Coppa Italia 2014/15: Sampdoria-Brescia 2-0

Genova, Giovedì 4 Dicembre, ore 21:00 – Coppa Italia, 4° turno
Sampdoria-Brescia 2-0
33′ Gabbiadini (r), 59′ Bergessio (assist Fedato)

Sampdoria: Viviano; Cacciatore, Fornasier, Gastaldello, Regini, Obiang Avomo (87′ Lulic), Krstcic, Marchionni; Gabbiadini (66′ Djordjevic), Bergessio, Sansone (46′ Fedato). A disp.: Da Costa, Romagnoli, Silvestre, De Silvestri, Mesbah, Rizzo, Duncan, Eder, Wszolek. All. Mihajlovic.

Brescia: Arcari; Scaglia, Ant. Caracciolo, Di Cesare, Zambelli; Bentivoglio, Olivera (81 Razzitti); H’Maidat, Sestu (49′ Morosini), And. Caracciolo (56′ Valotti). A disp.: Minelli, Andrenacci, Lancini, Coly, Quaggiotto, Ragnoli, Gargiulo, Boniotti. All. Ivo Iaconi.

  • Arbitro: Baracani
  • Ammoniti: Regini, Obiang, Bergessio (S), Arcari, Olivera (B)
  • Espulsi: 85′ Mihajlovic per proteste.
  • Recupero 1′ p.t. e 4′ s.t.;
  • Spettatori: 3.500 circa.

Sampdoria qualificata agli ottavi di finale.

Soffia sulla Sampdoria il vento di Coppa Italia. In un “Ferraris” per pochi intimi ma sempre e comunque caloroso, i blucerchiati di Sinisa Mihajlovic regolano il Brescia con un secco 2-0 e si regalano un ottavo di finale di TIM Cup dal forte sapore di rivincita: il 14 gennaio prossimo a Genova (non a Milano per via del sorteggio sfavorevole ai nerazzurri) arriverà l’Inter di Roberto Mancini.

Senza trame e senza sussulti, il primo quarto d’ora scorre farraginoso, con molti errori in fase di palleggio e con comprensibili – per una formazione del tutto inedita – lacune in fatto di intesa. Il 17′, per entrambi, è il minuto del risveglio. Benali penetra in area ma viene contrastato al momento del tiro e Viviano ha vita facile; Bergessio risponde qualche secondo più tardi con un sinistro dal limite che costringe Arcari all’intervento. Dalla bandierina Gabbiadini pesca ancora el Toro, stop di petto, rovesciata e altra parata sopra la traversa dell’estremo bresciano. È il classico fuoco di paglia perché fino alla mezzora passata sul prato di Marassi non succede altro.

Succede qualcosa che muta il corso degli eventi al minuto 32′. Krsticic filtra in area per Sansone che evita Arcari e viene arpionato dai guanti dell’avversario. Baracani assegna il rigore e ammonisce il portiere ospite che intuisce ma deve inchinarsi al penalty perfetto di Gabbiadini. 1-0 Doria e sesto centro stagionale per Manolo. Pur senza brillare, va bene così.

Ancora Sansone, al 37′, si guadagna una punizione da posizione invitante e s’incarica della battuta: Arcari c’è e sventa la minaccia così come nel recupero della prima frazione su un altro tentativo da fermo di Gabbiadini. Dal tunnel degli spogliatoi non rimette piede Sansone, fermato da un fastidio muscolare; il suo posto lo prende Fedato, allargato sulla sinistra nel tridente con Bergessio (al centro) e Gabbiadini (a destra).

Anche Iaconi cambia in avvio di ripresa – fuori le ex meteore blucerchiate Sestu e Caracciolo, dentro i baby Morosini e Valotti -, Ma viene tradito dall’esperienza: Di Cesare sbaglia al ripartenza, Fedato gli soffia la sfera e serve a Bergessio l’assist da non sbagliare. L’argentino non sbaglia, fredda Arcari sotto la Sud ed esulta per il primo gol in maglia doriana, quello che vale il bis.

Passa un niente e Olivera fallisce di testa l’occasione di dimezzare lo svantaggio, Fedato lo imita sulla sponda opposta, dove Arcari (al 20′) salva con i piedi il possibile 3-0 di Gabbiadini, sostituito un giro d’orologio più tardi. Il montenegrino Djordevic fa il suo debutto assoluto con la prima squadra. Il Brescia non getta la spugna e lo dimostra al 27′, quando Viviano, in tandem con Cacciatore, deve mettere una pezza su Valotti.

Djordjevic spaventa Arcari ma non trova la porta, Olivera – altro ex di serata – trova la via della panchina (al suo posto va Razzitti), Mihajlovic quella degli spogliatoi (allontanato dall’area tecnica su suggerimento del quarto uomo Roca).  Nel finale resta il tempo di una traversa colpita a rete sguarnita da Bergessio e per un altro esordio balcanico, quello del croato Lulic, talentino classe ’96, e pure per l’incrocio dei pali sbeccato da un tiro di Valotti.

http://www.sampdoria.it/soffia-il-vento-di-coppa-gabbiadini-e-bergessio-regolano-il-brescia-samp-agli-ottavi.html

Le pagelle

Viviano 6: al rientro dopo l’infortunio al menisco, viene chiamato in causa in poche occasioni, nelle quali compie interventi che non richiedono sforzi straordinari. I difensori lo cercano spesso, come da consuetudine, per gestire la manovra nella propria trequarti di campo, e se la cava egregiamente mostrando una buona tecnica.
Cacciatore 5,5: lo si vede poco in fase propositiva, ma è da segnalare un ottimo pallone filtrante nel secondo tempo a servire Djordjevic sulla corsa. La sua prestazione è di poco sotto la sufficienza, per alcuni errori in fase di disimpegno.
Gastaldello 6: buona prova del capitano blucerchiato, spesso vincente nel duello con l’ex compagno Andrea Caracciolo. Guida la difesa con grinta e ottimo senso della posizione.
Fornasier 6: il giovane difensore ex Manchester United scende in campo per la prima volta in un impegno ufficiale nella stagione corrente, a causa di alcuni acciacchi fisici che non gli avevano consentito di lavorare al meglio. Impiegato al fianco di Gastaldello, mostra grande voglia di ripagare la fiducia concessa oggi dall’allenatore.
Regini 5,5: agisce sulla fascia sinistra, e risulta più propositivo del suo compagno della corsia opposta. Diversi errori tecnici penalizzano una buona e attenta prestazione in copertura.
Obiang 6,5: un po’ appannato nel primo tempo, si riscatta nella seconda frazione di gioco con una buonissima prestazione, composta da ottime trame di gioco alternate ad interventi difensivi puliti ed efficaci. (Lulic s.v.: solo pochi minuti per il centrocampista della Primavera blucerchiata, durante i quali tocca pochissimi palloni).
Marchionni 5,5: mette a disposizione le sue doti tecniche nel ruolo di regista davanti alla difesa. Commette, però, troppi errori di imprecisione. Da un giocatore tecnico come lui ci si aspetta di più.
Krsticic 5,5: sembra ancora lontano dai livelli ammirati fino a due stagioni passate. Recupera alcuni buoni palloni, e riesce rapidamente ad allargare il gioco; ma deve recuperare ancora una buona dose di dinamismo.
Sansone 5,5: nella partita contro il Cesena, il suo ingresso in campo aveva conferito maggiore vivacità all’attacco blucerchiato, che più volte aveva sfiorato il goal della vittoria, grazie anche ad un suo potente sinistro terminato sul palo. Questa sera, invece, è apparso più in ombra, ed ha solamente il merito di essersi procurato il rigore che ha portato al momentaneo 1-0. (Fedato 6,5: il tecnico gli concede l’intero secondo tempo per cercare di creare superiorità numerica nella trequarti avversaria sfruttando il dribbling, la sua dote principale. Rispetto alla precedente occasione nella quale era stato chiamato in causa, si fa trovare pronto ed appare molto ispirato. Nella rete del 2-0, è bravo a sfruttare l’errore dei difensori avversari per servire Bergessio solo davanti alla porta).
Gabbiadini 5,5: a parte il rigore trasformato nel primo tempo, la sua prestazione è apparsa poco incisiva e in linea con le ultime partite disputate. (Djordjevic 6: il promettente attaccante del settore giovanile blucerchiato, viene mandato in campo nella ripresa nel ruolo di esterno destro di attacco. Si mostra pericoloso in diverse occasioni, ma non riesce a centrare la porta o a servire ottimamente il compagno meglio piazzato, ma mostra grande personalità e buone doti tecniche ed atletiche).
Bergessio 6,5: fatica molto nel primo tempo a trovare il giusto ritmo, ma nella seconda frazione di gioco il facile tap-in per la rete del 2-0 gli conferisce molta fiducia e la sua prestazione si trasforma: appare più combattivo e impensierisce la difesa avversaria in più occasioni. Nel finale sfiora la doppietta colpendo la traversa.

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