Breve storia del “Genoa Cricket and Football Club”
Il Genoa è la più antica squadra calcistica italiana oggi esistente essendo stata fondata nel 1893. Il suo strapotere a livello nazionale fu netto nei primi “mini”-campionati italiani, quando le squadre partecipanti, e di conseguenza le partite per conquistare lo scudetto erano davvero poche. Nelle prime edizioni si trattava addirittura di partite secche ad eliminazione diretta. Quindi sì, 9 scudetti in bacheca, ma i primi 6 sette davvero di scarso valore, il settimo poco più, anche se assegnato “a tavolino” senza che si giocasse la finale, e gli ultimi due che iniziavano ad essere più realistici. Da lì in poi solo un secondo posto nel 1930 ed un terzo nel 1938. Trofei ufficiali invece la Coppa Italia nel 1937, la Coppa delle Alpi nel 1962 e nel 1964, la Coppa dell’Amicizia nel 1963 e l’Anglo Italiana, riservata a squadre di serie B, nel 1996. Nel dopoguerra comunque parliamo di una squadra che è mancata dalla massima categoria per oltre trenta stagioni, comprese due cadute in serie C.
Il Genoa 2019/2020
Dopo una ennesima stagione a dir poco sofferta, i grifoni si ritrovano a soffrire nuovamente le pene dell’inferno, nonostante una rosa che in Estate appariva secondo molti alquanto rinforzata. Andati via Pedro Pereira, Pezzella, Rossettini, Zukanovic, Bessa, Hiljemark, Lazovic, Mazzitelli, Omeonga, Rolon, Romulo, Miguel Veloso e Lapadula, sono arrivati Barreca, Goldaniga, C.Zapata, Agudelo, Schone, Cassata, Lerager, Saponara, Pajac, Sturaro, Gumus e Pinamonti. Insomma la solita rivoluzione a cui si è abituati nell’epoca Preziosi. L’allenatore iniziale era Andreazzoli, reduce da una retrocessione ad Empoli, poi sostituito in corsa da Thiago Motta, ex giocatore rossoblu.
Portiere e Difesa: in porta il rumeno Radu, al Genoa dal 2018, non si discute. In difesa schierata a tre, infortunato il colombiano Zapata, i titolari base sono Biraschi, il giovane argentino Romero ed il capitano Criscito. Fin qui inutilizzato Goldaniga. Sulle corsie esterne il sorprendente Ghiglione a destra, arrivato già a 5 assist ed 1 gol in stagione, con alternativa il danese Ankersen, ed il croato Pajac, o Barreca a sinistra.
Centrocampo: oltre all’intoccabile tedesco Schone, ex Ajax, fin qui il serbo Radovanovic ha collezionato più presenze e minuti tra tutti. A seguire l’infortunato danese Lerager. Oggi quindi nei due in mezzo l’altro titolare sembra essere Sturaro. Alternativa, o eventualmente terzo di centrocampo: Cassata.
Trequarti / Attacco: dietro le punte si è conquistato il posto il giovane colombiano Agudelo, che essendo squalificato per il derby potrebbe lasciare spazio al nostro ex Saponara, a meno di ulteriori rimpasti di modulo, come pare possa succedere con un passaggio al 3-5-2. Emergenza tra le punte essendo squalificato Pandev ed infortunato Kouamè, che prima di farsi male era arrivato a 5 reti e 3 assist in 12 apparizioni. Restano quindi il giovane Pinamonti, fin qui comunque positivo ed autore di 4 reti, Favilli e Sanabria, fin qui utilizzati pochissimo.
Una squadra che Thiago Motta sta cercando di rimettere in ordine, ma tra squalifiche ed infortuni, fa ancora fatica a trovare una identità definitiva. Lui stesso è già in discussione. Difficile definire il valore attuale della rosa, ma certo la spirale negativa intrapresa dopo qualche buona partita, fa pensare ad un’altro campionato dedicato alla lotta per la sopravvivenza.