Serie A 2012/13: Sampdoria-Bologna 1-0

Domenica 25 Novembre 2012, ore 15:00 – serie A, 14° giornata
Sampdoria-Bologna 1-0
60′ Poli [assist Eder]

Sampdoria (4-5-1): Romero; Mustafi, Gastaldello, Rossini, Costa; Kristicic, Obiang, Maresca, Munari (1′ st Eder, 28′ st Tissone), Poli (36′ st Soriano); Icardi. A disp.: Berni, Da Costa, Berardi, De Silvestri, Poulsen, Castellini, Renan, Juan Antonio, Estigarribia. All.: Ferrara

Bologna (3-4-2-1): Agliardi; Antonsson, Sorensen, Cherubin; Motta, Guarente (31′ st Pasquato), Perez (34′ st Pazienza), Morleo; Diamanti; Gabbiadini (15′ st Kone), Gilardino. A disp.: Lombardi, Stojanovic, Radakovic, Abero, Krhin, Pulzetti, Veratti. All.: Pioli.

  • Arbitro: Celi.
  • Ammoniti: Obiang, Gastaldello, Maresca (S).
  • Espulsi: al 25′ Morleo.

Un altro episodico 1-0 condanna il Bologna che, in formato trasferta, ha firmato quest’anno, il solo, miracoloso successo in rimonta con la Roma. Diluvia a Marassi, ma soprattutto sul cielo rossoblù. Il Bologna viene tradito dai suoi esterni: Morleo si fa cacciare, Motta non ci mette mai il cuore che serve. E così la Sampdoria, pur giocando un calcio non brillante, sfrutta un episodio favorevole per far suo il secondo successo di fila e invertire una tendenza negativa: quella almeno della fortuna.

Il Bologna parte molle, e dopo 5′ la strada si fa in salita. Morleo – ultimo uomo – affonda il tackle su Icardi che lo anticipa in contropiede. Fallo e cartellino rosso diretto. Pioli non cambia, chiede a Gabbiadini il sacrificio di giocare da esterno di centrocampo. La cosa riesce, Manolo interpreta bene il cambio di consegne, ma c’è pure lo zampino della Sampdoria che su quel lato, lasciato pressoché libero, affonda pochissimo. Colpa di Mustafi che si propone poco.

In mezzo il Bologna chiude ogni varco, i portieri sono poco impegnati. Romero si trova tra le mani una girata di Gilardino su cross di Motta; Agliardi si distende per bloccare un tiro non potente di Poli, scagliato al limite dell’area. Icardi si muove molto ma i doriani non riescono mai a innescarne le doti. Ci prova Costa con un traversone basso e teso sul quale l’argentino arriva in spaccata con un attimo di ritardo.

Due interrogativi senza risposta dopo 45′ e tutti in casa doriana: inspiegabile il motivo che induce Ferrara a ritardare l’ingresso di una seconda punta (Eder?); inspiegabile perché, di fronte all’atteggiamento di Mustafi, non opti per le scorribande più convinte del recuperato Berardi. In avvio di ripresa infatti ecco Eder al posto di Munari, mentre Mustafi – se possibile – rende ancor più anonima la sua prestazione.

La pioggia sale di intensità su Marassi e il Bologna chiude tutti i varchi. Gli unici pericoli davanti ad Agliardi giungono da proposte diagonali e basse che attarversano l’area. Il portiere respinge d’istinto una sola deviazione sotto misura su azione d’angolo. Eder – cui viene chiesto di fare il centravanti aggiunto – offre più movimento centrale di palla. Ma non fosse per un’amnesia colpevole di Motta, uno che ancora a Bologna si chiedono se sia un difensore, un laterale, un… che?, la Samp non passerebbe.

L’invenzione di Poli, che fra l’altro riceve dopo un tackle scivolato di Perez, è vincente. Triangolo scolastico con Icardi, l’ex interista si mangia il panettone Motta e infila da due passi Agliardi.

Il Bologna reagisce come un leone ferito. La Samp si chiude, Gilardino riceve da Kone davanti a Romero ma si fa ipnotizzare e non tira, cadendo sull’ostacolo del portiere (meglio così: la moviola avrebbe decretato la posizione irregolare del centravanti). Poi Kone filtra in area ma trova il corpo di Romero a respingere il tiro. Poi Pasquato, entrato per il tutto per tutto, calcia dal limite, forte, ma fuori a fil di palo.

Col passare dei minuti l’assalto rossoblù perde di lucidità, dopo aver speso tanto in trincea. Eppure è Celi – colui che segna il match a rigor di regola dopo 5′ – a non avere la stessa lucidità su un pallone conteso in area a Gilardino da Rossini, con tocco di mani evidente del difensore. Inutili proteste. La Samp rialza la testa, un buon Bologna resta a soffrire.

https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/sampdoria/2012/11/25/news/sampdoria_bologna-47401216/


Le pagelle

Romero 6.5 Una sola parata, neanche troppo difficile, su Kone che s’era incuneato alla ricerca del pari. Mostra attenzione.
Costa 5.5 Subito un giallo evitabile, poi prova a spingere e mette in mezzo solo un pallone interessante. Poca roba
Gastaldello 6.5 Capitano coraggioso. Guida la giovane retroguardia e ad un certo punto prova anche a sbloccare la gara con un colpo di testa dei suoi. Ci va vicino.
Rossini 5.5 Partita pressoché impeccabile sul Gila fino al pasticcio finale che poteva costare carissimo ai suoi: il fallo di mano in area sembrava esserci.
Mustafi 5.5 Dal capitano della Germania under 21 è lecito aspettarsi qualcosina in più. Tanta buona volontà, corsa, ma i cross sono uno peggio dell’altro. E quando Gabbiadini scende sono dolori.
Poli 7 Nel primo tempo non tocca palla, ma non è colpa sua. Confinato sulla sinistra non riesce ad esprimersi: lo dimostra nella ripresa, quando entra nel vivo e sigla la rete del successo. Soriano 6 Entra per dar fiato al centrocampo doriano.
Maresca 5.5 Prova opaca, calcia male svariate punizioni pericolose e in generale non orchestra la manovra come potrebbe. Nel finale sfiora il gol, manca la precisione.
Munari 5 Non riesce a sfruttare i movimenti di Icardi per inserirsi negli spazi. A Ferrara serve altro, e infatti resta negli spogliatoi a fine frazione. Eder 7 In venti minuti dimostra quanto sia indispensabile per questa Samp: un gol sfiorato, un assist importante e tanto movimento. Poi si stira ed è costretto ad uscire. Tissone 6 Venti minuti di buona intensità e con qualche sgroppata pregevole.
Krsticic 5.5 Anche lui forse avrebbe bisogno di partire da posizione più centrale. Non è un esterno, non lo è mai stato, ma si adatta con abnegazione.
Obiang 6.5 Corsa e buona volontà, è il simbolo di questa Samp operaia. Limiti i tentativi impossibili da fuori area, la finalizzazione non fa per lui.
Icardi Rivero 6 Ha mezzi e potenzialità per sfondare. Nel primo tempo è l’unico punto di riferimento e lotta come un leone, pur conservando lucidità. Nella ripresa, forse stanco, scompare un po’.

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Classifica serie A – 14° giornata

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