Serie A 1967/68: Sampdoria-Inter 2-2

Genova, 14 aprile 1968 – Serie A, 27°giornata
Sampdoria-Inter 2-2
12′ Cappellini, 35′ Facchetti, 47′ Vieri (assist Novelli), 83′ Delfino (assist Novelli)

SAMPDORIA: Matteucci (70′ Paterlini), Garbarini, Delfino, Sabatini, Morini, Vincenzi, Novelli, Vieri, Salvi, Frustalupi, Francesconi.

INTER: Sarti, Burgnich, Facchetti, Suarez, Bet, Santarini, D’Amato, Mazzola, Cappellini, Corso, Domenghini.

  • Arbitro: De Robbio.
  • Spettatori 23.000 circa, di cui 16.059 paganti: un incasso di 30.368.000 lire.

La Sampdoria, decisa a migliorare la sua posizione di classifica, ha cercato di ottenere almeno un pareggio e vi è riuscita. L’Inter ha confermato le sue buone condizioni di rendimento, impegnando severamente gli avversari sul campo di Marassi. E’ stata una bella partita, senza tattiche di rinuncia, ma gioco aperto sui due campi, in un’interessante altalena di goals e di episodi curiosi.

E’ mancato anche l’eccessivo agonismo che sovente contraddistingue gli incontri del nostro campionato, di conseguenza si è visto del bel gioco. Il pubblico si è divertito, nonostante il rammarico d’aver concluso affrettatamente il pranzo pasquale, nonostante la pioggia, gli alti prezzi d’ingresso (1500 lire per un posto di curva) e le strane decisioni del signor De Robbia. Nella cronaca dei protagonisti più discussi, il direttore di gara merita un posto di onore.

E’ appena il caso di ricordare che De Robbio è l’arbitro del « giallo della monetina », cioè della gara Inter-Cagliari, vinta sul campo dei neroazzurri milanesi per «3 a 0 », con risultato modificato in «0 a 2 » a favore dei sardi per l’incidente successo a Longo durante il ritorno negli spogliatoi per l’intervallo. De Robbio « rientrava » proprio ieri a Genova e la sorte gli giocava un brutto scherzo: proprio nei minuti iniziali succedeva un fatto che avrebbe preteso una decisione grave contro l’Inter, ma De Robbio non si è sentito di applicare il regolamento.

Ecco i fatti. Dopo alcune battute di studio, all’11’ avanzavano gli attaccanti genovesi con un intelligente allungo di Vieri a Frustalupi, che a sua volta serviva Francesconi. L’ala sinistra sampdoriana mandava al centro verso Salvi e Santarini, ormai superato, respingeva di pugno con un colpo degno di un abile battitore di pallone elastico. De Robbio si trovava a pochi metri, vedeva il fallo e fischiava, ma decretava una punizione dal limite dell’area anziché il penalty.

Errore grave: Santarini era almeno un metro dentro l’area di rigore. Inutili le proteste, dei liguri. La punizione era facilmente respinta dai difensori interisti e Domenghini fuggiva sulla destra, scambiava con Mazzola, che dava a Cappellini: tiro secco e fortunato del centroavanti neroazzurro e goal per l’Inter (12′). In un solo minuto i sampdoriani avevano subito l’ingiustizia di un rigore negato e il dispetto di una rete al passivo. Di fronte ad un’Inter « in cattedra » i blucerchiati faticavano parecchio a riprendere quota.

L’Inter giocava con bella sicurezza per l’impegno straordinario di Domenghini, che non sarà un tecnico sopraffino ma è elemento di rendimento costante, per i suggerimenti di Corso trasformato nei nuovi compiti di mezz’ala di rilancio ed anche per le puntate in avanti di Facchetti, a cui Bernardini aveva opposto il « piccolo » Novelli.

Proprio dalla differenza di statura dei due doveva nascere la seconda rete neroazzurra. Era il 36′, Domenghini serviva al centro a Cappellini che, pressato da Morini, riusciva a deviare di testa in qualche modo. Proprio nei pressi della porta di Màtteucci c’era Facchetti che, sovrastando « dalla cintola in su » il suo custode Novelli (che nella circostanza pareva ancora più piccolo), colpiva di testa e metteva in rete: 2 a 0.

Pareva che la partita fosse decisa, ma la Samp non rinunciava alla lotta e proprio all’inizio della ripresa segnava il primo goal. Il terzi no Facchetti (ieri più abile come attaccante che nei compiti di difensore) dava via libera a Novelli che centrava preciso per Vieri: stop del classico interno e tiro teso che mandava la palla in rete. Un goal-gioiello, che dava ai giocatori della Samp la speranza di una rimonta. 

neroazzurri, intuito il pericolo, tentavano qualche affondo e Domenghini, il più intraprendente, si scontrava con Màtteucci. Il portiere accusava la distorsione della caviglia destra (25′): la Samp, che già in partenza aveva rinunciato al titolare Battara per infortunio, doveva ora mettere fra i pali l’estremo difensore dei ragazzi, il giovane Ermes Paterlini, nato a Sestri Levante il 15 marzo 1947 e calcisticamente cresciuto nella società.

Paterlini si esibiva subito in una brillante « presa » su tiro di punizione di Corso, rinfrancando così anche il morale dei compagni di squadra. Riprendeva l’azione dei li guri alla ricerca del pareggio e questo giungeva al 38 nuovo cross di Novelli mal controllato da Facchetti e rete di testa di Delfino, il « vecchio » difensore (ha già superato i trent’anni) diventato improvvisamente ala sinistra.

Gran festa in campo e sugli spalti. La Samp, in una giornata difficile, aveva saputo raddrizzare una situazione che pareva irrimediabilmente compromessa, proprio di fronte all’Inter in buona forma. Un risultato di prestigio ed utile alla classifica. Praticamente esso dà alla squadra ligure il punto della sicurezza per non retrocedere in B.

Giulio Accatìno [LA STAMPA]


Classifica serie A – 27° giornata

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Partita successiva:

Sampdoria-L.R. Vicenza 1-0

Partita precedente:

Fiorentina-Sampdoria 0-0

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