David Andrew Platt (1993-1995)
David Andrew Platt nasce a Chadderton (Inghilterra), il 10 giugno 1966. Di ruolo centrocampista avanzato, con spiccate capacità realizzative, dopo le giovanili nel Manchester United ed alcuni anni in una squadra secondaria, il Crew Alexandra, passa all’Aston Villa dove esplode. Nella squadra di Birmingham va a segno ben 64 volte in 4 stagioni.
Come per tanti grandi giocatori di quell’epoca, fu d’obbligo il passaggio alla serie A, il più prestigioso campionato, in cui anche una squadra come il Bari dei Matarrese poteva permettersi un fuoriclasse del genere, pagandolo 12 miliardi di lire. Cifra enorme al tempo. In quel periodo altri giocatori inglesi faticavano qui da noi, ma lui fece decisamente eccezione. Nella squadra pugliese milita nella stagione 1991/92 dando spettacolo nonostante la retrocessione. Ben 11 reti in campionato ed altre 4 in Coppa Italia in 35 presenze. I tifosi del Bari lo consideravano un idolo ed ancora oggi lo ricordano con piacere.
David si consola con la chiamata dalla Juventus che lo acquista per 13 miliardi di lire. La parentesi bianconera non è troppo positiva, malgrado una squadra di grande livello tecnico coi vari Di Canio, Moller, Baggio, Ravanelli, Casiraghi e Vialli. Il centrocampista non incide e viene spesso impiegato fuori ruolo. Chiude con 4 gol in 28 presenze complessive. La Juventus arriva quarta in campionato e vince la terza Coppa Uefa della sua storia.
Stagione 1993/94
Nell’Estate 1993 passa a titolo definitivo alla Sampdoria in una sessione (l’ultima del presidente Paolo Mantovani) in cui arrivano anche Evani e Gullit dal Milan.
A Genova Platt rinasce inserendosi perfettamente in una squadra tra le più dotate tecnicamente della storia blucerchiata. Gioca in centrocampo con Lombardo ed Evani sulle fasce e lui e Jugovic in mezzo, ma con ampia possibilità di inserirsi in avanti a supportare due punte fantastiche come Gullit e Mancini.
Dopo aver già deliziato nelle amichevoli estive, si presenta segando il primo gol della Sampdoria 1993/94, andando a segno, su assist di Gullit, nel primo tempo di Napoli-Sampdoria 1-2 a fine Agosto.
A Settembre realizza il gol vittoria contro il Lecce (vittoria 2-1 a Marassi e quello del vantaggio nella vittoria 2-0 a Udine.
A Ottobre va a segno nella netta vittoria a Bergamo (4-1) e la stagione va avanti così tra gol e assist, compreso il pareggio nel derby.
Contribuisce alla bella cavalcata dei blucerchiati in coppa Italia, segnando su rigore contro la Roma (nella sconfitta 2-1 all’Olimpico) e uno strepitoso gol in rovesciata contro il Parma (vittoria 2-1 in rimonta al Ferraris).
La prima stagione si chiude con un prestigioso terzo posto e la vittoria in Coppa Italia.
Stagione 1994/95
La seconda stagione si apre con supercoppa persa ai rigori col Milan e in campionato di nuovo con un gol alla prima giornata, nel 5-0 al Padova.
Realizza poi due reti fondamentali nel primo turno di coppa delle coppe contro i norvegesi del Bodoe Glimt, contribuendo a una difficoltosa qualificazione. Nella partita di ritorno però si infortuna e rientra dopo quasi un mese.
Il campionato della Samp prosegue tra alti e bassi, ma complessivamente sotto le aspettative (ottavo posto in campionato e mancata qualificazione europea). L’avventura in Coppa delle Coppe è invece una bella storia che si interrompe in semifinale contro l’Arsenal. La squadra accusa il colpo e nelle due partite successive pareggia 2-2 con la Fiorentina (facendosi recuperare due reti), e perde il derby, anche qui da situazione di vantaggio siglato proprio da Platt.
Si innesca una contestazione da parte della tifoseria organizzata che si concretizza nella partita casalinga col Brescia, squadra ormai retrocessa. Ecco il ricordo di David, che risolve con una doppietta quel pomeriggio daincubo:
Nelle ultime giornate i blucerchiati non trovano la forza per riprendersi una posizione nelle prime sei, occupata a lungo e scivolata via in primavera. E Platt, così come Gullit, lascia la Samp.
Rendimento numerico nella Sampdoria
Nell’estate del 1995 torna in Inghilterra per giocare con l’Arsenal (che lo paga 12 miliardi di lire), fino al 1998. In tre stagioni segna altri 13 gol. Dopo aver iniziato ad allenare, riprende anche in campo nel 1999 col Nottingham Forest, con cui gioca 7 partite segnando 1 gol prima di appendere definitivamente le scarpe al chiodo.
In nazionale si mise in evidenza ai campionati mondiali di Italia 1990, quando complice l’infortunio di capitan Robson inizia a giocare titolare segnando uno strepitoso gol ai supplementari contro il Belgio. Poi va a segno anche contro Camerun e Italia (finale per il terzo posto). Complessivamente ben 27 reti in 62 presenze.
[wpedon id=”5153″ align=”left”]