Enrico Chiesa (Sampdoria 1988-1990, 1992/93, 1995/96)

Nato a Genova il 29 dicembre 1970, è stato generalmente schierato come centravanti o seconda punta, e più raramente nel ruolo di esterno destro. Ottimo esecutore di punizioni, alle quali era solito imprimere un traiettoria «a giro» calciando di interno destro, era un attaccante opportunista, abile con entrambi i piedi, avvezzo a mandare in gol i compagni, nonché rapido nello scatto e nella conclusione a rete. Fabio Capello lo descrisse come «un incrocio tra Gigi Riva e Paolo Rossi», e lo stesso Riva affermò di rivedersi in lui sul piano tecnico e caratteriale.

Dopo un paio di presenze nel Pontedecimo in partite di Promozione, passa nelle giovanili doriane, dove gioca con la squadra Allievi e poi Primavera dal 1987 al 1990.

Stagione 1988/89

Mister Boskov, complici i molteplici infortuni che tartassano la rosa, lo aggrega spesso alla prima squadra, portandolo in panchina ben 12 volte, comprese 3 in Coppa delle Coppe nelle prestigiose sfide con Dinamo Bucarest e Mechelen, e facendolo esordire in serie A il 16 Aprile 1989, in casa della Roma (sconfitta 1-0). Il suo ingresso è di una decina di minuti in sostituzione di Pradella.

Stagione 1989/90

In questa stagione si allena ugualmente spesso con la prima squadra, ma complice una situazione di infortuni molto migliore, non viene mai portato nemmeno in panchina. Ricordiamo che allora i posti disponibili erano solo cinque, portiere compreso. Gioca quindi la sua ultima stagione con la squadra Primavera.

Nelle due stagioni successive, considerato ancora acerbo per giocare in serie A, in quella che stava per diventare la prima e unica Samp a vincere uno scudetto e arrivare in finale di coppa dei campioni, viene ceduto in prestito prima al Teramo in C2 (35 presenze e 7 reti), poi al Chieti (277 presenze e 7 reti).

Stagione 1992/93

Con il ringiovanimento della rosa nel 1992, gli fu consentito di rientrare in blucerchiato con Eriksson che lo propose da subito in campo con una certa continuità al fianco di Roberto Mancini, in alternanza con Renato Buso e Mauro Bertarelli, o come esterno di centrocampo. La sua prima e unica rete stagionale arriva contro l’Ancona, nel Febbraio 1993.

Nell’Estate 1993 la squadra fu ulteriormente rinforzata e per ultimare il percorso di crescita si decide di prestarlo nuovamente per trovare maggiore confidenza con il campo.

Viene mandato prima in Serie B al Modena, dove esplode definitivamente a certi livelli realizzando ben 14 gol, in una squadra che navigava in zona retrocessione. Nell’Estate 1994 si decide di fargli superare un ulteriore gradino e passa alla Cremonese in Serie A. Dopo un inizio difficile, con la squadra nelle sabbie mobili della bassa classifica, comincia a segnare dalla quattordicesima giornata, infilando una serie clamorosa di 14 gol nelle ultime 21 partite, risultando decisivo per la salvezza anticipata dei grigiorossi.

Stagione 1995/96

A questo punto la società lo considera pronto per la Sampdoria, dove oltre all’eterno Mancini era arrivato il centravanti Maniero ed iniziava a scalpitare il giovane Bellucci, già protagonista a tratti nella stagione precedente. Enrico dopo un inizio complicato da un infortunio, cominciò a segnare ripetutamente dalla partita di Bari, con una tripletta, alla dodicesima giornata.

Nella partita successiva arrivano a Genova i campioni d’Italia della Juventus ed Enrico sfodera una strepitosa doppietta. La Samp vince 2-0 con le sue giocate personali.

Dopo queste cinque reti in due partite non si ferma più, chiudendo con 22 reti in 22 partite disputate, dopo le prime 5 a secco.

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I suoi gol in quella stagione, ma più in generale in tutta la sua carriera, furono quasi tutti di una bellezza esagerata. Tra le altre firmò memorabili doppiette, contro Juventus e Milan in casa ed Inter in trasferta. Tutte partite vinte nettamente.

Nonostante la sua straordinaria stagione, la classe di Mancini e giocatori del calibro di Mihajlovic, Seedorf e Karembeu, quella squadra non riuscì ad andare oltre l’ottavo posto, mancando la qualificazione in Uefa per un soffio, pur avendo bastonato praticamente tutte le “grandi”.

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Per quanto mi riguarda credo di poterlo giudicare, per quella ultima stagione giocata con noi, il giocatore più devastante in fase offensiva mai visto da quando tifo Sampdoria.

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Rendimento numerico nella Sampdoria

 

La sua permanenza da attaccante è stata purtroppo molto breve, in quanto l’esplosione del 1996 lo pose subito tra i pezzi pregiati del mercato, ed il ricco Parma dei Tanzi di quell’epoca, non esitò a sborsare una cifra elevata per portarlo in Emilia.  Per una cifra tra 25 e 30 miliardi di lire, fu ceduto agli emiliani dove per tre anni fece furori in coppia con l’argentino Crespo in una squadra fortissima che vinse una Coppa Italia ed una Coppa Uefa. Chiuse con 55 reti in 120 partite.

Nel 1999 fu ceduto per circa 30 miliardi di lire alla Fiorentina. Nella prima stagione fece coppia con Batistuta, nel secondo con Nuno Gomes e Leandro e vinse la sua seconda Coppa Italia. La stagione successiva si chiuse dopo appena 8 partite (quelle iniziali) e ben 6 reti realizzate, a causa di un grave infortunio al ginocchio. A fine campionato la squadra retrocesse e la società fallì. Complessivamente in viola altri 45 gol in 86 presenze.

Nell’estate del 2002, svincolato ed ancora infortunato, accetta la chiamata della Lazio. Nella prima partita disputata mette a segno subito una doppietta in campionato ed alla fine anche qui, seppure in condizioni fisiche non ottimali, riusce a lasciare il segno: 7 reti in 29 partite ufficiali, spesso giocate da subentrato. Nel mercato estivo 2003 inizia come una seconda carriera, quella della maturità, a Siena. Gioca con la squadra toscana per ben cinque anni, segnando altri 33 gol in 107 partite nelle prime tre stagioni, prima di iniziare l’inesorabile fase discendente, con appena 2 reti in 27 presenze nelle ultime 2 stagioni.

Chiuse la sua lunga carriera ancora in terra toscana disputando due stagioni nel Figline, dove con 10 gol in 38 partite contribuì alla promozione in C1 e la conquista della supercoppa di lega nel primo anno ed un buon campionato nel secondo.

In nazionale fu chiamato da Sacchi tardivamente, solo a fine stagione 1996 e poi convocato per gli Europei, dove segnò subito una rete. Durante la gestione di Cesare Maldini venne poi impiegato raramente ma comunque portato ai Mondiali di Francia del 1998, dove scese in campo due volte. Trovò spazio anche coi successivi CT, Zoff e Trapattoni. In nazionale chiuse con 17 presenze e 7 reti.

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fonti: ManicomioBlucerchiato, Wikipedia e Transfermarkt.


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