Il punto sulla Juventus (prossima avversaria)

Breve cenno storico alla Juventus Football Club

La Juventus, oltre ad essere per distacco il più titolato club calcistico italiano, è anche una delle società più antiche, essendo stata fondata nel 1897. Per capire la grandezza di quello che è stata nella storia basta guardare la sua bacheca. In Italia: 35 scudetti, 13 coppe Italia, 8 supercoppe. In campo internazionale: 2 Champions league, 2 coppe intercontinentali, 1 coppa delle coppe, 3 coppe Uefa, 2 supercoppe Uefa. Senza contare tutte le finali perse, anche negli ultimi anni, dove comunque ha sempre frequentato i piani alti europei.

Dopo la brutta parentesi di “calciopoli” e la ripartenza dalla serie B, la squadra torinese ci ha messo un pò ad ingranare, ma poi ha ripreso quel ruolo di tirannia che già dal 1995, fino allo scandalo in poi aveva interpretato. Oggi ancora più accentuato visti gli 8 scudetti consecutivi ed una rosa che anno dopo anno risulta alla partenza la favorita a livello nazionale.

La Juventus 2019/2020

La conduzione tecnica, dopo svariati anni in mano ad un concreto, vincente e poco incline ai fronzoli, come Massimiliano Allegri, è passata in mano a Maurizio Sarri, allenatore che negli ultimi anni in Italia aveva mostrato il più grande spettacolo col suo Napoli dei record, dove per un soffio non è riuscito a vincere addirittura lo scudetto. In questa stagione dopo aver impiegato ripetutamente il modulo 4-3-3, almeno in campionato, è evoluto verso un 4-3-1-2, con Bernardeschi (o Ramsey) trequartista dietro due punte. In Estate i principali arrivi sono stati: il ritorno di Buffon dal Paris SG, De Ligt dall’Ajax, Demiral dal Sassuolo, Danilo dal Manchester City, Ramsey dall’Arsenal, Rabiot dal Paris SG, Higuain di rientro dal Chelsea. Partiti Barzagli, Cancelo, Caceres, Sturaro, Spinazzola e Kean. La rosa è stata evidentemente potenziata.

Conferenze Rabiot, De Ligt, Ramsey

Mentre in Champions il girone è stato dominato come poche altre volte, in serie A dopo 11 vittorie e 3 pareggi è arrivata la sconfitta a Roma con la Lazio, ma poi una nuova vittoria netta sull’Udinese, dove il mister è tornato al modulo a 3 punte. Fin qui comunque il gioco spumeggiante visto negli anni in Campania è lontano, così come il numero di gol segnati non eccezionale considerando il potenziale atomico lì davanti.

Portiere e Difesa: L’estremo titolare è il polacco Szczesny, ma il “vecchio” Buffon sta riuscendo comunque a ritagliarsi un discreto numero di presenze. C’è anche Perin, fin qui inutilizzato per infortunio e comunque chiuso dagli altri due. Nella difesa a quattro i titolari di una ideale squadra base sono: il brasiliano Danilo, Bonucci, l’olandese De Ligt e l’altro brasiliano Alex Sandro. Alternativa come terzino, su entrambi i lati, è De Sciglio. Altri centrali: Chiellini (infortunato dall’inizio), Rugani ed il turco Demiral. Questi ultimi due utilizzati pochissimo.

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Centrocampo: Qui c’è grande abbondanza. Titolari potrebbero essere considerati il bosniaco Pjanic (fulcro della squadra e 3 gol + 4 assist fin qui), il francese Matuidi ed il tedesco Khedira. Fin qui ha giocato moltissimo l’uruguaiano Bentancur, mentre hanno trovato meno spazio del previsto il francese Rabiot, il tedesco Can ed il gallese Ramsey.

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Trequarti / Attacco: Come detto nel modulo col trequartista la scelta di Sarri è ricaduta su Bernardeschi. Fin qui l’ex viola ha trovato continuità in campo ma solo 1 rete e nessun assist. Tra le punte è praticamente intoccabile Cristiano Ronaldo (19 presenze, 11 gol e 2 assist), il secondo più impiegato nel tridente è stato il guizzante colombiano Cuadrado, più giocatore da scompiglio ed assist che finalizzatore. Ha trovato continuità anche Higuain, rientrato voglioso di riscatto dai prestiti. Per lui 6 gol e 6 assist in 20 presenze. Dybala tra alti e bassi ha giocato molti spezzoni (12 volte titolare, 8 da subentrato), trovando fin qui 7 gol e 5 assist. Altra alternativa nel tridente, il brasiliano Douglas Costa, incontenibile quando in serata di grazia. Ci sarebbe anche Mandzukic, ma il croato da inizio stagione è fuori rosa.

Come si può capire, per squadre come la nostra è molto difficle riuscire a contenere una corazzata del genere se questa non è in giornata estremamente negativa. Troppe le frecce nell’arco di Sarri, sia dal primo minuto che eventualmente in corso di partita. I recenti scivoloni con Sassuolo (2-2 in casa) e Lazio (KO 3-1 a Roma), lasciano qualche briciolo di speranza in tal senso. Ma servirebbe anche la miglior Samp, forse quella che, soprattutto in fase offensiva, non si è ancora vista in questi primi 4 mesi di stagione. Allora e solo allora, unendo le due situazioni, potrebbe esserci un Natale da ricordare per la tifoseria blucerchiata.

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