Continua la serie positiva, ora 4-4-2 e spazio ai nuovi

Nonostante la mezza battuta d’arresto nel derby, la squadra di Ranieri ha trovato una quadratura ormai consolidata ben visibile e la serie positiva tra campionato e coppa è arrivata a cinque partite. Statistica non tanto comune nel passato recente della società blucerchiata. Dieci punti, dopo sei partite, con un inizio non certo facile sulla carta, sono un ottimo bottino per proseguire una stagione, si spera, senza sofferenze in bassa classifica.

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Il mister per questa stagione ha chiaramente due opzioni di gioco: il suo classico 4-4-2 utilizzato anche nel mitico Leicester City trionfatore in Premier League, con due punte e due esterni, uno più offensivo, l’altro più di corsa,  oppure il 4-5-1 / 4-2-3-1, con un’unica punta e tre giocatori offensivi, uno dei quali trequartista, Ramirez o Verre, che cerca di innescare i compagni e creare superiorità numerica offensiva.

E’ proprio questo secondo tipo di gioco che ultimamente sta utilizzando maggiormente il tecnico romano. Personalmente credo sia stata una soluzione dovuta, non tanto alla necessità di schierare Ramirez, quanto all’indisponibilità di Gabbiadini e la forma di Keita Balde non ancora ottimale, cioè le uniche due punte pure rimaste in rosa dopo la cessione di Bonazzoli.

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Ma dopo aver visto il senegalese in queste ultime apparizioni, credo sia arrivato il momento di provare a farlo giocare in tandem con Quagliarella, altrimenti troppo isolato e non abbastanza supportato da Ramirez, impegnato fin qui più in duelli rusticani a centrocampo, che non a inventare soluzioni offensive. La squadra per il resto è abbastanza ben definita.

In porta Audero, dopo qualche incertezza iniziale, ha trovato maggiore sicurezza e ha effettuato alcune parate davvero notevoli, come raramente si era visto nelle due stagioni precedenti. Dietro la certezza è Yoshida, sempre autorevole e preciso nelle chiusure come in impostazione. Al suo fianco Ranieri sta preferendo Tonelli, ma francamente su avversari molto alti come ieri Scamacca, la soluzione più corretta sarebbe stata quella di Colley. Quindi a seconda dell’avversari da affrontare si può scegliere tra i due.

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Sulle fasce, data per scontata la presenza di Candreva, un fuoriclasse al nostro livello, dall’altra per ora Jankto si merita ampiamente un posto da titolare, anche se paradossalmente il meglio lo ha fatto giocando proprio a destra. Damsgaard è comunque un jolly da giocare nei secondi tempi, quando diventa devastante grazie alla sua agilità e tecnica. In mezzo è ormai tempo di lasciare spazio ad un metronomo dai piedi buoni come Adrien Silva. Al suo fianco uno tra Thorsby ed Ekdal, anche qui in base all’avversario. 

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Davanti come detto le due  punte, che in attesa del recupero di Gabbiadini, non possono che essere Quagliarella e Keita Balde, peraltro amici fuori dal campo e quindi dotati di un’intesa naturale. Insomma, credo sia arrivato il momento di aumentare la qualità della squadra, che fin qui nella sua base titolare è stata quasi identica a quella dell’anno passato, utilizzando a pieno i tre grandi acquisti dell’ultimo mercato, tornando di conseguenza allo schema più caro a Ranieri.

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Ecco la Samp migliore possibile al momento e che imposterei a partire dalla partita di Cagliari e successive:

Modulo 4-4-2: AUDERO; BERESZYNSKI – YOSHIDA – COLLEY / TONELLI – AUGELLO; CANDREVA – THORSBY / EKDAL – SILVA – JANKTO; QUAGLIARELLA – KEITA BALDE

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