Breve cenno storico alla U. S. Sassuolo Calcio
Sassuolo, calcisticamente parlando, è una realtà nuova nel panorma italiano a certi livelli. La società fu fondata nel 1920, ma fino al 1983 la squadra della cittadina in provincia di Modena ha calcato solo i campi dilettantistici. Dopo la storica promozione in C2, sono però passate altre 24 stagioni tra serie D, C2 e C1. Già da fine anni ’80 però la società beneficiava della importante sponsorizzazione Mapei, azienda del patron Giorgio Squinzi, deceduto di recente.
La prima volta in serie B arrivò infatti sono nel 2008, quando i neroverdi ebbero la meglio allo sprint su Cittadella e Cremonese. Nella serie cadetta lottarono subito per il vertice: play off sfiorati nel primo campionato, raggiunti al secondo (eliminati dal Torino) e nel quarto (fatti fuori dalla Samp), promozione diretta al quinto (2013), con campionato dominato dalla prima all’ultima giornata. Di quella storica squadra restano ancora oggi il capitano Magnanelli e Berardi (rispettivamente primo e secondo per numero di presenze nella storia del club).
La squadra emiliana è quindi diventata da quel momento una certezza del massimo campionato italiano. Dopo una prima stagione piuttosto difficoltosa, con salvezza comunque raggiunta anticipatamente, la società ha alzato l’asticella costruendo sempre una rosa ricca di individualità e giovani da rivendere a cifre importanti dopo adeguata valorizzazione. Il picco è arrivato nel 2016, quando la squadra di mister Di Francesco (in panchina dal 2012 al 2017) ha centrato il sesto posto valevole per i turni preliminari di Europa League. In quella Estate hanno quindi raggiunto la fase finale, uscendo poi nel girone dopo aver travolto l’Athletic Bilbao, ma cedendo due volte ai belgi del Genk. Resta comunque una partecipazione storica per una piccola città come quella.
Negli ultimi anni, il livello medio è sceso leggermente, ma la rosa è rimasta comunque sempre un paio di spanne sopra a quella delle squadre coinvolte nella lotta per non retrocedere.
Il Sassuolo 2019/2020
La società ha confermato dalla stagione precedente l’allenatore De Zerbi, non brillante per risultati, ma considerato molto bene per la proposizione di un calcio offensivo, perfetto per valorizzare i giocatori. Durante il mercato estivo sono arrivati tanti nuovi giocatori: Chiricheș dal Napoli, Muldur dal Rapid Wien, Kyriakopoulos dall’Asteras Tripoli, Romagna dal Cagliari, Tolijan dal Borussia Dortmund, Obiang dal West Ham, Traorè e Caputo dall’Empoli, Defrel dalla Roma (era in prestito alla Samp). Contestualmente sono partiti Adjapong, Lemos, Demiral, Goldaniga. Letschert, Magnani, Lirola, Sensi, Di Francesco, Babacar, Matri e Scamacca. Una mezza rivoluzione insomma.
La rosa per la stagione 2019/2020
Portieri e Difesa: confermatissimo per il sesto anno consecutivo il portiere Consigli, una garanzia per una squadra di questo livello. Dietro di lui il trentotenne Pegolo ed il diciotenne Russo.
Nella linea difensiva da destra verso sinistra, la linea “base” è composta dal tedesco Tolijan a destra, il brasiliano Marlon ed il nostro ex Ferrari al centro, ed il brasiliano Rogerio a sinistra. Le alternative al centro sono comunque di un certo livello: Romagna, l’esperto Peluso (schierabile anche come terzino sinistro), ed il romeno Chiriches. Come terzini anche il turco Muldur a destra, il greco Kyriakopoulos ed il giovane Tripaldelli a sinistra.
Centrocampo: in una linea generalmente schierata con tre mediani trovano generalmente posto il guineano Obiang, nostro ex nonchè dichiarato tifoso blucerchiato, Locatelli ed il ghanese Duncan, anche lui passato per Bogliasco un pò di anni fa, con una posizione centrale più avanzata, praticamente dietro le punte. Le alternative sono lo storico capitano Magnanelli ed il marocchino Bourabia, fin qui poco utilizzato in campionato.
Attacco: certamente il reparto più assortito e qualitativo della squadra emiliana. Nel modulo 4-2-3-1, che poi può esser visto sostanzialmente come un 4-3-3 in fase difensiva, a destra parte genarlmente titolare Berardi, vera bandiera del Sassuolo. Detentore del record di reti nella storia della società neroverde, in questa stagione ha fin qui avuto un ottimo rendimento, non solo in termini di gol (9) ed assist (3), ma anche di prestazioni. A sinistra altro giocatore tremendamente imprevedibile, rapido e tecnico: l’ivoriano Boga, autore fin qui di 5 gol e 3 assist. Difficile arginarlo se in giornata, perché nessun terzino può avere il suo passo. Il centravanti è invece l’inamovibile Caputo autore fin qui di ben 8 gol e 4 assist. Giocatore di medio livello, ma che anno dopo anno conferma le sue capacità realizzative.
Le alternative sono valide: l’altro ex empolese, anche lui ivoriano, Traorè, abbastanza tecnico e molto veloce. Parte da posizione laterale ed ha trovato la via del gol già 4 volte fornendo anche 1 assist vincente. Dietro le punte, ma anche largo, può giocare il serbo Djuricic, altro ex doriano, discontinuo, ma estroso e forse nella sua miglior stagione italiana. Ha trovato fin qui 3 gol e 2 assist giocando circa 750 minuti. C’è infine il francese Defrel, in aria di cessione e fin qui non troppo considerato nelle rotazioni. Per lui 1 gol ed 1 assist in stagione. Qualche scampolo di partita concesso anche al giovanissimo centravanti Raspadori.
Trattasi di una rosa che a mio avviso vale qualcosa più dei 22 punti fin qui conquistati in 20 partite, ed annessa sconfitta interna in coppa contro una squadra di B. Il mister De Zerbi conferma, dopo una prima stagione anonima, di non riuscire a tirare fuori il meglio da un gruppo di giocatori con una qualità media decisamente buona. Ma nella singola partita ha degli exploit non da poco. Al momento c’è da fare i conti con gli infortunati. Sono infatti indisponibili i difensori Marlon, Ferrari, Chiriches e Tripaldelli, Duncan a centrocampo e Defrel in avanti. La rosa è comunque ampia e riescono a metter giù sempre fomazioni di un certo livello.