Il significato di questo sito
La creazione di questo sito ad Aprile 2003 nasce dalla mia sfrenata passione per i colori blucerchiati, fin dal lontano e deludente campionato 1985/86. Dalla stagione seguente in poi, dopo un girone di ritorno favoloso e la conquista della qualificazione Uefa sfumata allo spareggio col Milan, iniziò un irripetibile ciclo di risultati in Italia ed in Europa, in cui la Samp, etichettata fino a quel momento come “squadra simpatia”, entrò di diritto nel novero delle “grandi”.
Fu una vera e propria favola, sostenuta da grandi “interpreti”, quali Vialli e Mancini (mitici “gemelli del gol”), Cerezo e Mannini, Vierchowod e Pagliuca, Platt e Lombardo, Gullit e Jugovic, Katanec e Dossena, Pari e Pellegrini, Chiesa e Montella, Veron e Karembeu, Senza dimenticare gli allenatori Bersellini e poi Boskov ed Eriksson, ma soprattutto fino alla tragica scomparsa del 1993, dall’artefice di tutto, il grande indimenticabile presidente Paolo Mantovani.
Il periodo d’oro, fu caratterizzato, oltre che dallo storico scudetto del 1991 ed una serie di campionati di vertice, dalla conquista di 6 finali di Coppa Italia, di cui 4 vinte, 2 finali di coppa delle coppe (una vinta), una supercoppa italiana vinta, più altre 3 perse, una supercoppa europea persa contro il Milan, una finale di Champions League persa nel mitico stadio “Wembley” di Londra.
Il “ciclo Mantovani” è andato spegnendosi gradualmente dopo la morte dell’amato presidente, ma la Samp nonostante tutto è rimasta competitiva a livelli di zona Uefa fino al 1999, quando, nonostante l’impegno dell’allenatore Spalletti e di giocatori di valore internazionale quali Laigle, Doriva, Ortega e Montella giunse l’amara retrocessione in serie B (con la “benedizione” dell’arbitro Trentalange) in un triste pomeriggio di Maggio a Bologna, quando lo svedese Ingesson siglò il 2-2 realizzando un assurdo rigore nei minuti finali.
Sono seguite stagioni di sofferenze nel purgatorio della serie B, con due promozioni fallite di un soffio, ed il rischio concreto, nel 2002, di sprofondare in serie C! Per fortuna nel 2003, grazie al cambio della dirigenza e della squadra in blocco, abbiamo assistito ad una magica cavalcata verso la serie A, provando emozioni assenti ormai da anni.
Poi altre sette stagioni di serie A con alti e bassi, due qualificazioni in Champions League sfiorate, una centrata, anche se terminata subito con un preliminare amarissimo andato a favore dei tedeschi del Werder ai tempi supplementari. Complessivamente quattro partecipazioni alla Coppa Uefa, ma anche una finale di Coppa Italia giocata e persa (ai rigori) in casa della Lazio, vissuta personalmente dalla curva sud dell’Olimpico interamente blucerchiata.
Ma una nuova atroce sofferenza era in agguato per noi doriani. Proprio nell’anno dell’assaggio della Champions League ed un discreto inizio di campionato, la squadra perse nel corso della stagione i due fuoriclasse, Cassano (dopo un litigio col presidente Garrone) e Pazzini, rimpiazzandoli con giocatori di scarso livello. La squadra si sciolse come neve al sole sprofondando nuovamente in B.
L’incubo della serie cadetta per fortuna questa volta durò una sola stagione, grazie all’impegno della società, che dopo un disgraziato girone di andata, riuscì ad azzeccare l’allenatore (Iachini) ed alcuni acquisti, riuscendo ad agganciare gli spareggi promozione e vincerli dopo due epici doppi confronti con Sassuolo e Varese. Resta storico per noi tutti il gol vittoria di Nicola Pozzi nella decisiva partita, dopo una clamorosa cavalcata del terzino Rispoli.
Siamo quindi ai giorni nostri, dove per fortuna, con alterne fortune, la Samp si è riassestata stabilmente in serie A mostrando anche per buoni tratti bel gioco, vittorie di prestigio ed ottimi giocatori, in un’epoca del calcio italiano in cui è difficile, per società di questo livello, inserirsi anche solo nella corsa per le zone europee.
In questi anni posso dire di essere cambiato tanto e di avere raggiunto traguardi importanti nella vita, l’unica cosa che è rimasta intatta, anche nei momenti più difficili è stato l’attaccamento alla Sampdoria, una passione che mi condiziona i weekend e l’umore, che mi fa gioire e disperare, e che mi fa associare ad ogni periodo della vita una partita o un ciclo di risultati della squadra in maglia blucerchiata.
Per tutte ricordo l’immagine del 19 Maggio 1991 quando dopo la matematica conquista dello scudetto, a seguito di Samp-Lecce 3-0 (seguita con apprensione alla radiolina), passai alcune ore da solo, sulla spiaggia deserta di Costa Rei, qui al sud della Sardegna, camminando, correndo e cantando con l’adrenalina a mille ed una felicità impossibile da descrivere. Un festeggiamento diverso da chi si trovava nei cortei di Genova, ma non certo meno forte e autentico.
Una passione strana la mia, cagliaritano di nascita e di residenza, ho scoperto negli anni di non essere da solo a tifare Doria qui in Sardegna. Ad ogni apparizione della Sampdoria a Cagliari siamo in tanti ad unirci agli altri supporter di Genova e resto d’Italia. Quei colori magici, sulle maglie come sugli spalti, e le magie dei gemelli del gol (ma non solo), hanno lasciato il segno anche nell’isola, e in tante altre parti del mondo.
L’obiettivo di questo sito è quello di essere un punto di riferimento per chi vuole un aggiornamento costante e tutte le informazioni possibili su presente e passato della Sampdoria, grazie a passione ed esperienza in materia calcistica. Gli archivi a mia disposizione saranno lentamente ripubblicati in rete diventando accessibili a tutti con l’obbiettivo di far diventare Manicomio Blucerchiato il sito più completo sulla “nostra”. Per discutere invece c’è il forum, nato nel Luglio 2005, ormai da tempo numero uno per accessi sul tema Sampdoria.
Ne parlo qui, oltre alla mia storia di sampdoriano, nell’intervista rilasciata al canale ufficiale della UC Sampdoria.
– Buon divertimento e scrivetemi numerosi a s.tore@tiscali.it