Serie B 1999/00: Cosenza-Sampdoria 1-2

Che strana domenica, al Mugnaini. Il primo campionato dei posticipi santificati impone alla Sampdoria il fuorinorma dell’allenamento festivo mattutino, a poche ore di distanza dal volo che la sbarcherà in Calabria. Cielo gravido di pioggia, i goccioloni incominciano a scendere proprio quando Ventura dà il segnale di fine lavoro. L’ allenatore tira subito i conti, e fanno 19 con Matzuzzi (in lista di partenza e candidato alla tribuna). La lista degli esclusi è ben lunga: Tosto e Iacopino infortunati, Grandoni (non felicissimo, a giudicare dalla faccia con la quale ha lasciato il campo) e Jovicic da recuperare senza affrettare i tempi, Sinagra e Stendardo convocati nell’ Under di B.

Ventura avrà solo un difensore in panchina: Hugo, che ha smaltito una fastidiosa gastroenterite. La novità è il ritorno di Ficini in ultima battuta: un ruolo che il centrocampista empolese assolverà per spirito di servizio, come ha fatto in alcune amichevoli estive e due volte in coppa Italia contro il Palermo. Spiega il tecnico: «Giovedì Hugo era debilitato, poi si è un po’ ripreso e si è allenato, ma non è nelle migliori condizioni. Staccare un attimo non può fargli che bene, considerando che è uno di quelli che hanno tirato di più la carretta e visto che Ficini si è dimostrato molto disponibile a giocare in difesa».

Tirerà il fiato anche Flachi, che dopo il festival del gol in coppa Italia (6 in 5 partite) ha pagato dazio in campionato: via libera a Esposito, per la prima volta impiegato dall’ inizio. Resta il dubbio su chi, fra Vergassola e Sanna, occuperà il posto di Ficini a centrocampo: lo spezzino è favorito. Al di là della formazione, Ventura elucubra la sostanza della partita di questa sera: «Ho visto la cassetta di Pescara-Cosenza, la squadra di Mutti è in grande salute: ha pareggiato ma poteva vincere, anche con largo margine. Tatti è in condizione strepitosa ed è uno dei migliori attaccanti in circolazione. In più, troveremo un ambiente pieno d’ entusiasmo. Una partita difficile. In B sarà sempre così, giornata dopo giornata, basta guardare cosa ci aspetta poi a Marassi: la lanciatissima Ternana».

Anche per questo Ventura si aspetta un segnale importante dalla gara di stasera in Calabria: «Il campionato della Sampdoria, dal mio punto di vista, non è ancora iniziato». Enrico Valente (gazzetta dello Sport)

Cosenza, 27 Settembre 1999 – Serie B, 5° giornata

Cosenza-Sampdoria 1-2

51′ Esposito (assist Vasari), 75′ Biagioni, 77′ Vergassola

Cosenza (3-5-2): Ripa, Guzzo, Malusci, Di Sole, Apa (83′ Imbriani), D’aversa, Altomare, Alfieri, De Angelis (65′ Biagioni), Tatti, Pisano (65′ Gioacchini). (22 Pantanelli, 6 Riccio, 9 Varricchio, 13 Silvestri).

Sampdoria (3-5-2): Sereni, Sakic, Ficini, Castellini, Vasari (87′ Zivkovic) Vergassola, Casale, Doriva, Pesaresi (67′ Sanna); Esposito (57′ Flachi), Palmieri. (22 Ambrosio, 3 Hugo, 8 Cate’, 13 Sgro’).

  • Arbitro: Messina di Bergamo.
  • Angoli: 3-7.
  • Ammoniti: Tatti, Pisano, Vasari, Casale per proteste, Biagioni per comportamento non regolamentare.
  • Spettatori 11.000 circa

Piomba in zona promozione la Samp che strappa il secondo successo esterno del campionato. Primo tempo scadente e ripresa scoppiettante. La Samp comincia a ritmo compassato di squadra che stenta a calarsi nella mentalità della nuova categoria, il Cosenza palesa i consueti limiti (offensivi e difensivi). I padroni di casa con l’ organico al completo schierano i 4 difensori in linea con De Angelis che fa la spola sulla fascia di sinistra trasformando il 4-4-2 in 3-5-2 in fase offensiva.

A centrocampo vanno discretamente i due centrali, Altomare e Alfieri che riesce a mettersi in evidenza anche per un paio di pericolose conclusioni. I veri problemi per i calabresi sono soprattutto di natura difensiva per via di qualche improvvisa amnesia come nella circostanza dei due gol doriani. E poi lacune anche in avanti, dove l’ innesto di Pisano, almeno in questo primo approccio, non sortisce effetti benefici; mentre di Tatti si sa: molta volontà e poco d’altro e come non bastasse sbaglia pure il rigore del possibile 1-1.

La Samp, ben registrata in difesa con Ficini che a volte funge da vero e proprio libero, giostra con sapiente disinvoltura a centrocampo (soprattutto con Doriva e Vergassola) ma usa poco le fasce e quando lo fa si rende pericolosa, da un cross di Vasari dalla destra nasce il gol dell’ 1 a 0. Il primo tempo scivola via senza molti sussulti, giusto un paio di conclusioni dalla distanza di Alfieri per i rossoblù, due occasioni pure per i giocatori blucerchiati: su angolo di Vasari dall’ area piccola Pesaresi tira alto; poi una punizione di Casale è messa in angolo dalla barriera.

Dopo il riposo la Samp impiega appena 6 minuti a spezzare l’ equilibrio: è Vasari a pescare bene dalla destra Esposito al centro dell’ area, Malusci e Di Sole sonnecchiano e l’ attaccante ligure mira nell’ angolino più distante dove Ripa non può arrivare. Passano 4 minuti e i padroni di casa potrebbero pareggiare: Castellini atterra Guzzo in area, il rigore è palese e Tatti lo spreca malamente facendoselo parare da Sereni. Il Cosenza ha il merito di non scoraggiarsi e Mutti azzecca le due sostituzioni: dentro Gioacchini e Biagioni e fuori Pisano e De Angelis.

E proprio dai nuovi entrati scaturisce il provvisorio pareggio: D’ Aversa imbecca Gioacchini, il quale dà a Biagioni sul cui tiro ben piazzato nulla può Sereni. La gioia della squadra di Mutti dura però soltanto 120 secondi: ancora uno svarione difensivo e Vergassola fa tutto da solo fino alla conclusione ravvicinata sulla quale nulla può Ripa. Nel finale la Samp ha gestito senza patemi particolari la reazione del Cosenza. Seconda vittoria consecutiva e la Samp sale in classifica e inizia a giocare almeno a tratti da grande squadra.

Ventura: «Abbiamo fatto un passo avanti sul piano della mentalità. Dovevamo fare una partita diversa rispetto alle altre trasferte e ci siamo riusciti. La squadra ha giocato quando doveva giocare e ha saputo lottare quando era necessario come negli ultimi dieci minuti allorché l’ avversario premeva per raggiungere il pari. Cosenza rappresenta una tappa del nostro cammino, ma ora attendo la verifica – conclude Ventura – già da domenica prossima». 

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