Nei giorni recenti dell’emergenza difesa, Ventura l’alchimista s’inventò felicemente (contro il Savoia) il giovane Stendardo come centrale, salvo poi stupire una volta di piu’ affiancandogli (con il Palermo) nientemeno che Ficini, nel momento in cui Hugo aveva accusato un lieve acciacco. Ma non è tutto: il tecnico sta lavorando come un matto per far uscire dal tunnel gente importante come Zivkovic, Jovicic, Pesaresi e Sgro’, “uno che vuole ritrovare l’immagine perduta” dice Ventura.
Per i primi due, intanto, il debutto stagionale a Marassi ha offerto i primi lusinghieri risultati. Cio’ che incuriosisce di piu’, è come Ventura abbia fatto questo e molte altre cose ancora, ma ne parli a posteriori senza il minimo stupore personale: “All’80 per cento dopo una retrocessione bisogna lavorare sul gruppo a livello psicologico, e cosi’ è avvenuto qui. Altrimenti la storia sarebbe diversa. Tanto per fare un esempio, dopo il mio primo anno a Lecce, conquistata una promozione dalla C alla B, l’atmosfera del ritiro era come quella di un… villaggio-Valtur”.
Sembra facile, detto cosi’, ma dopo oltre tre settimane di ritiro zeppe di colloqui con tutti i giocatori Ventura si sta conquistando sul campo le prime vittorie personali. Non a caso ha accettato l’offerta della Samp di rivestire un ruolo a metà strada fra quello del tecnico tradizionale e del manager all’inglese. Giorno dopo giorno, si è guadagnato il consenso della gente (si viaggia verso gli 11 mila abbonati) e pure quello dei giocatori: “Due giorni fa ho dovuto chiedere io di sospendere l’allenamento per sfinimento fisico. Non avevamo neppure piu’ una goccia di sudore, eppure nessuno mollava.
Reggina e Samp, la prova del nove (gazzetta.it)
Cesena, 21 agosto 1999 – coppa Italia, 3° giornata girone 2
Cesena-Sampdoria 0-1
24′ Flachi (assist Palmieri)
Cesena (3-5-2): Scalabrelli, Mantelli, Baronchelli, Cevoli, Romano (29′ St Longhi), Superbi, Scienza, Bianchi (14′ St Barollo), Manzo, Pancu, Campolonghi (25′ St Bondi). (12 Armellini, 18 Cottini, 4 Cangini, 8 Tresoldi). Allenatore: Nicoletti.
Sampdoria (3-5-2): Sereni, Sakic, Hugo, Stendardo, Vasari (27′ St Zivkovic), Ficini, Doriva, Casale, Tosto, Palmieri (46′ St Matzuzzi), Flachi (29′ St Jovicic). (22 Ambrosio, 9 Pesaresi, 15 Vergassola, 13 Sgro’). Allenatore: Ventura
- Arbitro: Racalbuto di Gallarate
- Angoli: 2-5.
- Ammoniti: Superbi e Palmieri per scorrettezze, Hugo per proteste, Flachi per comportamento non regolamentare.
- Spettatori: 6.700 circa.
Il canovaccio è quello preferito da Ventura, il cui manuale del calcio prevede da sempre solo una filosofia di vita sportiva, fondata su lavoro, pragmatismo e sofferenza. E la Samp, è giusto dargliene merito, l’ha fatta propria sin dal primo giorno di scuola. Ieri, per la terza volta consecutiva, la coppia terribile Palmieri-Flachi, sorretta da un centrocampo che nel campionato cadetto potrebbe rivelarsi decisivo, ha fatto la differenza. Sia chiara una cosa: il Cesena (orgoglioso e solido sotto l’aspetto agonistico) non ha demeritato.
In apertura, Palmieri mette i brividi ai romagnoli, che a loro volta sono pericolosi con Mantelli (11′, alto di testa) e Bianchi. Al 14’è bravo Casale a impegnare Scalabrelli su punizione, mentre Ventura dalla panchina scambia piu’volte la posizione dei due esterni difensivi, Sakic e Stendardo. Ma la Samp, pur fra qualche incertezza davanti a Sereni, che rimarra’una costante di tutta la gara, dopo avere imbrigliato a fatica un eccellente Pancu, sale in cattedra forte di un copione mai scritto, ma ormai classico negli schemi blucerchiati.
Buon pallone difeso in area da Palmieri (24′), con l’attaccante che resiste di forza a Superbi pennellando un delizioso cross per Flachi, puntuale di testa all’appuntamento con il gol. Per l’ex viola, è il quinto centro dal via della coppa Italia: scusate se è poco. Una rete pesante anche sotto l’aspetto psicologico per il Cesena, che da bella sorpresa della serata si spegne all’improvviso, quasi fosse un fuoco fatuo. Un lungo black out che dura sin quasi allo scadere del primo tempo (43′), quando il rumeno Pancu va vicinissimo al pareggio.
Cosi’, ai romagnoli di Nicoletti, nel complesso troppo imprecisi in fase di conclusione, rimane la (magra) soddisfazione per essere riusciti a complicare in parte la vita a una corazzata sampdoriana quasi perfetta, nonostante sia ancora priva di un puntello difensivo come Grandoni, di Esposito fermo ai box e del migliore Jovicic, il quale sta iniziando soltanto adesso a far vedere che un anno fa non arrivo’ a Genova, dalla Stella Rossa, per grazia ricevuta: il cross del serbo al 30’della ripresa per Palmieri è una finezza per pochi.
A metà del guado di un primo turno di coppa Italia che, così concepito, non era certo in cima alle aspirazioni di Nicoletti e Ventura, la Samp strappa cosi’ una prelazione (e forse qualcosa di piu’) al passaggio ai sedicesimi di finale e (fatto ancora piu’ degno di nota) senza eccessivi patemi. Ancora orfano di Taldo in attacco, il Cesena (che ha presentato ieri sera al debutto casalingo, insieme a Pancu, anche Romano e Bianchi) si è fatto vedere davanti a Sereni anche nella ripresa, ma senza fortuna, nonostante la difesa ospite abbia accusato nuovamente un paio di vistosi sbandamenti.
Merito soprattutto di Campolonghi (da segnalare, al 2′, una sua gran botta fuori misura) e il solito Pancu, dotato di un eccellente senso tattico, pericolosissimo con un rasoterra che ha fatto tremare Sereni, pure lui un’altra certezza alla corte di Ventura. La Samp, da parte sua, ha risposto al 12′ con una bella girata di Flachi, neutralizzata da Scalabrelli. E qui bisogna dare atto a Ventura della reale necessita’, per dormire sonni tranquilli, di un altro rinforzo difensivo, oltre a Grandoni che potrebbe tornare in campo proprio mercoledi’ prossimo nel ritorno con il Cesena. E prima della fine, altri due brividi, con Scienza e Palmieri, entrambi fuori misura. Filippo Grimaldi
Samp, e’ sempre piu’ Flachi (gazzetta.it)
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