Breve cenno storico alla Associazione Calcio Milan
L’Associazione Calcio Milan è stata fondata nel 1899 e risulta pertanto la sesta squadra più antica del calcio italiano. I rossoneri hanno partecipato a 86 campionati di Serie A a girone unico su 88, retrocedendo una volta per illecito sportivo (1980) ed un’altra sul campo (1982). Dopo quel periodo nero, la società prelevata dal presidente Silvio Berlusconi, ha vissuto un’epoca di successi durata quasi 25 anni, in cui a Milano, oltre ai trofei, si sono visti diversi tra i migliori giocatori del mondo.
Complessivamente è la seconda società più titolata a livello internazionale. Solo gli spagnoli del Real Madrid hanno fatto meglio, scavalcandoli negli ultimi anni. Nella bacheca rossonera figurano 7 Champions League (più 4 finali perse), 2 Coppe delle Coppe, 5 Supercoppe, 3 Coppe Intercontinentali ed una Coppa del mondo per club. In Italia è il secondo club più vincente, a pari merito con l’Inter e alle spalle della Juventus (56 trofei), avendo conquistato 18 scudetti (l’ultimo nel 2011), 5 Coppe Italia e 7 Supercoppe.
Nel recente passato però il Milan non è più quella squadra di vertice che storicamente è stata. In campionato infatti, dopo il terzo posto del 2013, sono rimasti fuori dalle coppe per tre stagioni consecutive (8°, 10° e 7° posto), mentre nelle ultime tre si sono qualificati per l’Europa League rimediando però delle brutte figure. In compenso sono arrivati due volte in finale di Coppa Italia, perdendo in entrambi i casi, ma riuscendo a strappare una supercoppa alla Juve nel 2016.
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Il Milan 2019/2020
Anche nella attuale stagione, nonostante l’ennesimo mercato estivo pieno di speranze e soldi spesi, la squadra sta stentando paurosamente ed ha accumulato già un distacco epocale dalle posizioni di testa. I tifosi sono rassegnati all’ennesimo campionato, sotto le attese, con l’obiettivo massimo di una rincorsa ad un posto in Europa League, che comunque, visto l’andamento attuale sembra assai problematica. Come detto soliti grandi investimenti per rinforzare la squadra: Duarte dal Flamengo, Hernandez dal Real Madrid, Krunic e Bennacer dall’Empoli, Rafael Leão dal Lille, Rebic dall’Eintracht Frankfurt. Contestualmente sono andati via Abate, Strinic, Zapata, Bertolacci, Jose Mauri e Montolivo (svincolati), Laxalt, Bakayoko e Cutrone. Nella sessione invernale invece il grande ritorno di Ibrahimovic, che nonostante i suoi 38 anni, è riuscito a scaldare un pò l’ambiente in vista della ripresa dopo la sosta natalizia.
In serie A fin qui l’andamento è stato orribile, con una posizione che si è attestata tra 14° e 10° posto ed un saldo sempre negativo tra vittorie e sconfitte. In casa hanno battuto solo Brescia e Spal (a fatica, 1-0), pareggiando con Lecce, Napoli e Sassuolo e perdendo con Fiorentina (1-3), Inter (0-2) e Lazio (1-2). Appena 7 gol segnati e 10 subiti in 8 partite a San Siro. In Europa League non sono invece scesi in campo, esclusi dall’UEFA per aver violato le norme del Fair Play finanziario.
La rosa attuale in dettaglio
Portiere e difesa: tra i pali, per la quarta stagione consecutiva, il titolare è G. Donnarumma, che tra alti e bassi prosegue la sua maturazione. Alle sue spalle l’esperto spagnolo Reina ed il fratello maggiore A. Donnarumma. Nella difesa a quattro, il terzino destro titolare è al momento Conti, che dopo una annata difficile sembra essersi ripreso dagli infortuni ed ha scavalcato Calabria nelle gerarchie per quel ruolo. A sinistra intoccabile il francese Hernandez, che ha preso da subito il posto allo svizzero Rodriguez. In mezzo coppia titolare con l’argentino Musacchio e Romagnoli. Alle loro spalle c’è poco: il brasiliano Duarte infortunato e Caldara, mai utilizzato, così come il giovane Gabbia.
Centrocampo: l’unico punto fermo fin qui è stato l’ivoriano Kessie (15 presenze), mezz’ala destra con grandi capacità di inserimento e forza fisica. In mezzo l’argentino Biglia (ora infortunato), o l’algerino Bennacer, che in questa fase per Mister Pioli è il regista titolare, e dall’altro lato Bonaventura o in alternativa il bosniaco Krunic. In questo schema fatica a trovare minuti il brasiliano Paquetà, ultimamente schierato a partita in corso e non dall’inizio.
Attacco: il tridente titolare è stato fin qui prevalentemente composto dal guizzante spagnolo Suso (1 gol e 2 assist), il polacco Piatek (4 gol) al centro ed il turco Cahlanoglu (2 gol e 1 assist) a sinistra. Alternativa il brasiliano Rafael Leao (1 gol ed 1 assist). Quasi inutilizzati lo spagnolo Castillejo ed il croato Rebic. Ora però è tornato lo svedese Ibrahimovic e difficilmente non verrà schierato regolarmente centravanti titolare.
Dopo un periodo positivo in cui la squadra sembrava in ripresa (2 pareggi interni con Napoli e Sassuolo intervallati da due vittorie a Parma e Bologna), i rossoneri sono stati travolti a Bergamo dall’Atalanta. Un 5-0 senza discussione che è entrato nella storia della società come una delle più grandi umiliazioni in 120 anni di storia.
