Coppa Intertoto 1998: Rimavska Sobota-Sampdoria 1-0

Tre gagliardetti della Samp, da autografare per Montella e compagni, posati dalla polizia locale sul bancone della dogana sono lo specchio piu’ autentico (e l’unico pegno da pagare) di una vigilia che vede i blucerchiati come una sorta di oggetto di culto per gli slovacchi. L’importante, per il Rimavska Sobota, era superare il primo turno, per incontrare un avversario nobile come la Samp. Il resto proprio non conta, almeno per i padroni di casa, sconfitti una settimana fa per 2-0 a Marassi.

Diverso il discorso per la squadra di Spalletti, che ha fatto le cose sul serio. Senza cinque pedine, a casa per malanni vari (Hugo, Pesaresi, Franceschetti, Jovicic e Manca), che di fatto diventano sei visto che l’iter burocratico del trasferimento di Cordoba, presente qui in Slovacchia, non si e’ ancora completato, Luciano Spalletti mandera’ in campo la formazione migliore, con Ferron al rientro dopo la squalifica (per l’espulsione rimediata la stagione scorsa in coppa Uefa a Bilbao contro l’Athletic), Montella in campo sin dall’inizio e Castellini difensore di destra al posto di Sakic, ancora alle prese con un risentimento muscolare.

“Emozione? Gia’ ampiamente superata dall’esordio davanti all’eccezionale pubblico di Marassi all’andata – racconta Spalletti -. Noi abbiamo comunque il dovere di andare il piu’ avanti possibile”. Non solo: a ben vedere, il lupo (cioe’ l’Intertoto) non e’ poi cosi’ malvagio come sembrava a prima vista: “Una manifestazione del genere – prosegue il tecnico – non e’ poi una tragedia, visto che pure il fatto di avere dovuto iniziare dal secondo turno ci da’ la possibilita’ di affrontare all’inizio un’avversaria piu’ abbordabile”.

E in ogni caso la fiducia nelle doti della Samp, ancora in attesa di confrontarsi con un avversario piu’ ostico, non cambia affatto: “Sappiamo tutti che verranno situazioni difficili, ma sono sicuro che riusciremo ugualmente a far valere le nostre qualita’ – assicura Spalletti -. Da questa partita, mi aspetto innanzitutto un miglioramento degli atteggiamenti tattici in campo”. Insomma, per adesso (anche la scaramanzia vuole la sua parte) nessuno parla dell’Harelbeke, sulla carta avversario domenica prossima in Belgio della Samp in caso di passaggio del turno.

Ma al riguardo il concetto di Ferron e’ chiarissimo: “Dal momento in cui abbiamo deciso di partecipare all’Intertoto, il nostro impegno e’ stato totale. Le ferie, ormai, sono sacrificate, e come sempre saranno i risultati a far pesare piu’ o meno la situazione. L’importante e’ crederci, visto che siamo qui. Saremmo degli sciocchi se la pensassimo diversamente”. Il gruppo della Samp raggiungera’ oggi Rimavska Sobota in pullman. In serata il ritorno a Kosice e l’imbarco per l’Italia.

Con i blucerchiati, anche lo chef Giorgio Parri, che si e’ portato settanta porzioni di petti di pollo e carne di vitello, prosciutto crudo, parmigiano reggiano e pasta in abbondanza. Nessuno, insomma, avra’ nostalgia di casa, tantomeno uno zingaro del calcio come Palmieri: “Non sono piu’ un ragazzino, ma l’entusiasmo e’ quello. E poi, l’intesa con Vincenzo cresce a vista d’occhio”. Questo e’ un altro dolce capitolo: aspettando il gioiello Sensini, il cui trasferimento si materializzerà fra un mese esatto.

Grimaldi Filippo su https://archiviostorico.gazzetta.it//1998/luglio/11/Intertoto_comincia_piacere_alla_Samp_ga_0_9807114290.shtml

Rimavska Sobota, 11 Luglio 1998 – Coppa Intertoto, 2° Turno, ritorno

Rimavska Sobota-Sampdoria 1-0

2′ Orabinec

RIMAVSKA (4-4-2): Lukac; Orabinec, Rupec, Pavic, Siago (dal 35′ s.t. Stehlo); Wallner, Dzubara, Ungvolgyi, Teo; Urblik, Sykora (dal 21′ s.t. Gallo – Barnak). (Santa, Vilim, Svintek, Vaclavik). All. Vas.

SAMPDORIA (3-4-1-2): Ferron; Mannini (dal 38′ s.t. Dieng), Grandoni, Castellini; Balleri, Ficini, Laigle, Zivkovic (dal 6′ s.t. Iacopino); Palmieri, Montella, Sgro’ (dal 30′ s.t. Cate). (Ambrosio, Nava, Vergassola, Paco Soares).

  • Arbitro: Dunn ( England).
  • Ammoniti: Rupec, Pavic, Mannini, Baleri, Montella.
  • Spettatori:7.000 circa. Angoli 2-5.

Sampdoria qualificata al 3° turno.

Troppi patemi, e’ fuori di dubbio. Alla fine, pero’, la Samp tira un sospiro di sollievo. Va tutto come previsto: arrivederci in Belgio. I blucerchiati danno cosi’ appuntamento ad Harelbeke, domenica prossima, per l’andata del terzo turno dell’Intertoto. Ma, soprattutto, lasciano la Slovacchia limitando al minimo i danni (la sconfitta per 1-0 non pregiudica nulla, grazie al 2-0 dell’andata), anche se adesso Spalletti, a conclusione del ritiro, dovra’ lavorare di piu’ sulla velocita’, apparsa ieri la nota meno positiva della squadra.

Certo, le attenuanti non mancano, ma contro i modesti slovacchi, apparsi trasformati rispetto alla partita di otto giorni fa (grazie anche a un assetto molto diverso) sarebbe stato lecito aspettarsi da Montella e compagni qualcosa di piu’. L’uno a zero in terra slovacca rimane comunque una piccola macchia da cancellare. Finisce cosi’, con la gente in piedi ad applaudire un Rimavska Sobota generoso sino all’ultimo, ma spesso impacciato in fase offensiva. L’Europa, quella vera che traghettera’ la Sampdoria verso il passaporto – Uefa, da oggi e’ comunque un po’ piu’ vicina.

E pensare che la sfida in Slovacchia comincia in un ambiente da festa paesana. Ma e’ solo l’apparenza. Perche’ passano appena due minuti e dopo un tiro di Urblik, Orabinec approfitta di un corto disimpegno di Zivkovic, in grande difficolta’, e mette dentro il gol della speranza. La partita, insomma, cambia subito volto. Spalletti conferma il suo 3 – 4 – 3, con Castellini a sinistra al posto di Sakic in imperfette condizioni fisiche, il consueto centrocampo con Balleri e Zivkovic esterni, e Montella in campo sin dall’inizio, con Palmieri a destra e Sgro’ sulla fascia opposta.

Orabinec e Siago spingono molto, mentre la Samp si affida in avvio soprattutto ai guizzi di Montella (pericoloso al 9′ e al 12′), al gran lavoro di Palmieri, entrambi pero’ poco aiutati da un centrocampo dove l’unico che dimostra di avere la necessaria lucidita’ e’ Laigle. La fiammata degli slovacchi si esaurisce prima della mezz’ora, ma la Samp rischia ancora al 44′, quando un’incomprensione di Castellini e Ferron favorisce Urblik, che sfuma il raddoppio di un soffio. In avvio di ripresa, Spalletti butta nella mischia Iacopino al posto di Zivkovic, ma sulla sinistra la Samp non riesce a sfondare.

Provano, i blucerchiati, a prendere in mano la partita, ma invano cercano la via del gol che garantirebbe un finale di partita con minori apprensioni. Le occasioni arrivano prima con Laigle (30′), sul quale Lukac ribatte da campione, e poco dopo con Montella (33′), dopo uno scambio tra Cate (entrato alla mezz’ora al posto di Sgro’) e Palmieri. Montella va a destra e Palmieri si sposta al centro. Ci prova ancora lo stesso Cate (36′), ma e’ troppo poco. La Samp, probabilmente, ha pagato le fatiche di una preparazione che dura ormai ininterrottamente da tre settimane, ma qualcosa (soprattutto a centrocampo) va rivisto.

Possono recriminare, gli uomini di Spalletti, per le occasioni fallite di un soffio, ma ad Harelbeke servira’ una squadra ben diversa. E Spalletti e’ il primo a saperlo.

Le pagelle:

FERRON 6 – Incolpevole sul gol di Orabinec, non corre altri eccessivi pericoli, a parte un’incomprensione con Castellini alla fine del primo tempo. MANNINI 6 – Salva nel primo tempo su Sykora lanciato a rete, chiude bene ogni varco, ma paga alla distanza il riacutizzarsi di un malanno alla schiena. DIENG s.v. – Entra nel finale, in posizione centrale. GRANDONI 6 – Non va mai in affanno, ma come tutta la difesa soffre troppo il pressing degli slovacchi. CASTELLINI 6 – Pochi errori, e nessuno grave. Ma da lui e’ lecito aspettarsi di piu’. Salta a vuoto a fine primo tempo su Urblik, che pero’ sbaglia. BALLERI 6 – Macina chilometri come sempre, e prova spesso ad andare al cross dal fondo, ma non e’ preciso. Wallner e’ un avversario difficile. FICINI 5,5 – Piu’ impreciso del solito, anche se l’impegno e’ assoluto. Accusa qualche battuta a vuoto, e per lui e’ un fatto inusuale LAIGLE 6,5 – Non perde mai calma e autorita’. Guida bene un centrocampo spesso in ritardo e poco vicino alle punte. Riesce persino ad andare pericolosamente al tiro in un paio di occasioni. Sta attraversando un ottimo momento di forma. ZIVKOVIC 5 – Ha sulla coscienza il gol degli slovacchi. Lento e impacciato, appare frastornato e fatica a tenere il passo dei compagni. IACOPINO 6 – Va meglio dello slavo, ma si rende poche volte pericoloso. PALMIERI 6 – Corre, sgomita, non si arrende mai, ma non riesce a bissare la prestazione dell’andata. MONTELLA 6 – Si danna l’anima, ma non e’ in giornata di grazia. Soffre il gioco troppo duro dei padroni di casa. Meriterebbe qualcosa di piu’, ma nel finale rischia grosso per un’inutile reazione su Rupec. SGRO’ 5,5 – Non fornisce il solito apporto di palloni ai compagni, e neppure il cambio di posizione con Palmieri da’ gli effetti sperati. CATE 6 – Tecnicamente non si discute, ma spesso si dimostra troppo individualista. Va vicino al gol, ma la sorte non gli da’ certo una mano.

Le parole nel post partita:

L’importante e’ non piangersi addosso. E Spalletti conosce bene la storia del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Stavolta, sceglie la prima ipotesi: “Ho visto una Samp in crescita rispetto alla partita di andata – spiega – perlomeno a livello di occasioni create. + vero che a Marassi siamo andati a segno due volte, ma numericamente parlando qui in Slovacchia ci siamo resi pericolosi in varie situazioni”. Ammette, l’allenatore blucerchiato, che “il risultato di uno a zero e’ brutto da vedere, ma bisogna premettere che i nostri avversari sono passati in vantaggio all’inizio in modo inaspettato. In quell’episodio, e’ vero, avremmo anche potuto fare di piu”.

Fa notare, Spalletti, che “il Rimavska Sobota a parte il gol del vantaggio non ha poi fatto molto per complicarci la vita. Sulla carta era una gara abbordabile e teoricamente facile per la Sampdoria. Poi, pero’, improvvisamente e’ diventato tutto piu’ complicato”. E Montella e compagni hanno sofferto oltremisura. Parla, Spalletti, di una Samp “che ha creato occasioni importanti”, a discolpa della quale ci sono anche altri aspetti da considerare: “Innanzitutto il tipo di preparazione dalla quale veniamo. Qualcosa, sul piano della velocita’, dovra’ essere migliorato, ma il mio bilancio complessivo e’ positivo. Fra l’altro devo fare i complimenti ai nostri avversari per la loro prova. Lukac, il portiere, e’ stato decisivo in varie occasioni”.

Ma perche’ la Samp e’ apparsa in lunghe fasi della partita cosi’ imballata, anche sul piano mentale? “Forse – risponde Spalletti – e’ emersa pure una stanchezza psicologica. Percio’ sono convinto che i due giorni di riposo dei quali godranno i giocatori al nostro rientro a Genova, non potranno che essere utilissimi per smaltire questa fatica”. Spalletti e’ comunque soddisfatto, e non ne fa mistero, “dell’impegno totale mostrato dalla squadra. Qualche volta abbiamo sbagliato dei passaggi semplici, ma credo che sia un fatto momentaneo. E’ logico che quando non vinci nell’uno contro uno, tutto diventa piu’ difficile”. Adesso c’e’ la trasferta in Belgio: da verificare le condizioni di Mannini (guai alla schiena), Hugo e Franceschetti (pubalgia), Pesaresi (distorsione a una caviglia) e Manca (contusione). f.g.

Grimaldi Filippo su https://archiviostorico.gazzetta.it//1998/luglio/12/Samp_avanti_quanta_fatica_ga_0_9807124262.shtml

Partita successiva:

Coppa Intertoto 1998: Harelbeke-Sampdoria 0-1

Partita precedente:

https://www.manicomioblucerchiato.it/coppa-intertoto-1998-sampdoria-rimavska-sobota-2-0/

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