Piacenza, 16 gennaio 1994 – Serie A, 19° giornata
Piacenza-Sampdoria 2-1
31′ Piovani, 67′ Ferrante, 84′ Lombardo (r)
PIACENZA: Taibi, Chiti, Polonia, Suppa, Maccoppi, Lucci (Di Cintio dal 33′ del s.t.), Turrini, Brioschi, Ferrante, Iacobelli, Piovani (Moretti dal 45′ del s.t.). (12 Gandini, 14 Carannante, 15 Ferazzoli). Allenatore: Cagni.
SAMPDORIA: Pagliuca, Mannini, Serena, Gullit, Vierchowod, Sacchetti, Lombardo, Jugovic (Bertarelli dal 17′ del s.t.), Platt (Salsano dal 27′ del s.t.), Mancini, Evani. (12 Nuciari, 13 Rossi, 14 Invernizzi). Allenatore: Cagni.
- Arbitro: Bettin di Padova.
- Ammoniti: 40′ Sacchetti, 54′ lacobelli, 69′ Polonia, 86′ Serena, 91 ‘ Maccoppl.
- Spettatori: paganti 8.776, incasso 275.285.000, abbonati 8.215, quota abbonati 332.803.945.
La Sampdoria di ieri si può paragonare a quel liceale svogliato che dopo un anno di ozi assoluti tenta di agguantare il «sei» alla vigilia dell’esame. Mai in partita e ridicolizzati dal Piacenza made in Italy di Cagni, i ragazzi di Eriksson ricevono a 7′ dalla fine l’imbeccata – sotto forma di rigore platealmente provocato da Suppa su Mancini – per riaprire un confronto ormai perso sia ai punti sia nei numeri.
Sotto di due gol, la Samp pretende, dopo il penalty trasformato da Lombardo, di ottenere per chissà quali meriti che non siano il censo, il pareggio-diploma. In quella manciata di secondi si è visto che la squadra ligure non è davvero così brutta e che Mancini sa fare la differenza. E poiché il calcio è imprevedibile, se a Gullit fosse stato fischiato un secondo rigore allo scadere anziché un fallo contro (il tiro dagli 11 metri ci poteva anche stare) la Samp avrebbe superato in extremis l’esame.
Ma non sarebbe stato giusto, perché il Piacenza la sua vittoria l’aveva legittimata per tutta la partita. Per 83′ in campo c’è stata una sola squadra. E questa non era appunto la Samp che vorrebbe e dovrebbe – per qualità e mezzi sfidare il Milan sulla via dello scudetto. La formazione blucerchiata ha disputato la peggiore partita della stagione, nemmeno a Milano con l’Inter, dove pure rimediò una scoppola superiore nell’entità del risultato, la Samp fu così assente, priva di idee, schiacciata sul piano fisico e scarsa su quello tecnico.
Il Piacenza di Cagni ha dettato legge. Una matricola, questa emiliana, che ricorda il Parma prima versione di Scala. Difesa accorta e senza fronzoli, centrocampisti tenaci nell’interdizione, punte rapide e capaci di cambiare marcia, passando dai lenti ritmi di una manovra corale a veloci raid in profondità. “Turrini e Piovani con le ali ai piedi, Ferrante (il centravanti) rivitalizzato. Mancava Papais a centrocampo, il giovane Brioschi non l’ha fatto rimpiangere.
Con umiltà pari alla forza di volontà tipiche degli sgobboni, il Piacenza ha costruito le premesse per il suo trionfo. Il Piacenza non ha sbagliato nulla, eccezion fatta per quell’intervento di Suppa su Mancini, un’ingenuità visto che il golden boy era ormai sulla linea di fondo, quindi costretto a un’unica giocata, il cross. Mentre Chiti e Lucci spazzavano via e il Piacenza in difesa rischiava solamente sulle palle alte a causa di alcune incertezze di Taibi, Mannini e Vierchowod dall’altra parte hanno cercato di giocare palla sottovalutando il pressing degli emiliani.
Un’arma che si è rivelata micidiale al 31′ quando su un rilancio di Maccoppi la Samp si è trovata sbilanciata per rischiare la tattica del fuorigioco eppure l’ha tentata. Piovani si è infilato nel varco e a Pagliuca e compagni non è rimasto altro da chiedersi: «Chi ha sbagliato?». Forse anche Eriksson, certo. Perché Platt arretra di partita in partita sulla linea mediana? Inoltre non è meglio sfruttare la velocità di Lombardo sulla fascia facendolo partire da lontano, quindi accentrando Sacchetti? E poi, perché Gullit là in mezzo e non sulle fasce, dove crea maggiori imbarazzi?
Insomma, la Samp ha fatto di tutto per esaltare il collettivo del Piacenza e quando Ferrante ha raddoppiato, gli emiliani hanno raccolto solo il minimo dei loro grandi meriti. Esecrabile è stato il comportamento degli ultras doriani: hanno provocato una serie di tafferugli con le forze dell’ordine; decine i feriti. [Franco Badolato – LA STAMPA]
LE PAGELLE: PAGLIUCA 5,5. Non tanto per i gol, sui quali non poteva molto, ma per una serie di rilanci affrettati, da portiere di provincia e in affanno, non da numero uno della Nazionale. MANNINI 5. Combina il pasticcio più grave quando con Vierchowod e compagni non sale abbastanza per mettere in fuorigioco Piovani. SERENA 5. Sempre saltato da Turrini, a dimostrazione che da difensore puro scopre un po’ troppo il reparto. GULLIT 6. Si salva con l’esperienza e il mestiere. VIERCHOWOD 5,5. Il vecchio leone ruggisce a vuoto, una giornata storta. SACCHETTI 4,5. Il peggiore, e se Piovani è l’anima del Piacenza lui non riesce a metterci mai neppure il cuore. LOMBARDO 6. Trasformando il rigore si guadagna la sufficienza. JUGOVIC 5. Mai in partita, è stato messo in crisi dal dinamismo di Suppa (Bertarelli sv.). PLATT 5. Idem come sopra, una involuzione che lo trova colpevole a metà con Eriksson, non è un mediano (Salsano sv.). MANCINI 6. Alla fine, se la Samp ha sfiorato la possibilità di raddrizzare la partita, è ancora una volta per merito di un paio di sue – tardive – invenzioni d’autore. EVANI 5,5. Si perde nel marasma generale, lui che avrebbe dovuto dirigere l’orchestra.
Le azioni salienti:
10′. Piovani salta Sacchetti ed Evani, tira e Pagliuca para.
22′. Cross di Evani, Taibi smanaccia poi Lombardo lo grazia.
29′. Errore di Sacchetti, scatta Ferrante che calcia prima addosso a Mannini quindi fuori ignorando un compagno smarcato.
31′. Piovani scatta a tempo (in linea secondo noi) sul tentativo di fuorigioco doriano e trafigge Pagliuca: 1-0.
58′. Tiro cross di Turrini, Pagliuca si salva a stento in corner.
65′. Centro di Gullit, Taibi si disimpegna – finalmente – in tuffo.
67′. Cross a rientrare di Turrini da fondo campo, Ferrante di testa indovina l’angolo a destra di Pagliuca: 2-0.
83′. Un inutile fallo di Suppa su Mancini causa il rigore trasformato da Lombardo: 2-1.
89′. Cross di Mancini in area, saltano Gullit e Turrini, cadono entrambi, l’arbitro assegna un fallo contro la Samp.
Gli ultras della Samp hanno acceso il dopo-partita. Gravi incidenti, infatti, sono accaduti al termine della gara, mentre i tifosi blucerchiati sfollavano dallo stadio e venivano accompagnati in corteo al parcheggio dei pullman. Una decina i contusi tra le forze dell’ordine e i sostenitori dei liguri. Ad avere la peggio è stato un funzionario della polizia in servizio presso la questura di Piacenza, il dottor Emanuele Ricifari, che è stato colpito al capo da una bottiglia e ha riportato una vasta ferita medicata all’ospedale di Piacenza con venti punti di sutura.
Anche un ufficiale dei carabinieri, il capitano Andrea Firrincieli, è stato circondato e aggredito da una quindicina di ultras; per fortuna ha riportato soltanto qualche contusione. Gli incidenti sono avvenuti mentre i 5 mila tifosi blucerchiati venivano fatti sfollare dal settore riservato in curva sud. Un centinaio di loro sarebbe uscito dal corteo e avrebbe lanciato sassi e altri oggetti in direzione dei poliziotti e dei carabinieri che li scortavano. Immediata la reazione delle forze dell’ordine che hanno compiuto alcune cariche. La calma è stata riportata verso le 19. Danneggiate anche alcune auto targate Genova da parte di tifosi piacentini presso lo stadio.
Nella sala interviste dopo la partita Eriksson non ha tradito emozioni. La Samp esce battuta, Gullit recrimina su un possibile calcio di rigore ai suoi danni a pochi minuti dal termine, ma il tecnico sorvola: «Complimenti al Piacenza, la formazione di Cagni ci ha messo in difficoltà e ha saputo esprimere un buon calcio. Il rigore su Gullit? La moviola chiarirà ogni dubbio, ma oggi i miei erano sottotono; venivamo da due mesi giocati alla grande. Oggi abbiamo subito la seconda sconfitta stagionale, ci si può stare. Non sto a recriminare più di tanto, non ho a disposizione undici robot, questa battuta d’arresto non cambia la nostra mentalità e le nostre convinzioni.
Domenica affronteremo la Juventus e dovremo ritrovare la condizione migliore. I miei ragazzi fisicamente sono a posto. S’è trattato solo di un rilassamento psicologico». Ruud Gullit ha reclamato un calcio di rigore per un intervento di Turrini: «Non me lo spiego, l’arbitro avrebbe dovuto anche ammonirmi, invece ha fischiato il fallo contro di me. Sta di fatto che potevamo anche pareggiare nel finale, ma il direttore di gara ha optato per un’altra scelta».
Gigi Cagni, allenatore del Piacenza, è particolarmente soddisfatto per la prestazione dei suoi. A chi gli chiede chi sia stato il migliore risponde: «Tutto il collettivo ha disputato una prestazione autoritaria e determinata. Siamo stati bravi ad affrontare la Samp e abbiamo ottenuto due punti pesanti». «Dobbiamo giocare a briglia sciolta – ha concluso – e in questo modo daremo fastidio a molte formazioni». [Mauro Molinaroli – la stampa]
Classifica serie A – 19° giornata
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