Serie A 2020/21: Sampdoria-Lazio 3-0

Genova, Sabato 17 Ottobre 2020 ore 18:00 – serie A, 4° giornata
Sampdoria-Lazio 3-0
33′ Quagliarella (assist Augello), 41′ Augello, 74′ Damsgaard (assist Verre)

SAMPDORIA (4-4-1-1): Audero; Bereszynski, Tonelli, Yoshida, Augello; Candreva (78′ Lèris), Jankto (68′ Damsgaard), Ekdal (58′ Silva), Thorsby; Ramirez (57′ Verre); Quagliarella (79′ Keita). A disp: Letica, Ravaglia, Ferrari, Regini, Colley, Askildsen, La Gumina. All.: Claudio Ranieri

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Patric, Acerbi, Hoedt (59′ Vavro); Parolo (46′ Marusic), Milinkovic, Leiva (76′ Cataldi), Luis Alberto, Anderson (46′ Fares); Correa, Caicedo (59′ Muriqi). A disp: Reina, Alia, Armini, Novella, Akpa Akpro, Czyz, Moro. All.: Simone Inzaghi

  • Arbitro: Daniele Orsato (Schio)
  • Ammoniti: Ramirez, Thorsby (S) Parolo, Caicedo (L).


Cronaca e commento

Dopo quattro campionati consecutivi in cui la Lazio era venuta a Genova a prendersi i tre punti, la Sampdoria si rifà con gli interessi mettendo in ginocchio gli ospiti, con qualche assenza importante, e soprattutto senza delle riserve in grado di raddrizzare una partita quasi compromessa nel primo tempo. Biancocelesti irriconoscibili rispetto a tutti i recenti incroci col Doria, ma la squadra di Ranieri è stata perfetta a livello difensivo, concedendo pochissimo a un attacco che solitamente va a segno con grande facilità.

I blucerchiati hanno iniziato la partita col modulo che fin qui il mister ha preferito, cioè con la difesa a quattro, due interni di centrocampo, due esterni alti e Ramirez dietro l’unica punta Quagliarella. Inizialmente in panchina i nuovi innesti Adrien Silva e Keita Balde, mentre Tonelli è stato preferito a Colley al fianco di Yoshida. Lazio invece con la difesa a tre, il centrocampo a cinque e Correa a supporto di Caicedo.

Nel primo tempo partita vivace, anche se a ritmi non eccelsi, con entrambe le squadre che hanno fatto del pressing alto, ma senza mai impensierire i portieri. La svolta al 33′ con Augello che, innescato con un lancio da Tonelli, avanza e fa la giocata che gli viene più naturale, il cross in corsa col sinistro. Sembra un pallone molto alto e forte, ma Quagliarella stacca in maniera perfetta e batte di testa Strakosha, che pure tocca in tuffo il pallone. Una azione da manuale del calcio.

La Samp, che fin qui si era comunque fatta preferire, seppur di poco a livello qualitativo, va vicina al raddoppio al 40′ con un cross di Augello che si stava per infilare sotto il sette, ma il portiere laziale questa volta riesce a deviare in corner. Ma è questione di poco. Al 41′ sul calcio d’angolo seguente, il pallone arriva al limite dell’area, proprio sui piedi del terzino sinistro, che calcia di esterno e infila all’angolino, con Strakosha completamente spiazzato.

La reazione della Lazio è tutta in un tiro di Caicedo che si libera bene in area, spalle alla porta, e accarezza il palo, con Audero che comunque si era tuffato bene e probabilmente avrebbe preso quel pallone fosse stato nello specchio di porta. Si chiude così il primo tempo sul netto e giusto risultato di 2-0. Una Samp concreta, grintosa e attenta, contro una Lazio abbastanza incapace di pungere.

Nel secondo tempo la squadra di Inzaghi effettua qualche cambio (Fares, Muriqi), ma l’inerzia della partita non cambia, nel senso che pur tenendo più la palla, i doriani sono ben chiusi e non succede praticamente nulla dalle parti di Audero. Bisogna aspettare addirittura il 25′ della ripresa per vedere un diagonale di Correa fuori, su perfetto assist di Muriqi, possente attaccante del Kosovo. Al 28′ l’unico acuto di Milinkovic-Savic, per il resto annullato da un Thorsby monumentale. Il tiro del serbo va fuori di pochissimo.

La partita si chiude però di lì a poco. Al 30′, Quagliarella viene messo perfettamente in movimento e spara un tiro potente ma poco angolato che Strakosha non trattiene. Arriva Verre che non trova il tiro, ma serve in maniera magistrale l’accorrente Damsgaard. Il ragazzino danese vince un contrasto (forse pure falloso) in corsa, e scarica un gran destro che batte sotto la traversa e si insacca. Lazio annichilita.

Da qui in poi c’è quasi solo la Samp che con gli innesti di Verre, Damsgaard, Adrien Silva e Keita Balde, ma persino Leris, regala al poco pubblico presente, fraseggi di altissimo livello sullo stretto. Manca solo il gol, al quale va vicinissimo soprattutto Keita al 37′ dopo respinta sul tiro del danese e al 38′ con un colpo di testa. Ma non importa, per oggi basta e avanza così.

Una squadra, quella di Ranieri, che dopo le batoste delle prime due giornate, sembra un’altra. Difesa concentrata che ha concesso pochissimo a due attacchi importanti come quelli di Fiorentina e Lazio, centrocampo che con un grande Thorsby e un Candreva sempre ficcante, ma anche bravo nella copertura, prevale su quelli avversari, nonostante un Ekdal non ancora in forma. Davanti Quagliarella non tradisce, continua a segnare i suoi gol, e i cambi sono vari e di qualità.

Con gli innesti presumibilmente stabili di Adrien Silva e Keita Balde (entrambi sono sembrati decisamente in palla almeno nel breve periodo), il livello dovrebbe aumentare ulteriormente e questa Samp potrebbe fare un campionato decisamente diverso da quello passato. Davanti però un altro scoglio terribile: l’Atalanta di Gasperini, oggi presa a sua volta a pallate dal Napoli. Ma per ora godiamoci questa vittoria. Pillola statistica: con la Lazio non si vinceva così ampiamente dal campionato 1959/60. Allora fu un 4-0 firmato Ocwirk (2), Vicini e Toschi.

Le pagelle

Audero 6+: chiamato in causa solo su alcune uscite in presa (che non sbaglia), e soprattutto sui retropassaggi molto frequenti dei compagni. Preciso, non corre alcun rischio.

Bereszynski 6-: molto pasticcione nel primo tempo, dove comunque non incontra particolari difficoltà contro il modesto Anderson, va meglio nella ripresa, dove però invece Fares lo mette più in difficoltà. Candreva lo aiuta in diverse circostanze.

Yoshida 7,5: partita eccellente del giapponese, che oltre a chiudere qualunque tentativo laziale dalle sue parti, esce con eleganza da ogni situazione impostando il gioco da vero regista arretrato.

Tonelli 7: nel primo tempo pur giocando complessivamente bene, sbaglia due disimpegni e in uno dei quali Correa si presenta quasi al tiro, ma lui stesso rimedia annullando di fatto l’errore. Però ha il merito di innescare Augello nell’azione che porta al vantaggio doriano. Nella ripresa è perfetto e sale sui livelli del giapponese.

Augello 8: semplicemente fenomenale, Decide lui la partita di questa sera in tre minuti. Cross al bacio in corsa per Quagliarella, dopo un inserimento intelligente, poi gol di esterno con un tiro degno del miglior Tonetto (nostro buon esterno sinistro dal 2004 al 2006). In mezzo anche un altro gol sfiorato su un cross pericolosissimo. Ma questo da solo non basta, perché tutta la partita è fatta di chiusure puntuali e fraseggi puliti coi compagni. Serata da ricordare.

Candreva 7: terza partita con noi e terza prestazione positiva. Si vede che è di un’altra categoria rispetto agli altri e soprattutto abituato a certi livelli. Giocate mai banali e un piede destro meraviglioso, che mette sempre in difficoltà le difese coi suoi cross tagliati. Non si risparmia in fase difensiva. Leris 6,5: si conferma in palla correndo come un pazzo e infilando due giocate adorabili: una discesa di prepotenza sulla fascia, saltando l’avversario, con cross dal fondo, e una scivolata a chiudere in rimessa laterale una ripartenza laziale.

Thorsby 7,5: colossale questa sera. Miglior partita da quando veste la maglia blucerchiata, che lo conferma in un crescendo continuo, anche in termini di tecnica e personalità. Filtra veramente come pochi visti in tanti anni di Samp. Un incubo per Milinkovic che oggi è molto meno fenomeno del solito col norvegese che ringhia su di lui e non solo.

Ekdal 6-: fa il suo, ma continua a sembrare un pò giù atleticamente. Sarà che il confronto di dinamismo con Thorsby è al momento impietoso. Ranieri ora dovrà fare delle scelte considerando la presenza di un elemento forte come il portoghese. Perruchet Silva 6,5: qualche minuto (forse un paio) di corsa a vuoto per prendere le misure, poi entra bene in posizione e mostra subito le sue capacità tecniche dialogando con precisione coi compagni e intercettando qualche pallone vagante.

Jankto 6,5: solita prova generosa fatta di corsa e inserimenti. Dialoga bene con Augello che si sovrappone ripetutamente. Damsgaard 7+: il giovanissimo nordico, dopo una prestazione in cui aveva fatto vedere buoni spunti, ma parso anche deficitario nella fase difensiva, oggi è entrato benissimo deliziandoci con un grande gol e altre belle giocate. Chiaramente era la situazione ideale con una Lazio ormai arresa all’evidenza.

Ramirez Pereyra 6+: ci mette come sempre grande grinta, deliziando il pubblico con giocate che però si limitano al centrocampo / trequarti. Non crea in zona gol, ma comunque prestazione di sostanza. Verre 6,5: giocatore che si conferma di un livello tecnico sopraffino anche stasera dopo la magia di Firenze. Gli manca solo il gol (cincischia in una occasione), ma l’assist per Damsgaard è tutto suo, così come un paio di stop e aperture da stropicciarsi gli occhi.

Quagliarella 7: il capitano sembra eterno. Lo vedi pochissimo, ma sbuca al momento opportuno segnando un gol difficilissimo di testa. Poi si nasconde nuovamente, ma i difensori della Lazio sono sempre impegnati a non perderselo. Riappare per propiziare il terzo gol, grazie ad una sua conclusione parata, ma non bloccata. Keita Baldè Diao 6+: entra molto bene in campo, voglioso di spaccare tutto e regalare subito una gioia ai doriani. Manca  un gol su tiro quasi istintivo, dopo una prima ribattuta, ma è molto bravo anche Starkosha ad arrivarci. Corre e mostra subito le doti tecniche che ricordavamo.

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Partita precedente:

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