Genova; Domenica, 7 marzo 2010 ore 15:00; Serie A 27° Giornata
Sampdoria-Lazio 2-1
7′ Floccari, 29′ Guberti, 36′ Pazzini (assist Semioli)
Sampdoria (4-4-2): Storari; Zauri, Gastaldello, Lucchini, Accardi (61′ Cacciatore); Semioli, Palombo, Poli, Guberti (73′ Mannini); Pozzi (68′ Cassano), Pazzini. A disposizione: M.Cassano, Rossi, Tissone, Testardi. All.: Delneri.
Lazio (3-4-3): Muslera; Stendardo, Siviglia (83′ Mauri), Radu; Diakitè (69′ Matuzalem), Brocchi, Ledesma, Kolarov; Rocchi (62′ Makinwa), Floccari, Zarate. A disposizione: Berni, Biava, Hitzlsperger, Scaloni. All.: Reja.
- Arbitro: Brighi di Cesena
- Ammoniti: Zauri (S), Kolarov, Radu, Ledesma (L)
- Espulsi: 32′ st Zarate (L) per proteste
Cronaca e commento
La Lazio si illude di poter essere la prima squadra a superare la Samp al Ferraris in questa stagione, e ne esce invece con una sconfitta che le impedisce di abbandonare la quart’ultima posizione in classifica. La Samp vince dunque 2-1, supera il Napoli e guadagna una posizione in classifica (ora è sesta).
Reja lancia la Lazio con un tridente (Zarate-Floccari-Rocchi) che vuol forse intimidire la Samp, Delneri riparte da Pozzi e Pazzini, con Cassano in panchina complice un’indisposizione di Scepovic, e poi in campo dopo 50 giorni. Partono bene gli ospiti, che nei primi minuti mettono i doriani in minoranza, creano una ghiotta opportunità con Rocchi (al 5′ Storari respinge di piede) e passano pure in vantaggio: al 7′ Floccari (in sospetta posizione di fuorigioco) raccoglie un cross di Zarate, fa a sportellate con Accardi e tocca di destro da distanza ravvicinata. E’ il vantaggio laziale.
Ci mettono qualche minuto i padroni di casa per superare lo shock e ritrovarsi, ma poi non scivolano più. Anzi sono Guberti & C. a fare la gara, riuscendo pure a capitalizzare la quasi totalità delle occasioni create. Prove generali al 22′: Guberti crossa, Pazzini salta ma non ci arriva, Semioli irrompe sul secondo palo, ma non in tempo per il facile tocco in rete. Ma la Samp, fin qui poco mobile e soprattutto soffocata dal pressing alto laziale capace di bloccare Poli e Palombo, si dà una scrollata e smette di insistere per le (intasatissime) vie centrali.
Guberti e Semioli si pigliano licenza di uccidere, la Samp comincia a volare sulle fasce. E da questa svolta nascono i gol genovesi: il primo arriva al 29′, con Guberti che raccoglie una punizione battuta in orizzontale da Palombo e scaglia in rete un destro angolato.
Il secondo arriva sette minuti più tardi, con Semioli che sfrutta un’indecisione in area di Kolarov e cede a Pazzini. L’attaccante, al rientro, infila il suo gol numero 13.
La Lazio si squaglia, e tutto quel che riesce a concretizzare è un tentativo di Rocchi, stoppato senza difficoltà da Storari. Nella ripresa si attende la reazione della Lazio, ma in realtà si assiste a una gara equilibrata e quasi priva di nitide occasioni da gol. La Samp non arretra di un metro, e denota anzi grande maturità nel gestire la gara con calma e sicurezza.
La Lazio prova a spingere ma non trova sbocchi, e mai riesce a impensierire Storari. Anzi, in questa fase l’occasione migliore capita alla Samp al 17′: su azione d’angolo salta a vuoto Pozzi, Lucchini non arriva per un soffio al facile tap in. Poi ci prova ancora un paio di volte Poli, ma nemmeno Muslera è chiamato agli straordinari.
Al 32′ Zarate vorrebbe una punizione per fallo di Palombo, non la ottiene e perde la testa. Brighi lo espelle, i compagni lo trattengono e lo spingono verso la panchina, lui lascia il campo in lacrime. Ma anche in dieci la Lazio, con anche Matuzalem, Makinwa e Mauri, non si arrende, e anzi sfiora il pareggio a tempo scaduto con Floccari. Il tempo per una volata in contropiede di Cassano e al Ferraris finisce con la vittoria per della Samp.
Grandissima vittoria, meritata nonostante i rischi nel finale con l’assalto di una Lazio in 10, ma mediocre per la gran parte della partita. Ottima Samp soprattutto nel primo tempo, quando la reazione alla rete irregolare degli ospiti, è stata veramente decisa ed efficace, guidata da alti ritmi con Guberti e Poli su tutti. Due gol meravigliosi di Pazzini, ma soprattutto di Guberti hanno ribaltato la partita.
Storari solita sicurezza nei palloni alti in area, bene Zauri e i centrali, ma anche Cacciatore quando entrato. Così così Accardi. In mezzo solita partita generosa di Palombo (qalche errore ma anche recuperi impensabili), disinvolto e dinamico Poli. Sulle fasce ottimi sia Guberti (col merito dell’eurogol) e Semioli (non è un caso che da quando è rientrato la Samp sia tornata a volare). Oggi non al top Pozzi, che comunque non lesina mai l’impegno, e Pazzini come sempre cecchino sottoporta e sempre presente nelle azioni offensive centrali. Comunque positivo il rientro di FantAntonio ce in alcune occasioni ha voluto un pò strafare, ma è stato utile nel finale a prendere falli e dispensare belle giocate.
Le pagelle
Storari 7+: Quattro interventi da fenomeno, una su tutte la grandiosa uscita di testa fuoriarea con cui anticipa i due attaccanti della Lazio che si stavano involando verso la nostra porta, sto qui è da nazionale senza alcun dubbio, ci ha salvato un’altra partita, grande!
Zauri 6,5: vede biancoceleste e gioca bene, decisamente il più in palla dei nostri difensori, il più ordinato, il più preciso, volenteroso anche nel proporsi anche se non sopporto il fato che crossi sempre dalla trequarti.
Accardi 5: arrugginito e spaesato, sbaglia tutto in occasione del gol, perde maree di palloni. Poi pian piano sembra riprendersi, sfodera un paio di belli anticipi, ma nella ripresa da subito ho notato alune sue smorfie e mani sui fianchi, di lì a poco il cambio, spero fosse solo stanco e che non si sia di nuovo fatto male. (Cacciatore 6,5: il ragazzo entra con buona lena, due belle discese sulla destra e due corner guadagnati, abbastanza attento e preciso in difesa, bravo.)
Gastaldello 6: nel complesso prova sufficiente, condita da qualche buon intervento ma macchiata oltre che da tanti palloni buttati via soprattutto dal rimanere immobile su quella punizione battuta in fretta nel finale che fa presentare due uomini contro uno verso la nostra porta su cui Storari deve fare il miracolo in uscita.
Lucchini 5,5: sbaglia in occasione del gol, sbaglia nel finale un paio di palloni pericolosissimi persi al limite dell’area, solo l’arbitro gli evita un meritatissimo giallo (se non peggio) per un paio di entratacce nella ripresa dal limite dell’area, dulcis in fundo sbaglia un gol a due passi dalla porta. Gioca con tanta grinta e impegno, ma il tasso tecnico è decisamente quello che è, insufficiente come la sua prova.
Semioli 6+: Buona partita e tanti spunti in avanti anche se non trova il guizzo e fallisce un’occasione facile, nel finale è molto molto stanco e scompare letteralmente dal campo, andrebbe cambiato ma abiamo esaurito i cambi forse troppo in fretta.
Guberti 8: assieme a Storari il migliore in campo, trascina la squadra alla vittoria, segna un gol bellissimo, dribbling, aperture, palloni conquistati e difesi, immenso, gioca un primo tempo mostruoso e lo accusa un po’ nella ripresa, dove comunque avrei aspettato ancora dieci minuti prima di cambiarlo perché nel finale Semioli ne aveva meno di lui. (Mannini 5,5: entra e dopo poco la partita cambia volto, ha indubbiamente sfiga perché questo gli impedisce di entrare anche proprio mentalmente in partita, il risultato è che perde maree di palloni e combina proprio poco, forse se fosse entrato dieci minuti dopo e al posto di Semioli avrebbe potuto dare un contributo differente.)
Poli 7-: buona partita condita da tante battaglie anche aspre in mezzo al campo e tantissimi palloni recuperati ed impostati, l’unica pecca per dargli 7 è che fallisce a tu per tu col portiere il gol che poteva chiudere molto prima la gara.
Palombo 5,5: il capitano gioca con carattere e cuore, ma oggi le gambe proprio non girano, sbaglia tanti palloni, rallenta il gioco, nel finale non riesce mai a tener palla o farla girare facendoci respirare.
Pozzi 6,5: non segna, magari non ci va nemmeno troppo vicino, ma per la squadra è preziosissimo, ho perso il conto dei falli che si è procurato o dei ripiegamenti che ha effettuato, gioca con generosità e cervello, mi è piaciuto tantissimo.
Cassano 6,5: non il miglior Cassano per brillantezza ma tanto regala subito due palloni che mettono l’uomo a tu per tu col portiere, lo farei giocare anche da fermo, anzi anche mettendogli una poltrona sulla trequarti e dicendogli “mettiti pure pure comodo e dai la palla da seduto”.
Pazzini 6,5: non il Pazzo più scintillante ad esser sincero, un po’ statico, peò come gli arriva la palla buona timbra il cartellino che è poi il dovere di un centravanti di razza e sono ben pochi i contrasti aerei che perde.
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