Le parole di Sottil alla vigilia:
Domenica 9 Novembre 2024, ore 15 – Serie B, 12° giornata
Pisa-Sampdoria 3-0
38′ Lind, 52′ Tramoni, 85′ Angori
Pisa (3-4-3): Semper; Rus, Caracciolo, Canestrelli (42′ s.t. Calabresi); Tourè, Marin, Piccinini (29′ s.t. Abildgaard), Angori; Moreo (28′ s.t. Mlakar), Lind (20′ s.t. N. Bonfanti), Tramoni (20′ s.t. Hojholt). A disposizione: Nicolas, Loria, Vignato, Beruatto, Nielsen, Arena, Jevsenak, G. Bonfanti. Allenatore: Inzaghi.
Sampdoria (3-5-2): Vismara; Bereszynski, Romagnoli, Vulikic (37′ s.t. Benedetti); Depaoli (15′ s.t. Sekulov), Akinsanmiro, Meulensteen, Kasami (15′ s.t. Pedrola), Giordano (37′ s.t. La Gumina); Coda (24′ s.t. Borini), Tutino. A disposizione: Ghidotti, Silvestri, Barreca, Bellemo, Ferrari, Yepes. Allenatore: Sottil.
- Arbitro: Pairetto di Nichelino. Assistenti: Del Giovane di Albano Laziale e Pagliardini di Arezzo.
- Ammoniti al 34′ p.t. Canestrelli, al 31′ s.t. Borini per gioco scorretto, al 43′ s.t. Bereszynski e Marin per comportamento non regolamentare;
- Recupero 2′ p.t. e 3′ s.t.; terreno di gioco in buone condizioni.
Dopo la sconfitta interna, avevo parlato di sconforto. Oggi userei invece il sostantivo di imbarazzo, perché c’è veramente poco da salvare da un pomeriggio sportivo del genere. Avevo previsto una sconfitta, conoscendo un pò il Pisa (reduce da una splendida vittoria a Cremona e primo non certo per caso) e la mediocre Sampdoria di questi tempi, ma magari con un minimo più di battaglia e comunque nella flebile speranza di vedere sovvertito un pronostico abbastanza scontato in base a questi primi mesi di stagione.
Ed è incredibile solo a pensarci, considerando che la rosa blucerchiata era data un pò da tutti, come una delle favorite per la promozione diretta e il Pisa una normale di metà classifica, esattamente come l’anno passato. Infatti pur avendo alle spalle una proprietà importante, la squadra allenata da Filippo Inzaghi, non basa la sua forza sui singoli, ma su un sistema di gioco veramente efficace, a partire dalla fase difensiva (dove comunque c’è un trio affidabile per la B), per finire con trame offensive abbastanza elementari, ma che portano al gol.
La squadra di Sottil inizialmente ha dato l’impressione di poter fare la partita, ma son stati probabilmente gli avversari a partire volutamente sulla difensiva. In soldoni però le vere azioni offensive del primo tempo sono state tutte del Pis. Al 12′ Vismara respinge di piedi su Lind innescato da Piccinini, al 16′ Tourè va in azione personale saltando in corsa Vulikic e sparando in curva da posizione abbastanza defilata, al 32′ Romagnoli salva su un cross basso di Toure tra Moreo e Lind. Una rete evitata con buon posizionamento.
Poi al 38′ una “frittata” clamorosa, con Lind che colpisce di faccia su un tentativo di rinvio di Kasami, a pochi metri dalla porta, e supera lentamente Vismara, dopo che Meulensteen si era inceppato su un pallone vagante in area. Al 40′ Moreo, lanciato verso la porta tutto solo, divora il 2-0 calciando sull’esterno della rete in corsa a seguito di un clamoroso svarione di Vulikic e Romagnoli.
Il primo e unico segnale della Samp arriva al 42′ con Akinsanmiro che da fuori area controlla una respinta e calcia mandando fuori di un soffio. Nei primi quarantacinque minuti appunto Akinsanmiro e il nulla. Samp che si conferma di una pochezza desolante e contro avversari di questo livello, a differenza di come avevano scritto inspiegabilmente alcuni, può far poco col suo (non gioco). Al massimo qualcosa coi singoli, ma Tutino e Coda, poi Borini, sono stati disinnescati e Depaoli e Giordano sulle fasce sono poca cosa.
Il secondo tempo si apre con una discreta occasione doriana. Al 2′ Tutino calcia di piatto, ma centrale su assist di Kasami. Il Pisa però indirizza la partita al 7′, con Tramoni che raddoppia su assist di Lind, eludendo di nuovo la disastrosa e lentissima coppia Romagnoli – Vulikic. Al 10′ lo stesso Romagnoli divora il gol calciando alto da due passi su assist di Tutino, mentre l’attaccante al 16′ esagera con un doppio dribbling in piena area e alla fine non calcia bene. Al 17′ Borini tira da ottima posizione su cross Sekulov, ma respinge un difesore.
La Samp nel mentre passa a una trazione sempre più anteriore e con Pedrola e Sekulov tenta il tutto per tutto. Al 25′ altro tiro di Borini fiacco da posizione defilata. Blocca Semper che in sostanza non ha dovuto mai fare una parata impegnativa. Al 27′ Pedrola inventa da fuori area un gran tiro a giro, ma il pallone sfila a lato di poco. Al 35′ Akinsanmiro si incunea in area e porge un perfetto assist per Tutino che non arriva per un soffio a porta vuota. Occasioni che quindi in questa fase non mancano, ma comunque sul 2-0 e un Pisa in controllo.
Al 40′ la pietra tombale con Angori che su un pallone aggiustato sulla destra da Tourè e poi servito al limite, infila dal limite all’angolino. 3-0 e tutti a casa. C’è ancora il tempo per vedere al 43′ un tiro di La Gumina, anche questo centrale e bloccato dal portiere, e al 46′ una parata Vismara su Toure. Dopo tre minuti di recupero una partita senza storia, nel tripudio dei tifosi locali che vedono la loro squadra battere la quotata Sampdoria per la terza volta consecutiva. Per loro testa della classifica meritata con ben 30 punti in 13 giornate.
Pisa che quindi doppia nel punteggio una Sampdoria sprofondata nuovamente in una crisi che lascia basiti, dopo quel breve sussulto costituito dalle quattro vittorie ottenute sotto la gestione Sottil, anche se mai convincenti a parte Modena, dove effettivamente si era avuta la sensazione di una svolta. Le ultime tre partite, con zero reti segnate e solo un tempo su sei (il primo col Brescia), positivo, pongono nuovamente seri interrogativi sull’allenatore e la rosa allestita, il cui rendimento non avvicina certamente le previsioni. Disastro.
Le pagelle:
Vismara 5,5. Prende tre gol, con non troppe responsabilità, anche se sia sul primo che sul terzo appare poco reattivo. Ma probabilmente non sarebbe bastato comunque.
Bereszynski 5,5. Sotto tono rispetto alle recenti prestazioni, con una serie di errori tecnici dovuti evidentemente anche alla frustrazione. L’impegno comunque ce lo mette sempre, anche nel supporto offensivo.
Romagnoli 5,5. Nel primo tempo gioca anche benino, con un paio di chiusure di esperienza, poi si fa uccellare, insieme al collega di reparto sia nell’occasione in cui Moreo sbaglia di fronte a Vismara, che sul secondo gol. Ha comunque meno responsabilità.
Vulikic 4,5. Anche lui ha forti responsabilità sul secondo gol, come, soprattutto nell’occasione clamorosa per il possibile 2-0, e sbaglia alcune volte anche tecnicamente. (Benedetti 5. Entra e sbaglia subito un cross calciando con poca concentrazione. Non crea nulla di interessante. E’ anche fuori ruolo.).
Depaoli 5. In soldoni inutile come esterno contro una squadra così ben disposta. (Sekulov 6. Tantissimi palloni giocati e qualche buon cross messo dentro, ma mai sfruttato dai compagni).
Akinsanmiro 6,5. L’unico reattivo e capace di accendere la luce più volte. Recupera svariati palloni e inventa giocate,
Meulensteen 5,5. Ha responsabilità sul primo gol, dove risulta poco reattivo. Per il resto si barcamena benino come sempre in fase difensiva, ma non trova sbocchi nel servire i compagni, vista anche la disposizione pisana.
Kasami 5,5. Anche lui limitato nel traffico creato da Inzaghi. Poteva forse gestire meglio quel pallone rinviato sulla faccia di Lind. Bello l’assist per Tutno a inizio secondo tempo. (Pedrola Fortuny 6-. Un bel tiro, ma anche un paio di palle perse. Ma farlo entrare sempre in situazioni di svantaggio non lo agevola. Lui deve giocare titolare da qui in poi.)
Giordano 5. Difensivamente non convince. Qualche buon tocco, ma nel complesso troppa poca personalità. In un’occasione invece di calciare col sinistro, tenta un improbabile assist mandando una buona occasione all’aria. (La Gumina 5,5. Un discreto tiro (centrale) verso fine partita, per il resto non vede palla in undici minuti).
Coda 5. Non tocca palla, esce per infortunio dopo una ventina di minuti. Borini 5,5. Impegno e poco più.
Tutino 5,5. Deludente nel complesso, anche se gli va dato merito di cercare sempre di entrare nelle azioni, anche partendo da dietro.
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