Serie B 2001/02: Crotone-Sampdoria 1-1

Crotone, 18 Novembre 2001 – serie A, 13ª giornata

Crotone-Sampdoria 1-1
43′ Grandoni (a), 88′ Flachi (r)

Crotone (3-5-2): Dei, Pecorari, Zanoncelli, Geraldi, Fialdini (85′ Pagliarini), Cardinale, Giampa’, Juric, Aronica, Artistico, Deflorio. (24 Grillo, 13 Panarelli, 23 Amoruso, 8 Leone, 27 De Simone, 21 Sculli).

Sampdoria (3-5-2): Mondini, Stendardo, Grandoni, Conte, Possanzini, Sanna, Marcolin (79′ Esposito), Tricarico, Bernini (46′ Lombardo), Flachi, Jovicic (51′ Jacopino). (22 Casazza, 24 Jurcic, 6 Bonomi, 29 Labriola). Allenatore: Bellotto.

  • Arbitro: Rizzoli di Bologna.
  • Angoli: 7-5 per la Sampdoria.
  • Recupero: 1′ e 3′.
  • Ammoniti: Cardinale, Fialdini, Conte, Possanzini, Tricarico, Marcolin, Sanna, Stendardo, Pagliarini
  • Spettatori: 7000 circa.

Ha ragione Bellotto: questo punto vale oro. Perché arrivato quando nessuno ci sperava più, con un contropiede azzeccato, un bel lancio in profondità di Lombardo, una magia di Flachi, capace di farsi trovare smarcato e di indurre il portiere Dei al fallo da rigore. Mancavano quattro minuti alla fine, il fantasista (alla quarta rete in campionato) ha trasformato e la Sampdoria evita di tornare a casa a mani vuote, aggiungendo al piccolo bottino l’impresa di non farsi scavalcare in classifica dall’ ingenuo Crotone.

Ha ragione Bellotto. Ma i tifosi blucerchiati devono augurarsi che abbia ragione in tutto, soprattutto nelle accuse alla squadra di supponenza, di mancanza di determinazione, di scarsa cattiveria, di eccessiva paura legata alla classifica. In altre parole devono sperare che ieri i propri beniamini non abbiano dato il massimo delle proprie possibilità. Perché altrimenti ci sarebbe davvero da preoccuparsi.

Se la vera Sampdoria è quella vista in Calabria, ritmo lento, soprattutto nel primo tempo, poche idee, manovra quasi sempre per vie orizzontali, scarsa propensione alla stoccata nell’ area avversaria, reparti sovente scollegati, l’ obiettivo finale non può che essere la salvezza, da conquistare con i denti e diverse sofferenze. Se questa di Crotone è la Samp dell’ anno, non c’ è molto spazio per l’ ottimismo, anche perché la lotta per sopravvivere presuppone mordente, bava alla bocca, sangue agli occhi, tutti requisiti fisici che non sembrano appartenere agli esteti con la maglia blucerchiata.

Meglio allora credere a Bellotto. Che vuole razionalità, astuzia, sofferenza, spirito di sacrificio, pressing, capacità di buttarsi negli spazi. E soprattutto è stufo di non sfruttare le proprie occasioni da gol e di regalare reti agli avversari. Ci sono due momenti della partita di ieri che possono a ragione essere considerati emblematici. Il primo è al 10′ del primo tempo e piove dal cielo in una gara fino a quel momento dominata dalla reciproca paura. Possanzini scambia bene con Flachi, triangolo intelligente, tempista, perfetto nelle geometrie, con l’ esterno sinistro che si trova solo davanti a Dei. Di azzeccato c’ è pure il controllo, ma non il tiro, sull’ angolo vicino e non su quello lontano.

Sfortuna, certo, perché la palla viene respinta dal palo. Ma quando si è moribondi e sul comodino c’ è la medicina, non si può rovesciarla per terra. Una Sampdoria in vantaggio avrebbe probabilmente tramortito il già tremebondo Crotone. E invece si continua in perfetta parità. Ed ecco il secondo episodio, 33 minuti più tardi, un periodo condito solo da un intervento provvidenziale in scivolata di Stendardo (20′) su De Florio, una parata sicura di Mondini (31′) su tiro di Artistico e una conclusione alta (34′) di Giampà dal limite.

Niente di trascendentale, per rompere l’ equilibrio ci vuole qualcosa d’ insolito e ciò avviene con l’ autogol di Grandoni, che ribadisce in rete (nella propria) una respinta della traversa su deviazione area di Artistico. Sfortuna, è il 43′, perché è un rimpallo beffardo, ma vale di nuovo il discorso fatto per l’occasione di Possanzini. A Benevento era stato Sakic a passare la palla a Montezine, a Marassi con la Juve in Coppa Italia era stato Conte ad infilare Mondini, a Crotone è Grandoni.

Già si è malati, così si diventa suicidi. In una partita dominata dagli episodi, come spesso accade in serie B, questi mettono la partita della Sampdoria in salita. Per evitare le asperità, bisognerebbe essere più cinici, ma di nuovo al 37′ del primo tempo, su un buon contropiede, Possanzini non angola il tiro e se lo fa parare da Dei e al 5′ della ripresa è Flachi a farsi neutralizzare la conclusione dal portiere.

E’ vero che anche De Florio spreca quattro minuti più tardi (deviazione volante a lato davanti a Mondini), ma il Crotone è sopra nel punteggio e può disperarsi di meno. Poiché la Sampdoria, almeno sulla carta, è superiore, bisognerebbe giocare per davvero, solo così si può portare qualunque destino dalla propria parte. E i blucerchiati, colpa loro, cominciano a farlo solo negli ultimi venti minuti. Bastano per acciuffare il pareggio.

Le pagelle:

Mondini 7: nel finale, con un miracolo salva il prezioso pareggio. Ma già prima era stato provvidenziale in varie occasioni.

Conte 6: è l’ unico che in difesa non commette sbavature. Rischia ad un certo punto un fallo da ultimo uomo su De Florio, ma con astuzia lo evita.

Grandoni 5.5: parte molto bene, poi il clamoroso autogol lo colpisce sul piano psicologico.

Stendardo 5.5: Artistico lo anticipa spesso e lo fa patire. Al punto che nel finale Bellotto lo dirotta su De Florio.

Bernini 6: rientrava dopo più di due mesi, curiosamente di nuovo in Calabria. Si capisce che fatica a livello di fiato, ma ci mette grinta ed impegno. Dal 1′ st Lombardo 6: ha il merito di lanciare Flachi in occasione del rigore che porterà al pareggio.

Tricarico 6: stenta come esterno sulla fascia destra. Copre, ma non spinge. Nella ripresa, restituito al suo ruolo di ramazzatore del centrocampo, sale di tono.

Sanna 6.5: il miglior giocatore della Sampdoria. Perché sa sacrificarsi anche da terzino sinistro. Marcolin 5: gira spesso a vuoto. Fatica a trovare lo spazio ideale. Dal 34′ Esposito sv.

Possanzini 5: colpisce un palo all’ inizio. Ma anche in quella occasione, fosse stato più convinto, avrebbe potuto segnare.

Flachi 6: si vede poco. Ma si procura un pesantissimo rigore. E lo trasforma con freddezza.

Jovicic 5: non salta mai l’ uomo. Contributo pressoché inesistente. Dal 7′ st Iacopino 6: cerca di dare vivacità.

Stefano Zaino (La repubblica).

Questo campionato mi ricorda tanto quello 1998/1999 quando la squadra costruita per andare in coppa Uefa, partì stentando, diede segni di risveglio (come quest’anno), ma poi incanalò il suo campionato nella lotta per la salvezza, in cui con grande incredulità assistemmo ad una mesta (per la verità un pò ingiusta) retrocessione. Vedo delle analogie con quella stagione… le gambe iniziano a tremare, quando si va in svantaggio si inizia ad aver paura di non farcela, giocare degli spareggi salvezza (che allora erano a Vicenza, a Perugia a Piacenza, a Cagliari… e oggi a Crotone, Siena, Pistoia) diventa ogni volta la partita della vita e la Samp non sembra costruita per tutto ciò.

Personalmente inizio temere questo campionato in cui squadre come Modena e Como la fanno da padrone… e la Samp è vicinissima alla zona serie C1. Boh vedremo… ora vado a sentire se cambia qualcosa, ma purtroppo non ci spero tanto! Chi avrebbe mai pensato di aver paura del Crotone solo pochi anni fa? Il povero Mantovani si rivolterà nella tomba… ma lui in tutto questo non c’entra nulla, se non per aver messo alla luce un figlio incapace.

Classifica serie A – 13° giornata

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