola albanese contro scuola sudamericana) e Frugali faceva rimpiangere, l’infortunato Sotgiu, per tutti Questi motivi, si diceva, l’Alessandria rimase senza attacco.
Aveva già dovuto scendere in campo in una formazione rimaneggiata, priva di Della Frera infortunato, Svùrrido squalificato e Armano in non buone condizioni di forma. Ciò nonostante, lavorando a cottimo nel correre su ogni pallone era riuscita a raggranellare il capitale di un goal, segnato al 21′ da Stradella (punizione di Gallea e bel passaggio di testa di Lustha), ma quella riserva, nel secondo tempo, fece la fine del gruzzolo in biglietti di banca raggranellato dal nostri emigranti rimpatriati all’inizio della guerra.
Man mano che l’inflazione o la stanchezza si facevano sentire, il capitale perdeva valore e quando si trattò di riprendere il lavoro, le forze non c’erano più. Proprio questo avvenne allorché l’Alessandria fu raggiunta, dal goal di Carissimi al 29′ del secondo tempo La partita non ha avuto molte fasi da goal. Un tiro di Frugali, un altro di Gailea salvato da Vicich proprio sulla linea del goal, un pallone di Traini ed uno di Stradella, finiti a lato, qualche bell’allungo di Bassetto e azioni intraprendenti di Baldini.
Poche occasioni veramente pericolose, in sostanza. In compenso, di emozionante c’è stata la faccenda del «rigore»’ non dati. Qui ci vorrebbe un capitolo a parte sull’arbitro. Non era Dattilo ma un suo emulo. In quattro momenti la folla ha dato un urlo credendo che il momento fatale fosse giunto, ma il fischietto del direttore di gara rimase sempre muto. Nel primo tempo due volte Zorzi toccò la palla con la mano In area, un’altra volta un – attaccante alessandrino fu spinto di spalle a spostato di quasi un metro. Infine nella ripresa Bonetto venne buttato a terra a pochi passi dalla porta, ci pare da Gallea. PAOLO BERTOLDI. [LA STAMPA ]
Classifica serie A – 20° giornata
[wpedon id=”5153″]