Firenze, Venerdì 2 Ottobre 2020, ore 20:45 – serie A, 3° giornata
Fiorentina-Sampdoria 1-2
42′ Quagliarella (r), 72′ Vlahovic, 83′ Verre (assist Audero Mulyadi)
Fiorentina (3-5-2): Dragowski; Milenkovic, Ceccherini, Caceres; Chiesa, Bonaventura, Amrabat (42′ s.t. Saponara), Castrovilli (37′ s.t. Duncan), Biraghi; Kouamé (13′ s.t. Cutrone), Vlahovic. A disposizione: Terracciano, Brancolini, Lirola, Venuti, Montiel, Dutu, Dalle Mura, Igor. Allenatore: Iachini.
Sampdoria (4-2-3-1): Audero; Bereszynski, Yoshida, Tonelli, Augello (39′ s.t. Regini); Thorsby, Ekdal (39′ s.t. Palumbo); Candreva (24′ s.t. Léris), Ramírez (24′ s.t. Askildsen), Damsgaard (24′ s.t. Verre); Quagliarella. A disposizione: Ravaglia, Avogadri, Rocha, Bonazzoli, La Gumina, Gabbiadini, Ferrari. Allenatore: Ranieri.
- Arbitro: Giacomelli di Trieste. Assistenti: Caliari di Legnago e Bottegoni di Terni. Quarto ufficiale: Manganiello di Pinerolo. VAR: Aureliano di Bologna. AVAR: Cecconi di Empoli.
- Ammoniti al 24′ p.t. Thorsby, al 25′ s.t. Tonelli, al 29′ s.t. Ekdal per gioco scorretto;
- Recupero 1′ p.t. e 5′ s.t.; terreno di gioco in discrete condizioni.
Una Sampdoria finalmente concentrata e grintosa, vince meritatamente al “Franchi” di Firenze, superando una Fiorentina piena di qualità, ma poco concreta, oltre che imbrigliata molto bene dai ragazzi di Ranieri. Ancora privo dei nuovi acquisti Adrien Silva e Keita Balde, Ranieri ha portato in panchina anche alcuni probabili partenti, come Palumbo convocato per la prima volta in maglia blucerchiata) e Ramirez, facendoli addirittura giocare.
Assenti invece Colley e Vieira Nan, ormai evidentemente con le valigie pronte, oltre a Jankto infortunato. Così il mister ha optato per un 4-4-1-1, che a tratti è sembrato un 4-2-3-1, con Candreva e Damsgaard (all’esordio dal primo minuto) spesso sulla linea di Ramirez, e Quagliarella unica punta. In mezzo Ekdal e Thorsby a fare un gran lavoro di contenimento.
Primo tempo
Parte meglio la Fiorentina che già all’8′ ha l’occasione per passare, ma l’ex genoano Kouamè fallisce incredibilmente su assist di Bonaventura da sinistra. Al 14′ altra occasione per i viola con Vlahovic che impegna severamente Audero dal limite. Pallone in corner sul tuffo del portiere. Al 19′ si chiude il trittico favorevole ai padroni di casa, con una punizione di Biraghi fuori di un soffio.
La Samp, che fin qui non era stata a guardare, ma soprattutto difensiva, inizia ad affacciarsi in avanti. Al 21′ ci prova Ramirez da posizione defilata, ma con la deviazione di Castrovilli, il tiro esce alto di poco. Succede poco per un quarto d’ora, a parte un tentativo centrale di Candreva, molto attivo. Ma la Samp appare superiore in questa fase.
Al 36′ blucerchiati vicini al vantaggio prima con una traversa su tocco di Castrovilli a deviare il cross di Candreva, poi in mischia, Damsgaard non riesce a segnare da due passi, ma con poco specchio a disposizione. Al 38′ altra buona occasione con Ramirez che di testa spedisce su Dragowski sul cross da destra dell’inarrestabile Candreva. Occasione anche dall’altra con Castrovilli (migliore dei viola) che di testa, al 40′, manda alto da buona posizione su cross di Bonaventura.
Al 41′ Ceccherini stende ingenuamente Quagliarella (spalle alla porta) dentro l’area, servito da candreva, e al 42′ la Samp passa in vantaggio, grazie alla trasformazione dal dischetto del capitano. Il primo tempo si chiude così con un vantaggio tutto sommato meritato per quanto visto dopo i primi venti minuti. Una squadra completamente diversa da quella vista con Juve e Benevento.
Secondo tempo
Al 3′ lo scatenato Chiesa, si incunea in area e trovo l’opposizione decisiva di Yoshida su un tiro a colpo quasi sicuro col sinistro. Al 10′ Candreva colpisce l’incrocio dei pali su perfetto servizio dell’amico Quagliarella, poi al 16′ altra possibilità per i viola, con Caceres che spedisce alto di testa da buona posizione e indisturbato. Gioca meglio la Samp e al 20′ Candreva, su un recupero da pressing, ha una nuova occasione, liberandosi bene per il tiro, ma sparando su Dragowski.
Al 22′ Vlahovic, da due passi, di testa fallisce di testa su perfetto cross di Castrovilli, ma il croato si fa perdonare poco dopo al 27′, intercettando un tiraccio di Milenkovic, e battendo da pochi passi Audero. La Samp non si impaurisce e continua a giocare. Segna su corner con Thorsby ma l’azione è viziata da mano di Tonelli e annullata.
Al 38′ invece arriva l’episodio decisivo. Perfetto lancio di Audero a smarcare Verre, subentrato a Ramirez intorno al 25′, stop eccellente del fantasista e pallonetto di gran classe a scavalcare il portiere in uscita disperata. Nell’occasione difesa di Iachini davvero incommentabile, ma il gesto tecnico resta una perla.
La partita sembra ormai in mano ai blucerchiati, che amministrano senza problemi e non corrono più rischi. Ma il calcio è strano ed episodico, così al 50′, ultimo minuto di recupero, il solito Chiesa da sinistra spara un gran diagonale che colpisce in pieno il palo e schizza fuori. La Samp stasera è stata audace e quindi aiutata dalla fortuna, come vuole il detto.
I tre punti sono una iniezione di fiducia esplosiva per recuperare dopo la batosta con la Juve (accettabile) e la rimontona incassata dal Benevento a domicilio. La settimana corta ha evidentemente aiutato a tenere la squadra in clima di rivincita e i risultati si sono visti. Sarebbe potuta anche terminare in pareggio, ma la prestazione sarebbe stata buona a prescindere.
Da segnalare gli esordi stagionali di Regini, Askildsen e addirittura Palumbo, reduce da anni in C, a cui oggi Ranieri ha regalato una inattesa gioia con la maglia più bella del mondo. Con questi tre e anche il discusso Leris in campo, si è riusciti comunque a vincere, segno che nonostante dei cambi non proprio all’altezza dei titolari, il gruppo è compatto e tutti hanno lottato.
Le pagelle
Audero 7: è raro vedere un portiere decisivo in una azione da gol. Ebbene lui oggi, col lancio millimetrico per Verre, ha azzeccato un assist da vero regista. Per il resto c’è da segnalare solo una bella parata su Vlahovic nel primo tempo.
Bereszynski 6-: parte male sbagliando quai tutto, poi si riprende nel corso del primo tempo. Nella ripresa da segnalare un pregevole cross, ma in fase difensiva fatica e a volte concede troppo a Biraghi.
Yoshida 7: primo tempo sufficiente, ma comprensivo di uno svarione, secondo tempo eccellente, con due interventi decisivi sul risultato. Ranieri, ora non lasciarlo più in panchina!
Tonelli 6-: gioca molto sull’anticipo e risulta un pò falloso (rischia il secondo cartellino giallo) con un fallo di mano in attacco, ma anche importante sulla pulizia dell’area. Si perde però Vlahovic in occasione del pareggio viola, anche se l’azione è stata fulminea.
Augello 6: non è ancora tornato sui livelli del finale di stagione scorsa. Davanti inventa un paio di buone giocate e cross, ma dietro fatica (ma è normale) a contenere gli spunti di Chiesa, anche perché poco “filtrato” da chi gli sta davanti. Regini 6: entra bene in campo facendo la cosa giusta quattro volte su cinque in cui viene chiamato in causa. Non chiude però sul tiro di Chiesa che rischia di beffare la Samp al 95′.
Candreva 7: prestazione ricca di spunti, tiri e cross. Gli è mancato solo il gol (palo clamoroso), ma il confronto con chi giocava prima (Depaoli, o Leris), lo fanno, al’occhio del tifoso doriano, gigantesco. Leris 6: inizialmente impegnato soprattutto in contrasti, poi sbaglia banalmente un pallone, ma su un altro inventa una giocata micidiale involandosi in fascia e mettendo un buon pallone in mezzo.
Thorsby 6,5: nel primo tempo corre davvero a vuoto e becca pochissimi palloni. Nella ripresa sembra invece avere la calamita e gioca anche con precisione i palloni in impostazione. Segna dimostrando fiuto del gol, ma l’azione è irregolare.
Ekdal 6+: anche lui così così nel primo tempo, ma decisamente bene nella ripresa, dove seppur apparentemente sfiancato (rischia anche lui il secondo giallo per interventi in ritardo), si distingue per alcune aperture interessanti. Palumbo 6: lotta come un leone in mezzo al campo nel suo esordio a sorpresa in maglia blucerchiata. Che soddisfazione per lui dopo anni di calcio minore!
Damsgaard 5: una bella giocata sul fondo a metà primo tempo, resta l’unica cosa da ricordare in una serata difficile nel suo esordio da titolare. Quasi ogni pallone sui suoi piedi è preda degli avversari e soprattutto lascia passare sistematicamente Chiesa con troppa facilità. Gli servirà da esperienza. Askildsen 6-: tiene la posizione e non sbaglia i pochi palloni dalle sue parti. Si fa trovare tagliato sull’ultima azione, quando Chiesa sfiora il pari.
Ramirez Pereyra 6: si segnala per un bel recupero in pressing con cui innesca una azione pericolosa, un tiro deviato e un colpo di testa centrale in tuffo. Non si segnala invece per spunti individuali. Verre 7: questa volta messo nel suo ruolo ormai più naturale, fa la differenza con una giocata magistrale e decisiva. Mi ha ricordato per tempismo ed esultanza del gruppo, la rete di Saponara con la Lazio di due anni fa. Gioca con giudizio anche gli altri palloni.
Quagliarella 7: non si vede molto, ma stasera da tutto in pressing e si fa trovare lucido dal dischetto e nel servizio a Candreva in occasione del palo. Il capitano c’è ancora.
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Classifica serie A – 3° giornata
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