Claudio Ranieri, pragmatico che non incanta, ma funziona

Il pragmatismo di Claudio Ranieri non incanta, ma funziona

L’esperto tecnico romano, insediatosi dopo la settima giornata, con la squadra ultima a 3 punti, 6 sconfitte, 4 reti fatte e ben 16 subite, aveva un compito non facile, ma certamente nelle sue capacità. Ha messo subito in chiaro che servivano cose semplici e poi tranquillità e gente che avesse voglia di calarsi nella lotta per non retrocedere. Non ha promesso gioco particolare, d’altronde non è mai stato uno di quegli allenatori che ha fatto dello spettacolo un suo marchio di fabbrica. Quando nelle sue squadre è arrivato, è stato a seguito di risultati e consapevolezza, che hanno portato le sue squadre a giocare con leggerezza e sicurezza.

Lo dice la sua storia, iniziando da quel Cagliari che in Sardegna tutti ancora ricordano. Passato dall’inferno di campi ancora in terra battuta, come Giarre, serie C1 girone sud, alla serie A in appena due anni e conquistare la salvezza con una squadra di serie B rinforzata dall’esperto sardo Matteoli e dai tre uruguagi Herrera, Fonseca e soprattutto “el principe” Francescoli. Fino ad arrivare alla favola Leicester City, dove fu capace di portare una squadra salva non si sa per quale miracolo nel campionato precedente a lottare per lo scudetto contro le corazzate della Premier League. Addirittura vincere il campionato staccando tutti nel finale, quando la critica inglese era convinta che sarebbero scoppiati. Queste squadre in piena fiducia avevano espresso anche un bel calcio, ma sempre essenziale.

Ha preso una Sampdoria dove i giocatori quasi non sapevano più di che ruolo erano e li ha rimessi nei propri con un semplice 4-4-2 o 4-3-1-2. Soprattutto ha blindato la difesa. I numeri parlano chiaro: in 9 partite per ben quattro volte la porta è rimasta inviolata, tre volte è stato subito solo 1 gol, mentre solo parzialmente a Bologna e totalmente a Cagliari, la difesa ha ceduto. Ma complessivamente siamo ad una media di una rete a partita, che per una squadra che deve salvarsi, è un punto di partenza importante.

Restano pochine le reti segnate, 9 come quelle prese, ma probabilmente sarà sempre così. L’importante è aver fatto questi 12 punti che al momento ci hanno tolto fuori, anche se di poco, dalla zona “rossa”. Nel mentre il mister starà sicuramente facendo la lista della spesa per Gennaio. Per quanto la strada possa sembrare quella giusta, questa squadra ha bisogno di un pò di qualità per garantirsi un girone di ritorno da oltre 20 punti.

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