La società di Udine è una delle più antiche dell’intero calcio italiano, essendo stata fondata nel lontano 1896. Nessun trofeo all’attivo, ma tantissima militanza nel massimo campionato con ben 47 campionati in serie A nel dopoguerra su 74 edizioni. Periodo più buio tra il 1965 ed il 1978, con 14 stagioni consecutive nel “buio” della serie C. Dal 1995 però è si è installata stabilmente in A, conoscendo il suo periodo di maggior gloria tra il 1997 ed il 2013 con ripetute stagioni al vertice della classifica: 2 terzi posti, 2 quarti, 2 quinti, 2 sesti e 3 settimi posti che le sono valse costanti partecipazioni alle competizioni europee, compresa la CL, spesso poi terminate piuttosto presto.
Negli ultimi sette anni la squadra è scesa di livello, restando costantemente invischiata nelle zone basse della classifica. Campionati di sofferenza per conquistare la salvezza e poche speranze di poter andare oltre, anche se qualche buon giocatore è sempre uscito fuori. Questa stagione non fa differenza rispetto alle ultime, anche se l’obiettivo salvezza è ormai molto vicino.
La squadra per il 2019/20 era molto simile a quella dell’anno passato. In Estate a fronte delle partenze dei centrocampisti Behrami e D’Alessandro, sono arrivati il difensore Becao e, dal “defunto” Palermo, la mezz’ala Jajalo ed il centravanti
.Nella sessione invernale a Udine sono arrivati i difensore Zeegelaar, già giocatore bianconero nella stagione precedente, e Prodl, entrambi provenienti dal Watford. Mentre sono partiti Opoku, Sierralta, Barak e Pussetto.
Portiere e Difesa: Fin qui il portiere titolare è sempre stato l’argentino Musso. Secondo e terzo sono il brasiliano Nicolas e il giovane Perisan. in una difesa a tre, composta da “colossi” (son tutti alti tra 188 e 191 cm) ruotano piuttosto frequentemente in cinque: i brasiliani Samir e Becao, il nigeriano Troost-Ekong,
Attacco: Davanti il protagonista da un certo punto in poi è stato Lasagna: 11 gol e 2 assist per lui. Buona anche la stagione dell’ex doriano Okaka (6 reti e 2 assist). Abbastanza deludente il macedone
Il campionato è stato in linea con le aspettative, con la squadra sempre un pelo sopra la zona retrocessione e che, dopo ben nove partite senza vittorie, ha trovato due vittorie in trasferta, con Roma e Spal, e un pareggio casalingo col Genoa. Risultati questi che li hanno avvicinati molto alla quota salvezza. In coppa Italia dopo due turni passati agevolmente, sono stati travolti dalla Juventus a Torino.
Durante il girone di andata c’è stato l’avvicendamento in panchina tra Tudor e Gotti, inizialmente chiamato in modalità provvisoria, ma poi divenuto definitivo. La squadra, impostata perlopiù col modulo 3-5-2, segna poco, ma incassa mediamente altrettanto poco, nonostante alcuni rovesci, come i sette gol presi a Bergamo con l’Atalanta. In casa 20 dei 35 punti conquistati, con 5 vittorie, 5 pareggi e 5 sconfitte.
La partita di andata:
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