Genova, 5 settembre 1993 – Serie A, II giornata
Sampdoria-Piacenza 2-1
35′ Jugovic (assist Gullit), 43′ Bucchioni (a), 48′ Mancini (r)
SAMPDORIA: Pagliuca, Mannini (Sacchetti dal 37′ del s.t.), Rossi (Salsano dal 18′ del s.t.), Gullit, Vierchowod, Bucchioni, Lombardo, Jugovic, Serena, Mancini, Evani. (12 Nuciari, 14 Katanec, 16 Bertarelli). Allenatore: Eriksson.
PIACENZA: Taibi, Polonia, Carannante, Suppa, Maccoppi, Lucci, Turrini, Brioschi (Papais dal 24′ del s.t.), De Vitis, Moretti (Ferrante dal 9′ del s.t.), Povani. Allenatore: Cagni.
- Arbitro: Bettin di Padova.
- Ammoniti: 13′ Carannante, 62′ Brioschi.
- Spettatori: paganti 6.637, incasso 210.760.000, abbonati 22.983, quota abbonati 473.310.000.
Ci ha messo la pezza Pagliuca. Una, due, tre, perfino quattro volte. Ma come?, s’interroga il popolo doriano, mentre lascia lo stadio e va a godersi il sole nel lungo Bisagno ancora assolato. Se per fermare la matricola, si domandavano i tifosi più scettici, dobbiamo ricorrere al portiere, che cosa capiterà quando potenziali offensivi più qualificati presenteranno il conto alla nostra difesa?
La difesa, ecco il problema. Ieri è apparsa in condizioni pessime, quasi irriconoscibile, dunque timida, disattenta, talvolta deconcentrata. Anche Vierchowod e Mannini hanno palesato strane incertezze. Come Bucchioni, indeciso non solo nell’azione dell’autogol. Tutto si è verificato nel 2° tempo, quando il vantaggio esiguo (2-1) avrebbe dovuto consigliare ai doriani un atteggiamento più ispirato.
Pagliuca è entrato in scena già al 6′, un aprire e chiudere le ali rapido e tempestivo. Colpo di testa di Maccoppi, e pericolo scampato. Ma i tremori più consistenti il pubblico li ha sperimentati nella ripresa, quando la Samp deve essersi sentita al sicuro sul 2-1 e deve aver rivolto più di un pensiero al test di dopodomani con la Juve. I tifosi più smaliziati hanno altri sospetti: attualmente la squadra di Eriksson soffre i ritmi imposti da collettivi brillanti, in costante movimento e in grado di arrivare ripetutamente davanti al portiere con schemi veloci e verticali.
Nel 2° parziale, con il 2-1 confezionato dal proiettile di Jugovic (35′), dall’autorete di Bucchioni (43′) e dal rigore di Mancini (47′), ci si aspettava un Pagliuca in ferie, invece somigliava a uno stakanovista in cerca di straordinari per dimostrare quanto bravo fosse. Insomma Marassi cercava Gullit e si è dovuto accontentare del collega fra i pali. Il popolo ha cominciato subito ad acclamare Ruud, chiedeva alla sua potenza prodezze per dimenticare quelle che un tempo offriva Vialli.
Aspettavano che da un momento all’altro mandasse in polvere lo sciame di moscerini fastidiosi messo in libertà da Cagni e che ronzava attorno all’area doriana senza fermarsi un attimo. Ruud ha fatto il possibile, da punta. E visto che indossa la taglia extra large si è affidato (e bene) soprattutto al fisico per infastidire Maccoppi e Lucci (suo l’assist per Jugovic). La Samp lo ha comperato per non lasciar solo Mancini. Okay, però ieri Mancini ha lasciato solo «treccia nera».
Quando il capitano ha la luna per traverso ne risentono tutti. E così Eriksson, che già aveva una difesa con grossi problemi, si è rimesso agli umori di Evani e Lombardo, che presidiavano le corsie esterne, e di Jugovic che suggeriva dalle retrovie ed era subito pronto al tiro. La Samp si consola comunque con la classifica ricca di 4 punti. Dopo un lungo equilibrio, il finale del 1° tempo è stato appannaggio dei blucerchiati. Ora dilagherà, si opinava in tribuna. Mai profezia fu meno esatta.
Il Piacenza ha avuto problemi solo con Gullit e Jugovic, per il resto ha mandato in scena una danza notevole per ritmo e continuità. Non per nulla, Piovani e De Vitis hanno mancato più volte (anche per la supergiornata di Pagliuca) un pari che il Piacenza avrebbe strameritato. Cagni può essere fiero di questo manipolo generoso ed obbediente. Su tutti ha fatto spicco Suppa. Ha giocato per sé e per qualche collega come Carannante, che dopo 30′ non aveva ancora capito se su Jugovic dovesse andare lui oppure Brioschi. [Angelo Caroli – LA STAMPA]
Le pagelle: PAGLIUCA 7.5 MANNINI 5.5 (‘SACCHETTI SV) ROSSI (SALSANO 6) GULLIT 7 VIERCHOWOD 6 BUCCHIONI 5 LOMBARDO 6 JUGOVIC SERENA 5.5 MANCINI 5 EVANI 6.
La cronaca in sintesi.
6′. Pagliuca vola per evitare il gol su colpo di testa di Maccoppi che chiude un «piazzato» eseguito da due bravi colleghi.
35′. Cross di Bucchioni, Gullit appoggia di testa a Jugovic: 1-0.
41′. Altro proiettile di Jugovic, palla a lato di poco.
43′. Cross teso di Piovani, interviene ma svirgola la palla Bucchioni: è l’autogol dell’ 1 -1.
47′. Evani batte a centro area una punizione: Gullit è trattenuto irregolarmente, Bettin punisce però l’intervento scorretto di Polonia ai danni di Mancini, che di potenza fa il 2-1 dagli undici metri.
48′. Pagliuca salva d’intuito su Piovani, solo davanti a lui.
55′. Il portiere doriano stavolta evita la capitolazione su destro ravvicinato di Piovani.
66′. Tocca a De Vitis farsi respingere un tiro dall’insuperabile numero uno blucerchiato.
79′. Piovani scaraventa in curva un pallone preziosissimo.
87′. Ci prova De Vitis, Pagliuca non si fa sorprendere.
90′. Carannante cicca, Mancini sbaglia il 3-1 e calcia su Taibi.
Erano venuti in trentamila per applaudire Gullit, si sono spellati le mani per Luca Pagliuca. Il grande protagonista della partita è stato proprio lui, il portiere della Nazionale. Con quattro interventi eccezionali ha regalato alla Sampdoria ima vittoria forse immeritata: «Sono contento perché oggi ho riscattato il brutto pasticcio di domenica scorsa a Napoli. Forse è la tenuta di gioco completamente nera che mi ha portato fortuna. Sono scaramantico, non la cambierò più. La parata più difficile? Quella sulla girata di De Vitis. Ho visto partire il tiro all’ultimo momento, ci sono arrivato con la punta delle dita. Però, che paura».
La gara opaca della Samp non lo preoccupa: «Ormai ci siamo abituati. Con le piccole stentiamo, forse è un problema di concentrazione. Ma mercoledì a Torino, con la Juve, sono sicuro che disputeremo una grande partita». Gullit è contento a metà. Anche ieri è stato determinante per l’assist che ha consentito a Jugovic di portare in vantaggio la Sampdoria: «Abbiamo gioca- La rete dell’ I a 0 segnata da Jugovic su appoggio di Ruud Gullit to un buon primo tempo, senza errori. Però nella ripresa l’interpretazione tattica della partita da parte nostra è stata sbagliatissima. Tutti quei calci lunghi a cercare le punte hanno favorito il Piacenza. Però è un bene vincere quando si gioca male. Vuol dire che le cose girano nel senso giusto».
Anche Eriksson è della stessa opinione: «Un secondo tempo da cancellare. Abbiamo giocato malissimo, il Piacenza ci ha messi davvero sotto. Peccato, perché nei primi 45′ ci eravamo mossi bene, potevamo addirittura chiudere la partita. Ora spero che i miei giocatori facciano tesoro della lezione di oggi». La Samp è già proiettata sul mercoledì torinese. Eriksson oltre a Platt in Inghilterra con la sua Nazionale, dovrà fare a meno anche di Mannini, che ieri è rimasto vittima di una distorsione alla caviglia sinistra. Gianluca Pagliuca, ieri in gran forma.
Sull’altro fronte un Cagni soddisfatto nonostante la sconfitta: «Abbiamo disputato un secondo tempo ad altissimo livello. Credo proprio che se avessimo pareggiato nessuno avrebbe avuto da ridire. Purtroppo avevamo di fronte il portiere della Nazionale. Ma non mi abbatto: se la squadra continua a giocare così ci toglieremo anche noi delle soddisfazioni». [Furio Sartirana – LA STAMPA]
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