Claudio Ranieri e l’allergia ai pareggi con la Samp

Cosa manca alla Samp di Ranieri, ormai in panchina da oltre un anno, per arrivare ad un livello almeno soddisfacente per il tifoso? Si potrà dire i punti, la qualità del gioco, la continuità… ma quello che salta all’occhio, guardando i risultati è la quasi totale mancanza del segno “X” durante la gestione dell’allenatore romano. 16 vittorie, 8 pareggi e 21 sconfitte. I pareggi sono solo 8 su 45 partite di campionato, cioè il 17,8%.

Nessuna in serie A ha pareggiato così poco nello stesso periodo. Questo comporta che la squadra di Ranieri vinca con discreta frequenza (nei limiti della sua dimensione), ma perda troppo spesso. Il che pesa nella mente dei tifosi, che generalmente col pareggio seppur in certi casi delusi, vedono muoversi la classifica. Le continue sconfitte (anche se quasi sempre di misura), portano continui bassi di umore.

Il dato è particolarmente curioso, se si considera che il mister romano è considerato uno stratega e soprattutto della tattica conservativa del risultato (difesa e contropiede). Sarebbe quindi uno dei più indicati a condurre tante partite verso il risultato di parità, soprattutto da situazioni di vantaggio, in cui invece talvolta è arrivata addirittura la sconfitta.

In realtà questa strana statistica riguardava già la Samp di Giampaolo nelle sue ultime due stagioni: 31 vittorie, 14 pareggi e 31 sconfitte. Quindi 18,4%, che però sale al 22,8% considerando tutti i tre campionati col mister abruzzese in panchina, visto che solo nel primo anno era stati ben 12, contro 6 e 8 in quelli seguenti. Insomma, una Sampdoria che sembra sempre più allergica al pareggio. 

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