Coppa Intertoto 1998: Bologna-Sampdoria 3-1

Kennet ha le sembianze di un lupo cattivo. Ci prova, Vincenzo Montella, a metterla sul ridere (“Andersson? Beh, mi sembra un po’ piu’ alto di me… Ma scherzi a parte lo svedese e’ esattamente il mio opposto a livello di caratteristiche fisiche, basta guardarlo”), pero’ poi diventa il primo ad ammettere che l’attaccante e i suoi fratelli (rossoblu’) rappresentano lo spauracchio piu’ grande per la Samp di oggi, almeno a livello di statistiche. Perche’? Lo spiega lo stesso bomber della Samp, gia’ a quota tre gol all’attivo nell’Intertoto di quest’anno: “Nelle ultime due stagioni – ricorda Vincenzo – contro di loro abbiamo raccolto in campionato appena un pareggio e tre sconfitte”.

Decisamente troppo poco. Ma quel che brucia, soprattutto, e’ il ricordo dell’anno scorso: un rocambolesco 2-2 in trasferta (con un gol fallito di Klinsmann nel finale che urla ancora vendetta), seguito dal 2-3 a Marassi nel ritorno. A favore del Bologna, ovviamente. Guarda caso, proprio con una tripletta del gigante svedese. E come se non bastasse, dopo la doppia sfida in Intertoto, la Samp “rischia” di affrontare nuovamente i rossoblu’ nel terzo turno di coppa Italia.

Gli stimoli, insomma, arrivano da soli, ed e’ ancora lo stesso Montella a confermarlo: “Andersson e’ un tipo che ci ha dato parecchi dispiaceri, ma da parte nostra siamo fiduciosi. La difesa sino ad oggi si e’ comportata bene e credo che questo primo test della stagione davvero impegnativo lo confermera”. Non pensa affatto, il blucerchiato (che nelle prossime ore potrebbe trovare al suo fianco l’argentino Ariel Ortega, nazionale argentino con Passarella attualmente in forza al Valencia e vicinissimo alla Samp), ad un avversario in difficolta’ dopo il grande rischio – eliminazione corso sabato scorso a Bucarest contro il National: “Qualcosa di simile – ricorda – era accaduto anche a noi nel ritorno in Slovacchia contro il Rimavska Sobota, nel secondo turno. Venivamo dal successo dell’andata, e la nostra squadra non fece certo una bella figura. Per loro e’ accaduta la stessa cosa”.

Stavolta, invece, sara’ tutta un’altra storia, e Spalletti e’ il primo ad esserne convinto: “Il fatto che questa doppia sfida sia decisiva per il proseguimento del nostro cammino in questa manifestazione deve diventare un ulteriore motivo di stimolo per fare la partita. Abbiamo lavorato a lungo e duramente”. Percio’ ora sarebbe un delitto gettare al vento cinque settimane di preparazione e un ritiro, e’ il caso di dirlo, davvero anticipato. La chiave tattica della gara (il tecnico della Samp ne e’ convinto) sta comunque proprio nel mettere il bavaglio “ad Andersson, bravissimo di testa – continua Spalletti – bloccando il gioco intorno a lui”.

Montella, da parte sua, conferma: “Noi siamo entrati nell’Intertoto per arrivare sino in fondo. Percio’, questa sera a Bologna, ciascuno di noi dovra’ trovare dentro di se’ gli stimoli massimi per vincere questa partita”. Puo’ bastare, caro Spalletti? Probabilmente si’. Anche perche’ al di la’ del fantasma di Andersson, e del grande “pericolo giallo” (ben sei blucerchiati, cinque dei quali in campo oggi dall’inizio, sono diffidati) per la partita di ritorno con i rossoblu’ a Marassi, Montella non si spaventa troppo con un compagno di reparto come Palmieri.

Spalletti recupera Laigle e Zivkovic a centrocampo: Pesaresi e Vergassola tornano cosi’ in panchina. Lo jugoslavo sara’ infatti utilissimo contro un avversario come il Bologna, che possiede giocatori molto pericolosi di testa. Per il resto, squadra confermata, con Sgro’ trequartista alle spalle della coppia Montella – Palmieri. L’ex leccese ieri si e’ allenato, anche se non a pieno ritmo, ma il tecnico blucerchiato conta molto soprattutto sul carattere e sulla grinta dell’attaccante. La squadra e’ partita ieri pomeriggio per Bologna, da dove rientrera’ stanotte in pullman. Per oggi, invece, Spalletti ha programmato una leggera seduta alla periferia della citta’. Ancora problemi per Cordoba, il quale rimane in attesa del sospirato transfer dall’Argentina prima di poter fare cosi’ il suo debutto ufficiale nella Samp.

Stella Silvano (Gazzetta dello Sport)

Bologna, 29 Luglio 1998 – Coppa Intertoto, 4° Turno, ritorno

Bologna-Sampdoria 3-1

1′ Andersson, 16′ Palmieri, 30′ Paramatti, 90′ Kolyvanov

SAMPDORIA (3-4-1-2): Ferron; Mannini, Grandoni, Sakic; Balleri, Laigle (65′ Iacopino), Zivkovic (40′ Pesaresi, 86′ Catè), Ficini, Sgrò, Palmieri, Montella. (22 Ambrosio, 3 Nava, 19 Vergassola, 27 Paco Soares). All.: Spalletti.

BOLOGNA (3-4-3): Antonioli; Paramatti, M.Paganin, Mangone; Nervo (57′ Rinaldi), Ingesson, Cappioli, Magoni, Fontolan, Andersson (46′ Boselli), Kolyvanov. (12 Roccati, 2 Zaccardo, 6 Tarantino, 21 Ferrari, 25 Cipriani). All.: Mazzone.

  • Arbitro:Marin (Spagna).
  • ANGOLI:5-8.
  • SPETTATORI 8.000 circa.
  • AMMONITI PER GIOCO SCORRETTO PARAMATTI, SGRO’, BALLERI, MANGONE, ZIVKOVIC, MANNINI; PER PROTESTE FONTOLAN.

C’e’ un Bologna versione notturna e un Bologna versione pomeridiana. E, proprio come gli abiti di sartoria, la versione notturna (National Bucarest e Sampdoria) e’ decisamente migliore della versione pomeridiana (National in Romania). Segna con Andersson, Paramatti e Kolyvanov i gol della larga vittoria nel derby italiano dell’Intertoto. Resiste al ritorno velleitario della Sampdoria, che molla soltanto nel finale. E ora sogna di arrivare in Europa, se nel ritorno a Genova non accadranno fatti clamorosi.

E’ la sintesi di una serata di calcio estivo. Gradevole e accettabile. Unico neo l’infortunio di Andersson, che ne avra’ almeno per due – tre settimane. Ecco un gol piu’ veloce del venticello che soffia dalla collina di San Luca. Trascorrono appena 31 secondi. Cappioli, spostato sulla sinistra, rimette lungo al centro. Sakic e’ immobile e Ferron passeggia nell’area di rigore. E Andersson, assolutamente libero, incorna senza problemi (primo gol nell’Intertoto). Parte dunque in quinta, il Bologna. Difende, manovra, attacca.

Mangone si occupa di Montella. Paramatti si applica su Palmieri. Paganin non si concede divagazioni. Ingesson e Cappioli a centrocampo hanno il supporto di Magoni, spesso in mezzo. Nervo fa lo stantuffo sulla destra. Andersson vince i duelli stellari. Kolyvanov e Fontolan cercano spazio a destra e a sinistra. E’ difficile scollarsi di dosso un colpo cosi’ tremendo. Ma la Sampdoria, rapida nei movimenti e disposta a produrre gioco, non si perde di coraggio. Piano piano si sposta nella meta’ campo bolognese.

Mannini tenta di opporsi ad Andersson soprattutto con l’esperienza. Grandoni si adatta al ruolo di centrale. Ficini e’ in cabina di regia. Balleri spinge sulla destra. Sgro’ ha limiti fisici, ma con la palla al piede ci sa fare. Montella e Palmieri mettono spesso in allarme la difesa rossoblu’. E arriva il pari, legittimo, di Palmieri (17′). L’ex bolognese sfrutta lo spazio libero che trova sulla sinistra: si presenta davanti ad Antonioli e lo supera con un pallone basso. La gara si fa equilibrata e tattica.

Si gioca a scacchi soprattutto a centrocampo. Le squadre si muovono a zigzag tra mine innescate e trabocchetti. Ma il Bologna da’ sempre qualcosa di piu’ dal punto di vista della manovra. E Kolyvanov cerca lo spunto personale. Inevitabile e logico il nuovo vantaggio. Kolyvanov (32′) batte una punizione dalla destra per fallo di Balleri. La palla spiove al centro dell’area. E qui, con un eccezionale gesto atletico, Paramatti sforbicia e segna un gol da urlo. Tutto lo stadio e’ ai suoi piedi.

Spalletti corre ai ripari. Zivkovic sul centro – sinistra vaga come un fantasma ed esce lasciando il posto a Pesaresi. Aumentano, nella fase finale, i corpo a corpo. I tackles si fanno ruvidi. E Andersson, atterrato da Sakic, lascia il campo in barella (distorsione alla caviglia destra: oggi esami clinici). Si riprende senza il Vichingo. E Mazzone rivoluziona la squadra. Anche dal punto di vista tattico: dal 3 – 4 – 3 al 4 – 4 – 2, il modulo alternativo. Kolyvanov, adesso, agisce al centro al posto di Andersson e duetta con Fontolan.

E il Bologna si presenta con il viso duro. Paramatti sfiora la traversa. Fontolan va vicino al gol in due circostanze: nella prima e’ fermato da Ferron e nella seconda e’ stoppato da Mannini. La Sampdoria si ributta in avanti. Ficini alimenta la manovra offensiva, Montella insidia un paio di volte Antonioli, lesto nelle uscite dai pali. Qualche volta, in questa fase, il Bologna rincula, sino ad attestarsi al limite della sua area. E va avanti con le sue armi: lo scudo della difesa (rinforzata anche con l’inserimento di Rinaldi per Nervo, esausto) e la lama del contropiede.

In effetti, Kolyvanov e Fontolan si portano spesso in zona – tiro, ma Ferron non si fa sorprendere. Il ritmo, verso la meta’ della ripresa, cala visibilmente. Le squadre cercano di arrivare alla conclusione con pochi e lunghi passaggi. La Samp butta molte palle alte al centro: non le sfrutta perche’ Montella e Palmieri vengono anticipati. E in contropiede Kolyvanov (45′) da’ al Bologna il gol della sicurezza sfruttando un assist di Magoni.

Silvano Stella su https://archiviostorico.gazzetta.it//1998/luglio/30/Bologna_sprint_ga_0_980730010.shtml

Pagelle:

FERRON 5 – Colpevole sul gol di Andersson. Non colpevole, invece, sui gol di Paramatti e Kolyvanov. La verita’ e’ che la difesa blucerchiata non e’ proprio ermetica. MANNINI 6 – Il solito guerriero. Ringhia sul collo di Andersson. Si salva per l’esperienza. GRANDONI 6 – Luci ed ombre. Si trova troppo solo, abbandonato al suo destino, quando la Samp avanza. SAKIC 5,5 – L’aria di bagarre gli giova. Un po’ ruvido ma qualche volta efficace. BALLERI 6 – Non si sgancia frequentemente. Lavora piu’ per la difesa che per l’attacco. Ammonito, saltera’ il ritorno a Genova. FICINI 6 – Ha qualche buona idea. Ma non basta per questa Sampdoria senza geometrie. LAIGLE 5,5 – Corre ma non trova la posizione giusta. Spalletti lo sostituisce con Iacopino. IACOPINO s.v. – Entra forse troppo tardi ma non incide. ZIVKOVIC 5 – Piu’ dannoso che utile. E’ confusionario e ha scarsa personalita’. PESARESI 5 – Spalletti lo inserisce verso la fine del primo tempo, ma sembra un corpo estraneo alla squadra. CATE s.v. – Anche lui si vede poco. SGRO’ 6 – Apre qualche varco per i compagni, come in occasione del gol di Palmieri. Ma cala visibilmente alla distanza. MONTELLA 6 – Si muove, si agita, ma non trova la porta. E, quando la trova, Antonioli gli dice sempre di no. PALMIERI 6 – Bene nella prima parte, meno bene nella seconda. Comunque ha un cuore da leone. Lotta sempre.

L’esultanza di Andersson e Palmieri.

L’esultanza di Kolyvanov

Post partita:

Da dove si comincia? Semplice: da un Bologna travestito da Ferrari, visto che Luca di Montezemolo, in tribuna a fianco del presidente rossoblu’ Giuseppe Gazzoni Frascara, si e’ lustrato gli occhi davanti alla prodezza di Paramatti. “Li ho visti bene, credo che sia importante cominciare la stagione cosi”. C’e’ un rovescio della medaglia, visto che sicuramente il prezzo che il Bologna paga di fronte a questa importante vittoria e’ il brutto k.o. di Andersson, uscito in barella fra gli applausi alla fine del primo tempo e costretto adesso, secondo una prima stima dei medici, ad uno stop di una quindicina di giorni. “E con lui, adesso l’elenco dei giocatori indisponibili sale a sei”, si lamenta Gazzoni Frascara.

Il quale, pero’, riesce pure a sorridere: “All’inizio ho visto una Samp piu’ corta, poi anche i nostri avversari si sono allungati. Non saprei dire, pero’, se questo 3 – 1 rappresenti davvero un’ipoteca per il passaggio del turno”. Promette pure, il presidente, che “contro la Sampdoria, nel ritorno a Marassi, spero proprio di poter contare sul… “fenomeno” (dice proprio cosi’, n.d.r.)”, meglio conosciuto come Eriberto. Riguardo al neo – rossoblu’, Gazzoni Frascara annuncia che “la questione verra’ definitivamente sbloccata nelle prossime ore”. Gia’ oggi, probabilmente.

“E poi c’e’ Signori, sta arrivando pure lui, per il campionato ci sara”. Gli altri motivi di soddisfazione, per un presidente, arrivano dai conti: “Duecento milioni di lire dai diritti televisivi, altrettanti (in realta’ sono 280, n.d.r.) ai botteghini, un centinaio di pubblicita’. Insomma, credo che mezzo miliardo di lire per una partita di mezza estate non sia affatto poco”. L’ex sampdoriano, da parte sua, ribadisce di avere “visto bene la squadra”. Secondo il tecnico Mazzone, infine, “la Samp e’ partita meglio del Bologna, poi dopo una flessione dei blucerchiati la nostra “nafta” e’ servita a tenere acceso il motore del Bologna fino alla fine. Puntiamo alla finale dell’Intertoto, io guardo soprattutto alle cose positive”.

L’invenzione in volo e’ da sogno Poveri illusi. Dicevano: sara’ la serata di due aeroplani molto speciali, Kennet Andersson e la Montella Air. Spiacenti, le previsioni non sono esatte, anche se l’inizio va apparentemente secondo copione. Il sampdoriano non punge, mentre per un curioso gioco del destino colpisce, invece, il gigante svedese. Gli bastano trentuno secondi per infilare una difesa placidamente in vacanza. Ma non finisce qui: sul fronte blucerchiato va in scena Palmieri, o almeno ci prova, uno che di professione, a Lecce e dintorni, faceva l’incursore nei quartieri meno nobili della classifica, ed in una Samp solo all’apparenza meno proletaria, l’attaccante capisce in fretta che c’e’ comunque bisogno di un panzer.

Eccomi qua: lui vola basso, ma il risultato non cambia. Uno a uno, e ciao ciao Bologna. Mai dire mai, pero’. Perche’ da parte rossoblu’ si ricamano leggende intorno al funambolo Kennet, con l’aggiunta di qualche battuta cattiva (se giocasse sempre contro la Samp, sussurrano i maligni, Andersson sarebbe capocannoniere). Il riferimento alla sua tripletta contro la Samp, nella primavera scorsa a Marassi, non e’ affatto casuale. Ma proprio in quel momento nell’aria si alza Michele Paramatti. Proprio lui, il gregario, il soldato fedele, quello che del Bologna e’ uno dei simboli, anima e cuore. Fa quello che non riesce ne’ a Jumbo Montella ne’ a Concorde Andersson. Va lassu’, stacca con tempismo perfetto e regala una sforbiciata da sogno.

Per lui, gol, “standing ovation”, e un coro senza fine, sul ritornello di “Paramatti in nazionale”. Forse e’ una suggestione del calcio d’estate, ma rimane il rammarico che la platea bolognese, almeno in termini di numeri, non sia la piu’ meritevole per un simile spettacolo. La Montella Air da’ appuntamento fra una settimana a Marassi. Sono annunciate comunque contromisure, a cominciare dalla panacea Ortega, ma l’incubo (per i blucerchiati) e’ che il Bologna possa materializzarsi pure in coppa Italia. Il tempo dira’: qui, intanto, Michele il terribile ha lasciato il suo sigillo, che rende ancora piu’ pesante un k.o. sampdoriano. Paramatti puo’ sorridere. Chiunque arrivi in finale, l’Intertoto si ricordera’ di lui.

Non e’ una bella storia: la cronaca racconta innanzitutto di Balleri e Mannini che guarderanno dalla tribuna la sfida di ritorno a Marassi, ed e’ una magra consolazione il pensiero che non ci saranno due degli spauracchi piu’ grandi del Bologna, Andersson e Fontolan. Nel giorno della gioia annunciata per l’arrivo di Ortega, Luciano Spalletti scopre (e ammette) che qui ci sono ben altre cose alle quali pensare. “Una brutta prestazione da parte nostra, la dovro’ analizzare con calma, perche’ ora correrei il rischio di fare ulteriore confusione.

Sicuramente si tratta per noi di un risultato difficile da ribaltare”. Si stupisce, il tecnico, per la gravita’ dell’infortunio di Andersson, e pur ribadendo che “avremo l’obbligo di tentarci”, a lui interessa capire “la motivazione della prestazione contro il Bologna. Ci siamo probabilmente demoralizzati dopo il primo gol, arrivato proprio da una palla alta. Li’, a quel punto, la Samp si e’ disunita. Peccato per il secondo gol arrivato dopo il nostro pareggio. Di sicuro il Bologna costruira’ molto in futuro sulle palle ferme”. Ma non e’ tutto: “E’ mancato lo spirito giusto per reagire a questa situazione, ho visto i miei giocatori quasi incapaci di crearsi gli stimoli giusti per ribaltare la situazione, se non in maniera disperata nel finale, quando abbiamo fatto pero’ troppa confusione.

Non credo che abbia influito il pensiero della sconfitta subita in Romania sabato scorso dai nostri avversari. Dobbiamo guardarci in faccia e ricominciare. Credo che ci siano poche cose da salvare in questa gara”. Spalletti aggiunge poi un motivo ulteriore di rammarico: “La sconfitta per due a uno sarebbe stata diversa, ma e’ logico che a quel punto era necessario che noi attaccassimo, esponendoci cosi’ un po’ alla loro manovra offensiva. Mi sembra che si potesse riuscire senza rimanere in inferiorita’ numerica. Crediamo comunque nella possibilita’ di ribaltare qualunque risultato, e la cosa deve far parte di ogni professionista”. Ma ora Spalletti non ne sembra troppo convinto.

Bruno Bartolozzi su https://archiviostorico.gazzetta.it//1998/luglio/30/Bologna_sprint_ga_0_980730010.shtml

Per i suoi vecchi ragazzi, a Empoli, era innanzitutto un buon fratello, prima che il loro allenatore. E Spalletti, sotto la Lanterna, non e’ cambiato: stessi modi, medesima fiducia. Pero’, a certe condizioni: che, invece, mercoledi’ sera a Bologna sono venute improvvisamente meno, proprio nell’appuntamento piu’ importante di questo lungo precampionato. “E a questo punto – spiega il tecnico – dovro’ rivedere qualcosa pure io”. A buon intenditor, poche parole. Nessun particolare, ma l’idea e’ chiara, soprattutto quando lui, riferendosi all’andata con i rossoblu’ nelle semifinali dell’Intertoto, parla di “sconfitta pesante se si valutano i valori e le potenzialita’ delle due squadre. La Samp ha reso ben al di sotto delle proprie possibilita”. Un monito, non una minaccia. “Anch’io mi sento chiamato in causa – prosegue Spalletti – e comunque non mi riferisco agli episodi singoli. Mi interessano, semmai, gli atteggiamenti della squadra”. Con un proclama che profuma di speranza: “Sono straconvinto che da oggi, alla ripresa degli allenamenti, tutti si daranno da fare per creare l’entusiasmo e le motivazioni giuste per ribaltare il risultato a Marassi”. Buon segno, la Samp non alza bandiera bianca, anche perche’ l’assenza forzata di Andersson privera’ il Bologna di un suo punto di forza importante. E poi ci sono due piccole buone notizie pure sul fronte blucerchiato: innanzitutto sembra confermato che le ammonizioni dell’Intertoto accumulate fino al terzo turno compreso vengano cancellate per semifinali e finali. Percio’, Balleri e Mannini saranno disponibili anche mercoledi’. Non solo: ” + arrivato anche il transfer di Cordoba”, annuncia Spalletti. Una fortuna: la vicenda dell’argentino stava diventando il tormentone dell’estate. Nessuno pensi che le parole di Spalletti valgano come un’assoluzione collettiva dopo la mezza figuraccia di Bologna. I problemi della difesa? “Non e’ una questione di un singolo reparto”, dice. Ma e’ immaginabile che, al di la’ dell’acquisto di Ortega, un nuovo elemento capace di comandare il reparto arretrato non dispiacerebbe affatto all’allenatore toscano. In attesa di poter abbracciare il vero Zivkovic (“credo che per lui sia un problema di clima”) e Ortega, “atteso a Genova fra una decina di giorni”, assicura Spalletti. Da oggi e’ conto alla rovescia per l’Intertoto. Nel frattempo, ringrazia la Samp “per avere messo a mia disposizione un simile talento”.

Filippo Grimaldi su https://archiviostorico.gazzetta.it//1998/luglio/31/Spalletti_deluso_dalla_Samp_servono_ga_0_980731128.shtml

Partita successiva:

Coppa Intertoto 1998: Sampdoria-Bologna 1-0

Partita precedente:

Coppa Intertoto 1998: Sampdoria-Harelbeke 3-0

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