Genova, Mercoledì 3 Marzo 2021 ore 20:45 – serie a, 24° giornata
Genoa-Sampdoria 1-1
53′ Zappacosta, 77′ Tonelli (assist Candreva)
Genoa (3-5-2): Perin; Masiello, Radovanovic, Criscito; Goldaniga, Zajc, Badelj, Strootman (37′ s.t. Cassata), Zappacosta; Destro (28′ s.t. Pandev), Shomurodov (37′ s.t. Pjaca). A disposizione: Marchetti, Zapata, Scamacca, Behrami, Portanova, Ghiglione, Melegoni, Onguene, Czyborra. Allenatore: Ballardini.
Sampdoria (3-4-1-2): Audero; Bereszynski, Tonelli, Colley; Candreva, Silva, Ekdal, Augello; Verre (14′ s.t. Jankto); Balde (26′ s.t. Gabbiadini), Quagliarella (31′ s.t. Ramírez). A disposizione: Ravaglia, Avogadri, Regini, La Gumina, Yoshida, Ferrari, Léris. Allenatore: Ranieri.
- Arbitro: Pairetto di Nichelino. Assistenti: Costanzo di Orvieto e Vivenzi di Brescia. Quarto ufficiale: Maresca di Napoli. VAR: Giacomelli di Trieste. AVAR: Liberti di Pisa.
- Ammoniti al 34′ p.t. Badelj per gioco scorretto.
- Recupero 0′ p.t. e 3′ s.t.; terreno di gioco in discrete condizioni.
Derby brutto come tanti, ma Samp davvero bruttissima. Si strappa un punticino (stesso risultato dell’andata), ma con la sensazione di essere veramente ai minimi stagionali a livello di fluidità di gioco, idee e convinzione da parte dei giocatori. Ne è chiara dimostrazione un’azione in pieno recupero con Augello che riceve palla a sinistra, con la fascia libera di fronte, e non corre avanti, ma temporeggia. Poco dopo Jankto riceve palla in avanti e la passa con decisione ai difensori.
Il Genoa non ha fatto poi molto di più, ma complessivamente è parso un pò più squadra e con qualche idea offensiva in più. Chiaramente sono due squadre impostate più per speculare sugli avversari che fare la partita, quindi era abbastanza prevedibile una partita bloccata e con poche occasioni. Ballardini col suo consueto 3-5-2 a cui Ranieri ha risposto con qualcosa tra il 3-4-1-2 e il 4-3-1-2. Augello a volte in linea difensiva, altre volte più avanti.
A parte i numeri, la circolazione di palla è stata scadente e gli attaccanti imprecisi e inconsistenti. Si è salvato solo Verre che strappa la sufficienza piena e ha pagato prima di tutti con la sostituzione per far spazio al 4-4-2. Nel primo tempo, dopo un discreto inizio blucerchiato, con alcune azioni ben orchestrate da Verre, ma non concretizzate da Keita e Quagliarella, è successo davvero poco. Unica emozione un cross di Zajc terminato sul palo, con Audero fermo a centro porta.
Nella ripresa rossoblu in vantaggio al 53′, grazie a una clamorosa azione personale di Zappacosta, che sulla fascia supera Candreva in velocità e poi salta con un “sombrero” Tonelli, trovandosi di fronte ad Audero. Tiro secco sul primo palo e vantaggio genoano. La Samp non si scuote e anzi va ancora più in confusione, apparendo addirittura impaurita. Tantissimi gli errori in appoggio, anche a causa della consueta aggressività dei “cugini”.
Le uniche mezze occasioni sono: al 62′ una sponda di Jankto per Keita, che calcia malamente sprecando, al 64′ un tiraccio di Candreva deviato ancora dal camerunense e bloccato da Perin. Ci pensa Tonelli a segnare di testa su un calcio d’angolo battuto da Candreva, colpendo bene il pallone come due anni fa a Bergamo. Due gol in maglia blucerchiata in tre stagioni, quasi identici.
La Samp per un attimo da l’impressione di crederci (nel mentre era già in campo Gabbiadini a cui si aggiunge Ramirez), ma è solo un fuoco di paglia che non porta a costruire nulla. E’ anzi il Genoa che sembra averne un pò di più, All’86’ è loro l’ultima occasione della partita. Svarione di Colley e Tonelli, Pjaca recupera un pallone e va al tiro dal limite calciando malissimo da ottima posizione. Si chiude senza fischi perchè lo stadio è vuoto, ma è stato come sentirli.
C’è davvero poco da salvare in questo momento. Si assiste a un involuzione generale che parte dalle scelte spesso cervellotiche dell’allenatore allo stato di forma psicofisica scadente dei giocatori chiave della squadra. Quagliarella, a parte l’importantissimo gol con la Fiorentina, è ormai in un tunnel che sembra irreversibile. Candreva sempre più lontano parente da quel grande giocatore che arava la fascia e tirava in porta.
Keita, dopo una serie di partite in cui sembrava potesse davvero fare la differenza con continuità, si è eclissato clamorosamente e anche oggi è stato un uomo in meno. Gabbiadini e Ramirez, hanno provato a fare qualcosa nel finale, ma anche loro con poco costrutto. Insomma, è una squadra che al momento non promette un gran finale di stagione. Poi certo, tutto nel calcio può succedere. Salviamo il punto e avanti con la prossima.
Le pagelle
Audero Mulyadi 6-. Nessuna parata all’attivo, un gol incassato senza colpe, un cross che non legge bene e finisce sul palo, un’uscita in presa alta un pò insicura nel finale.
Bereszynski 6+. Si salva nel disastro generale e, viste come sono andate le cose, forse sarebbe stato meglio lasciare sempre lui largo a contrastare Zappacosta, che invece ha avuto vita facile con la blanda opposizione di Candreva. Si lancia anche in buone sortite offensive.
Tonelli 6. Come altre volte alterna interventi importanti (e oggi segna pure un gol decisivo), a errori grossolani (si fa saltare sul gol e nel finale si addormenta su Pjaca). E’ quindi difficile dare una valutazione. Mediando un pò tutto, e considerando che nel primo tempo era stato con Verre il migliore, strappa la sufficienza.
Colley 6. Partita da 6,5 pieno, sporcata malamente da un passaggio suicida a pochi minuti dal termine. Per fortuna Pjaca non prende bene la mira.
Augello 5. Primo tempo sufficiente e ordinato, nel secondo sbaglia qualunque passaggio di difficoltà superiore a quelli orizzontali e ravvicinati. Spinge con poca convinzione rispetto al solito, anche perché Jankto entra malissimo in partita e si muove male.
Candreva 5,5. Ranieri gli chiede troppo piazzandolo esterno su una fascia dove Zappacosta sembra il Roberto Carlos dei bei tempi. In avanti combina qualcosina, con diversi cross poco sfruttati (a parte il corner). Purtroppo gli anni passano, e a parte qualche lampo, è il lontano parente del giocatore che è stato con Lazio, Inter e nazionale.
Perruchet Silva 6. Partita sufficiente in cui si è preso, come al solito, l’onere di impostare l’azione e chiudere insieme a Ekdal le avanzate centrali. Qualche palla persa, ma anche l’orgoglio di cercare sempre di riprenderla.
Ekdal 5. L’impegno non manca, ma troppe palle perse e passaggi sbagliati in una zona nevralgica del campo. Serata no.
Verre 6+. Il migliore nel primo tempo con diverse azioni orchestrate e passaggi precisi. Esce dopo non molto nella ripresa per esigenze di cambio modulo. Jankto 4,5. Ingresso molto deficitario per l’esterno ceco che conferma il momento di scarsa forma. A parte una sponda discreta per Keita, non azzecca più un pallone. Gli viene data l’opportunità di incunearsi in area e provare il tiro di potenza, invece mette un pallone basso in mezzo per nessuno.
Balde Diao 4,5. Poco cattivo sportivamente e irriconoscibile tecnicamente. Nell’unico spunto personale commette fallo “di sfondamento”. Sbaglia anche stop banali. Gabbiadini 5. Torna in campo dopo tantissimo tempo e si adegua alla situazione sbagliando passaggi e tentando solo un tiro, del tutto velleitario.
Quagliarella 4. Se ultimamente aveva fatto male, oggi è riuscito nell’impresa di essere peggiore del solito. Non c’è stata una sola giocata degna di nota, a fronte di una miriade di controlli sbagliati, appoggi nel nulla, palle perse. E ovviamente non rincorre gli avversari. Irritante. Ramirez Pereyra 5,5. Pochi minuti per provare a innescare qualcuno. Invano. Il derby in altre occasioni è stata la sua partita, ma erano altri tempi.
Le azioni principali (Lega serie A)
Le parole di Ranieri
Le parole di Tonelli
Le parole di Ballardini
Il commento di Gianpy
Il commento di Gilles
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Partita successiva
Partita precedente
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